



uscito nel 1979, il libro di lyotard si e` imposto fin da subito, e non solo nel dibattito filosofico, come un testo di riferimento. in questo libro l`autore, con radicalita`, chiude i conti con la tradizione storico-filosofica del pensiero classico. una tradizione che aveva segnato con forza, nel bene e nel male, la storia del novecento. non piu` quindi sistemi filosofici e grandi narrazioni basate sull`eredita` dell`illuminismo e sui grandi sistemi emancipativi, in primo luogo l`hegelismo e il marxismo, ma comprensione piena e accettazione di un nuovo modello di pensiero che identifica una nuova idea di modernita`, basata essenzialmente sulla rottura netta con il passato: il "postmodernismo" per l`appunto. questa espressione del filosofo francese fu immediatamente usatissima in tutto il dibattito culturale. nel cambiamento epocale di paradigma lyotard identifica un fattore centrale di trasformazione: il sorgere e il mutare di senso dell`apparato di pensiero tecnoscientifico, e con esso l`avanzare impetuoso delle nuove tecnologie, in grado di diventare vere e proprie protesi di linguaggio, cioe` modi del pensiero dalla struttura innovativa. lyotard non intendeva solo valorizzare la tecnoscienza, ma anche, e soprattutto, dare pari dignita` a tutti i linguaggi, senza piu` porre una modalita` di pensiero come "superiore" alle altre.









silvestro si sente impotente di fronte alle sofferenze del genere umano. il padre per lettera gli comunica che ha lasciato la madre per vivere con un`altra donna. silvestro intraprende un lungo viaggio in treno da bologna per fare visita alla madre e ritrovare il paese natale in sicilia, abbandonato quindici anni prima. li` accompagna la donna ad assistere i malati di malaria e di tisi e ha una rivelazione: queste persone sono il "mondo offeso", la parte di umanita` quotidianamente oppressa e rassegnata al proprio destino. con un linguaggio estremamente letterario, ispirato ai silenzi e alle ombre di una sicilia insolita, invernale e montuosa, elio vittorini, siciliano emigrato al nord, racconta in questo romanzo la propria terra e la trasforma in metafora del mondo intero e dell`esistenza. il romanzo-manifesto dell`impegno etico e civile dell`autore torna in un`edizione speciale a ottant`anni dalla prima pubblicazione con bompiani. un libro che non teme di guardare in faccia la realta` e le sorti dell`umanita`, oggi piu` attuale che mai. introduzione nadia terranova.

lod?, primavera del 1947. sul banco degli imputati della corte distrettuale siede hans biebow, nato a brema nel 1902 e che, durante la guerra, era stato amministratore (amtsleiter) del ghetto di lod?. lo stato polacco considera quest`uomo, alto, biondo e dagli occhi azzurri, come uno dei dieci peggiori criminali nazisti ancora in circolazione, al pari di rudolf ho? (capo di auschwitz), arthur greiser (gauleiter del warthegau) o hans frank (governatore del governatorato generale). ma biebow non era un militare e nemmeno un alto esponente del partito nazionalsocialista. perche` allora tutta questa attenzione per chi sulla carta non fu mai nulla piu` di un amministratore civile? la risposta si trova all`interno di quella intricata matassa che furono le politiche di gestione nazista relative ai territori occupati. grazie alla mole di documenti oggi disponibili, e` possibile ricostruire quella che fu a tutti gli effetti una grande mise en sce`ne. una tragedia corale fatta di miti e di lotte di potere. una ricerca sconvolgente sulla banalita` del male, sulla meschinita` e sulla codardia di coloro che `ubbidirono soltanto agli ordini`.