


comunione e liberazione nasce nella milano degli anni `50 per opera di don luigi giussani. il progetto religioso e il modello associativo che man mano prendono forma si distaccano nettamente dalle altre forme di associazionismo cattolico dell`epoca e puntano a coniugare esperienza interiore e visibilita` esteriore. dalla figura carismatica del fondatore alle strutture organizzative, dalla compagnia delle opere alla scuola di comunita` e ai momenti di festa collettiva: il volume ci parla di tutto questo con un occhio attento non solo a quello che cl e` per chi vi aderisce, ma anche per il ruolo che ha giocato negli ultimi cinquant`anni di storia del nostro paese.

il principe nechljudov riconosce nella prostituta ljubasa, accusata in un processo per omicidio, la contadina katjusa maslova, che egli aveva sedotto dieci anni prima, provocandone la rovina. oppresso dai sensi di colpa, si adopera per salvare la donna e, con lei, la propria anima. da un




"ho cercato la mia strada molto a lungo. in etnologia sono un completo autodidatta. una prima rivelazione l`ho avuta per ragioni inconfessabili: smania d`evasione, desiderio di viaggiare." queste parole di claude le`vi-strauss riassumono il senso di "tristi tropici", resoconto delle spedizioni compiute dall`autore nel mato grosso e nella foresta amazzonica. quando le`vi-strauss, nel 1934, arrivo` a sa`o paulo per ricoprire la cattedra di sociologia all`universita`, il suo interesse per l`antropologia era ancora una passione non concretizzata. una volta giunto in brasile, la curiosita` per le culture indigene e il desiderio di visitare un paese in gran parte inesplorato lo spinsero a organizzare una serie di ricerche "sul campo". entro` cosi` in contatto con le tribu` autoctone, pote` conoscerne direttamente le usanze e la vita quotidiana. di ritorno da quel lungo viaggio, le`vi-strauss lascio` calare il silenzio su quell`esperienza: non una parola che ricordasse le difficolta`, i rischi che gli incontri con civilta` indigene gli avevano procurato. quindici anni piu` tardi, decise di raccontare cio` che aveva visto e vissuto. e nel 1955 usci` questo saggio, che cambio` per sempre i destini dell`antropologia ma che e` soprattutto un racconto vivo dove si intrecciano descrizioni degli uomini e della natura, aneddoti, considerazioni filosofiche e narrazione dell`avventura quotidiana del ricercatore.



