la storia di questo libro racconta di come la lettura, grazie alla segreta malia di una misteriosa, preziosissima valigia di libri occidentali proibiti, riesca a sottrarre due ragazzi, colpevoli soltanto di essere figli di "sporchi borghesi", a svariate torture e permetta anche a uno di loro di conquistare la "piccola sarta cinese". cosi`, pur vivendo in mezzo agli orrori della rieducazione, i due ragazzi e la piccola sarta scopriranno, in virtu` di qualche goccia magica di balzac, che esiste un mondo fatto di pura, avventurosa bellezza. attraversando, nel frattempo, rocambolesche avventure.
gli scritti inediti qui presentati sono in parte conosciuti dai praticanti bioenergetici come le `monografie di lowen`. si tratta di una raccolta emblematica, che copre l`arco di vent`anni di ricerca, dal 1962 al 1982, colmando una grossa lacuna nella letteratura bioenergetica. vi vengono infatti discussi e sviscerati tutti i temi fondanti del pensiero loweniano: il rapporto tra stress e malattia, il piacere in relazione al corpo, il rapporto tra respiro e movimento e tra pensiero e sentire, il legame tra volonta` di vivere e voglia di morire, l`aggressivita` e l`orrore. nella vastita` degli argomenti trattati, due temi spiccano per centralita` e profondita` di analisi: la relazione tra sesso e personalita` e il valore ineludibile che ha l`autoespressione per la salute e la guarigione psicocorporea. tutto cio` che inibisce o rende difficoltosa l`espressione di se` e`, nell`ottica bioenergetica, fonte di stress e di possibile malattia: l`emozione che non puo` essere espressa si trasforma in tensione per i muscoli che dovrebbero essere coinvolti nella sua espressione. la grande intuizione che lowen, partendo da freud e passando per reich, ha sviluppato in modo del tutto innovativo e` proprio il rapporto diretto tra inibizione e tensione: tale rapporto e` talmente stretto che e` possibile valutare e riconoscere quali emozioni e impulsi siano stati inibiti in una persona soltanto studiando le sue tensioni muscolari.
l`opera fu divulgata nel 1452 e stampata nel 1485 con lettera del poliziano e dedica a lorenzo il magnifico. e` suddivisa in dieci libri: i primi tre trattano della scelta del terreno, dei materiali e delle fondazioni; il quarto e il quinto, dei vari tipi di edifici in rapporto alla loro destinazione pratica; il sesto, della bellezza architettonica; il settimo, l`ottavo e il nono, rispettivamente dei templi, degli edifici pubblici e privati; il decimo dell`idraulica. l`opera non si rivolge tanto ai tecnici, quanto al pubblico di educazione umanistica, ed e` significativo l`uso della lingua dotta, il latino. l`alberti si orienta verso un concetto aristocratico dell`architetto, inteso specialmente come progettista.
composto febbrilmente tra il 1928 e il 1929, "addio alle armi" e` la storia di amore e guerra che hemingway aveva sempre meditato di scrivere ispirandosi alle sue esperienze del 1918 sul fronte italiano, e in particolare alla ferita riportata a fossalta e alla passione per l`infermiera agnes von kurowsky. i temi della guerra, dell`amore e della morte, che per diversi aspetti sono alla base di tutta l`opera di hemingway, trovano in questo romanzo uno spazio e un`articolazione particolari. e la vicenda stessa a stimolare emozioni e sentimenti collegati agli incanti, ma anche alle estreme precarieta` dell`esistenza, alla rivolta contro la violenza e il sangue ingiustamente versato. la diserzione del giovane ufficiale americano durante la ritirata di caporetto si rivela, col ricongiungimento tra il protagonista e la donna della quale e` innamorato, una decisa condanna di quanto di inumano appartiene alla guerra. ma anche l`amore, in questa vicenda segnata da una tragica sconfitta della felicita`, rimane un`aspirazione che l`uomo insegue disperatamente, prigioniero di forze misteriose contro le quali sembra inutile lottare.