
cosa ci vela il velo portato dalle donne islamiche nel contesto delle societa` occidentali? che rapporto ci puo` essere tra uno stato moderno e il sacro? cosa vuol dire cittadinanza? e una cosa che ci include in una comunita`, o che ci da` diritto a forme di diffidenza e segregazione? re`gis debray, uno dei piu` importanti intellettuali e pensatori francesi di oggi, interviene in questa accorata lettera aperta ai suoi colleghi sulla questione dell`uso del velo islamico in francia. questione che, com`e` noto, e` andata ben al di la` della sua problematica di disciplina didattica per la scuola dell`obbligo, per diventare la pietra di paragone di un dibattito sulla (sulle) liberta`, sulle identita` e sulla possibilita` di essere tutti, indipendentemente da religione e razza, cittadini (e) repubblicani, cioe` abitanti liberi di uno stato laico e plurale: "una legge restrittiva non sarebbe in armonia con lo spirito dei tempi, anche se al giorno d`oggi potremmo essere trattati con una certa indulgenza (i reazionari progressisti sono sempre piu` impopolari dei progressisti retrogradi)".

il mito ottocentesco di venezia, citta` di spie e intrighi, e` stato anche alimentato dal ferreo controllo che il consiglio dei dieci manteneva sulla citta` e i suoi territori. strumento essenziale del potere politico erano le denunce anonime, depositate in apposite bocche di pietra, spesso indicanti il reato contro cui testimoniare. paolo preto parte dallo sviluppo del sistema giuridico attraverso i secoli per tracciare una storia della repubblica veneta attraverso le denunce segrete, soffermandosi in particolare sul periodo dopo il seicento, quando le autorita` controllavano e indagavano su quasi ogni aspetto della vita politica e sociale, ma anche sulla sfera morale dei singoli cittadini.

l`adolescenza in quanto stagione della vita individuata, dotata di caratteri propri, nasce alla fine dell`ottocento. partendo da questa asserzione, l`autore esamina le testimonianze letterarie, artistiche e scientifiche dell`epoca per mostrare come nei piu` diversi contesti l`adolescenza diventi un oggetto di rappresentazione e studio, ad esempio in psicologia e psicoanalisi, e come quella stessa rappresentazione contribuisca alla costruzione sociale dell`adolescenza stessa.

in un`intervista rilasciata verso la fine della sua vita, carlo bo annoverava esplicitamente clemente rebora tra le tre o quattro figure letterarie del xx secolo che egli auspicava potessero essere traghettate nel iii millennio. maestro di un sapere che intreccia ardore poetico e passione religiosa, rebora merita certamente di essere reso meglio accessibile al pubblico degli studiosi anche attraverso un`accurata edizione del suo epistolario. il volume, primo di una trilogia, e` frutto di una ricerca avviata dall`itc-isr centro per le scienze religiose di trento nel 1995, nell`ambito del , tesa a creare un`edizione di grande rigore critico e completezza esaustiva dell`epistolario di rebora. accoglie le lettere degli anni 1893-1928. la vita di clemente rebora e` segnata dal talento poetico e dall`appassionata ricerca di identita`: la sua produzione epistolare intreccia il disegno della vita quotidiana, come anche l`architettura progettuale delle scelte determinanti, rivela lo spessore del suo essere e il travaglio del suo divenire, in un efficace alternarsi di toni e di colori. profondo inoltre e` il legame rosmini-rebora: illuminare l`universo rosminiano anche nella originale angolazione di un discepolo del roveretano aggiunge un tassello di grande significato.






le "prose" di carducci sono riunite nei ventisei volumi delle "opere" dell`edizione nazionale. migliaia di pagine che il curatore di questo volume ha antologizzato in base ad alcuni criteri generali: la "rappresentativita`" degli scritti rispetto a tutto l`arco cronologico della produzione dello scrittore e rispetto a tutti i generi letterari e ai settori ai quali lavoro`, l`attenzione ai punti di forza della sua tecnica d`indagine e la riproduzione per intero dei saggi. una campionatura, e non un rimaneggiamento, di una vasta produzione, un`esposizione al pubblico di scritti d`autore con l`avvertenza che quello che non viene in essa incluso non e` di minor valore. un modo quindi "per cominciare a conoscere carducci".


