
in questo testo saramago parla della sua opera, della creazione letteraria e del suo rapporto con la storia e la vita degli uomini, soprattutto dei piu` deboli. la sua e` una visione di parte, deliberatamente di parte, rispetto a chi soffre, a chi e` oppresso, a chi e` umiliato nell`ingiustizia e nel potere. su un brano dice "la storia non e` stata mai scritta dai vinti", e poi "nessuna vittoria e nessuna sconfitta sono cosi` vive". si puo` sempre ripartire dopo una sconfitta anche quando tutto sembra perduto e immutabile. da questi testi esce un saramago per certi versi sconosciuto, diretto, tagliente, politico. pagine di grande bellezza ed efficacia di uno scrittore che e` anche un uomo del tempo, che decide la parte con cui stare. cosi` parla contro la guerra in iraq, di cuba e delle sue contraddizioni, della lotta del popolo di palestina, dell`impero che minaccia di sottomettere il mondo.

quando i greci hanno rappresentato gli dei in forma umana, hanno svincolato il mito dai simboli del rituale religioso e lo hanno trasformato in immagine. secondo vernant questa evoluzione corrisponde alla nascita dell`arte in senso moderno. raffigurando i defunti e le divinita` si suole esorcizzare, rendere presente e visibile cio` che e` altrove: questo e` il paradosso e al tempo stesso il ruolo dell`immagine. il volume vuole precisare le condizioni, le modalita` e gli effetti di un cambiamento cosi` decisivo.






chi vincera` la gara nello stagno? prendi i quattro amici dalla tasca e falli nuotare tra le pagine. puoi attaccarli e staccarli tutte le volte che vuoi, sul libro, sulla vasca o sulle piastrelle del bagno. decidi tu chi arriva prima! eta` di lettura: da 1 anno.