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in questo seminario lacan tratta dell`uomo e della donna. per essere precisi tratta del loro rapporto, a proposito del quale l`immaginazione ha da sempre alimentato piacevoli illusioni e struggenti passioni, e rispetto al quale la cultura ha prescritto, secondo i tempi, cio` che e` bene e cio` che e` male. in realta` sia la poesia, in modo suggestivo, sia la societa`, che accentua il disagio di questo rapporto, sono come dei veli che coprono un buco: un buco nel reale. lacan propone un`inedita definizione: . questo non vuole dire che non ci possano essere quei rapportini, cosi` li chiama, che fanno la delizia e la croce del genere umano. vuol dire invece che tra l`uomo e la donna non c`e`, a priori, nessun accordo ne` armonia alcuna. difetto che non dipende ne` dall`uno ne` dall`altra, poiche` la chiave e` da ritrovare soltanto in quello che freud ha chiamato inconscio e che lacan cerca di precisare sviluppando una nuova logica. e l`inconscio che rende impossibile che di due si arrivi a fare uno. eppure l`uno-tutto-solo c`e`. al non c`e` del rapporto sessuale si oppone il c`e` dell`uno, il quale e` solo nel suo godimento, e questo vale per qualunque corpo parlante, che sia dell`uno o dell`altro sesso. qui inizia l`ultimo insegnamento di lacan. sembra che lacan ripercorra strade conosciute, e invece e` tutto diverso: l`altro non e` quello che conoscevamo, e neppure il desiderio, addirittura neppure il godimento. l`inconscio stesso, che lacan piu` avanti chiamera` parlessere, si situa ormai sotto l`egida dell`uno nella dimensione del reale.

lo scritto che qui presentiamo e` un articolo apparso nel 1934 sulla rivista , uno dei piu` efficaci strumenti di diffusione delle teorie sostenute nel circolo di vienna e in generale dai filosofi neopositivisti. qui schlick difende, contro l`ala fisicalistica del neopositivismo, l`impostazione empiristica originaria del movimento. neurath replichera` e, insieme a carnap, altri parteciperanno a questa polemica, ormai conosciuta sotto la denominazione di "polemica dei protocolli", che, come lo stesso carnap riconoscera`, riguarda il problema centrale dell`epistemologia o della riflessione filosofica sulla scienza. a riprova del fatto che le critiche piu` radicali e piu` rigorose mosse alla filosofia e alla metafisica, che e` il cuore del filosofare, vanno ricercate nella filosofia stessa e nella sua storia. contribuiscono anzi essenzialmente a costituire quella tensione interna del pensiero, quella dialettica, senza di cui non esisterebbe filosofare autentico.

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