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questo piccolo libro e` un illuminante, lucido e utile resoconto, scritto da un occidentale, di come un occidentale possa avvicinarsi allo zen. un professore tedesco di filosofia, eugen herrigel, vuole essere introdotto allo zen e gli viene consigliato di imparare una delle arti in cui lo zen da secoli si applica: il tiro con l`arco. comincia cosi` un emozionante tirocinio, nel corso del quale herrigel si trovera` felicemente costretto a capovolgere le sue idee, e soprattutto il suo modo di vivere. all`inizio con grande pena e sconcerto. dovra` infatti riconoscere prima di tutto che i suoi gesti sono sbagliati, poi che sono sbagliate le sue intenzioni, infine che proprio le cose su cui fa affidamento sono i piu` grandi ostacoli: la volonta`, la chiara distinzione fra mezzo e fine, il desiderio di riuscire. ma il tocco sapiente del maestro aiutera` herrigel a scrollarsi tutto di dosso, a restare "vuoto" per accogliere, quasi senza accorgersene, l`unico gesto giusto, che fa centro quello di cui gli arcieri zen dicono: "un colpo, una vita". in un tale colpo, arco, freccia, bersaglio e io si intrecciano in modo che non e` possibile separarli: la freccia scoccata mette in gioco tutta la vita dell`arciere e il bersaglio da colpire e` l`arciere stesso.

il volume presenta sedici racconti di malamud e il suo romanzo incompiuto il popolo. in teoria il popolo va annoverato fra le sue opere piu` impegnative. in esso malamud narra la storia tragicomica di un popolo perseguitato e segnato dal destino, ovvero di una tribu` indiana dell`america nordoccidentale che, nel periodo successivo alla guerra civile, ripone le sue speranze di giustizia in yozip, un venditore ambulante e falegname a tempo perso che, pur rifiutando l`onere del comando, se lo vede affidare ugualmente e diventa il loro capo con il nuovo nome di josip. dei sedici racconti presentati nella prima parte del volume, dieci sono apparsi in riviste tra il 1943 e il 1985. i sei racconti inediti sono stati trovati fra le carte lasciate da malamud.

la vita di gramsci prigioniero del fascismo fu tormentata dall`angoscia e dai sospetti: l`angoscia per essere stato "messo da parte" politicamente e "dimenticato" anche dalla moglie; i sospetti che togliatti e il pcd`i ne sabotassero la liberazione. nella sua condizione gramsci vede riflessi i drammi della "grande storia" ed elabora una revisione profonda dei fondamenti del bolscevismo: la concezione della politica e dello stato, l`analisi della situazione mondiale, la teoria delle crisi e la dottrina della guerra. nei "quaderni del carcere" si sedimenta cosi` un nuovo pensiero col quale si riprometteva di dare battaglia, una volta libero, per mutare gli indirizzi del movimento comunista. al tempo stesso, attraverso l`epistolario ne comunica i capisaldi a togliatti, proseguendo il duro confronto che li aveva divisi alla vigilia del suo arresto. e un "capolavoro" di comunicazione in codice che contempla atti di ribellione contro la sconfessione della sua politica e aspre denunce per la sua mancata liberazione. sullo sfondo, la lotta eroica per non cedere ai ricatti di mussolini e difendere condizioni minime di sopravvivenza. collocati nella storia, si sciolgono gli enigmi che hanno scandito per lunghi anni gli studi gramsciani, originati dalla scissione fra la sua vita e il suo pensiero.

"chi meglio della signora ne`mirovsky, e con un`arma piu` affilata, ha saputo scrutare l`anima passionale della gioventu` del 1920, quel suo frenetico impulso a vivere, quel desiderio ardente e sensuale di bruciarsi nel piacere?" scrisse, all`uscita di questo libro, il critico pierre loewel. le giovani coppie che vediamo amoreggiare in una notte primaverile (la grande guerra e` finita da pochi mesi, e loro sono i fortunati, quelli che alla carneficina delle trincee sono riusciti a sopravvivere) hanno, apparentemente, un solo desiderio: godere, in una immediatezza senza domani, ignorando "il lato sordido" della vita, soffocando "la paura dell`ombra". eppure, quasi sulla soglia del romanzo, uno dei protagonisti si pone una domanda - "come avviene, nel matrimonio, il passaggio dall`amore all`amicizia? quando si smette di tormentarsi a vicenda e si comincia finalmente a volersi bene?" - che ne costituira` il filo conduttore. con mano ferma, e con uno sguardo ironicamente compassionevole, ire`ne ne`mirovsky accompagna i suoi giovani personaggi, attraverso le intermittenze e le devastazioni della passione, fino alla quieta, un po` ottusa sicurezza dell`amore coniugale.

alla fine della seconda guerra mondiale, almeno 4 milioni di soldati tedeschi furono tenuti prigionieri all`aperto, in campi recintati dal filo spinato ma senza alcuna protezione, con poco cibo e poca acqua, o niente del tutto: questo accadde in germania ad opera degli americani nella zona da essi occupata e duro` per molti mesi dopo la fine delle ostilita`. l`esercito francese, che ricevette circa 630.000 prigionieri dagli americani per servirsene come manodopera in riparazioni di guerra, fece loro patire la fame e li maltratto` a tal punto che non e` esagerato calcolare una cifra di 250.000 morti causati dalle pessime condizioni in cui gli uomini furono tenuti. per quanto riguarda i campi americani, non e` azzardato supporre il decesso di 750.000 prigionieri. per la maggior parte si trattava di soldati della wehrmacht arresisi dopo l`8 maggio 1945, ma fra loro c`erano anche donne, bambini e anziani. queste morti furono catalogate come "altre perdite". per scrivere questo testo, pubblicato per la prima volta alla fine degli anni ottanta, l`autore ha intervistato centinaia di ex prigionieri, guardie e ufficiali, raccogliendo migliaia di testimonianze e di documenti tratti dagli archivi di parigi, londra, coblenza, washington e ottawa.

non c`e` da meravigliarsi che l`arte danese sia quasi sconosciuta in italia: la danimarca e` un paese piccolo e lontano e la sua cultura ha avuto solo raramente risonanza fuori dall`ambiente scandinavo. alcune mostre allestite a roma hanno fatto conoscere la pittura danese della cosiddetta "eta` d`oro", e dimostrato l`importanza che i soggiorni romani ebbero per i pittori danesi della prima meta` dell`ottocento. "ho l`intenzione di fare una collezione delle vedute piu` belle fra i numerosi punti pittoreschi di roma e i suoi dintorni", scriveva christoffer wilhelm eckersberg all`incisore danese clemens, "spero in quel modo di poter rendere a lei e ai miei compatrioti una idea abbastanza chiara di questo bel paese, dove e` quasi impossibile non occuparsi di paesaggistica, essendo troppo bella e pittoresca la natura". in queste parole si riassume l`impressione che i danesi ricevevano dall`impatto con la capitale. quasi tutti hanno descritto la "roma sparita" da loro conosciuta, quella che va dai primi dell`ottocento al risorgimento, e di cui hanno immortalato non solo l`ambiente, ormai radicalmente mutato, ma le feste e i costumi dei tempi andati, i tempi del pinelli e del belli. i danesi, come gli artisti di tanti altri paesi, hanno cosi` dato il loro contributo alla descrizione e alla perpetuazione della memoria di questi aspetti della citta` eterna.

Le case variopinte di Nyhavn e la dolce Sirenetta, le collezioni della Ny Carlsberg Glyptotek, il palazzo rococò di Amalienborg e il divertimento a Tivoli. Christiania, Vesterbro e Østerbro. La capitale danese si svela a 360 gradi! La città si apre per voi: una grande mappa per ogni quartiere; 10 luoghi da vedere assolutamente e come organizzare la visita in un weekend; Vivere Copenaghen al ritmo dei suoi abitanti: gustare smørrebrød all'aringa, immergersi nel design danese, pedalare per la città tra canali e architettura...; Quartieri emergenti e ultime tendenze, oltre a consigli, sconti e riduzioni per spendere meno; 200 siti, monumenti e indirizzi tra ristoranti, teatri e negozi suggeriti dai nostri autori; Itinerari tematici in città: lo hygge o l'arte di vivere danese, Nørrebro, in bici tra terra e mare; Gite fuori porta: Grundtvigs Kirke, Dragør, un salto in Svezia a Malmö...

dalla piazza rossa al teatro bol`soj, dal cremlino alla galleria tret`jakov, dalla casa-museo tolstoj ai grattacieli staliniani, dalla cintura dei viali al monastero di novodevicij, la capitale russa si svela davanti ai vostri occhi. una carta d`insieme della citta` per visualizzare le 6 zone principali descritte nella guida, 10 luoghi di visita assolutamente da non perdere, 10 buone idee per scoprire la citta` piu` autentica, 60 siti, musei e monumenti facilmente individuabili nelle carte pieghevoli, 150 indirizzi di ristoranti, caffe`, sale da te`, bar, teatri, negozi, mercati, una selezione di alberghi di qualita`, scelti in tutte le fasce di prezzo, le gite fuori porta, una carta dei trasporti pubblici e tutte le informazioni utili per muoversi in citta`.

paleolitico, mesolitico, neolitico: periodi cosi` lontani nel tempo che molti di noi fanno fatica a dar loro la giusta collocazione. immaginare come fosse allora la vita e` quasi impossibile. possiamo dire, pero`, che i nostri antenati preistorici ci sono del tutto estranei? lo scrittore juan jose` millas e` convinto del contrario. ecco perche` ha chiesto a juan luis arsuaga, paleontologo tra i piu` brillanti della sua generazione, di accompagnarlo alla scoperta delle nostre radici. capire come si e` sviluppata la nostra specie, spiegarne le origini e comprenderne l`evoluzione: e` da questi obiettivi che nasce l`incontro tra due menti curiose e acutissime. conoscenza scientifica, abilita` divulgativa, grande inventiva letteraria e una buona dose di ironia si mescolano cosi` in un volume unico, frutto di mesi di dialogo attraverso luoghi della nostra quotidianita` e siti straordinari in cui sono ancora visibili le tracce della preistoria dell`uomo. millas, che fin da piccolo si e` autodefinito un neanderthal (), unisce la propria abilita` affabulatrice alla competenza del compagno accademico, che ha tutta la sapienza dell`altra specie del genere homo, per guidarci tra biomeccanica e dimorfismo sessuale; tra postura bipede e dentatura; tra l`australopiteco lucy e la barba rasata di alessandro magno; tra svolte fondamentali come lo sviluppo della mira per scagliare una pietra e la suddivisione del lavoro in cacciatori e raccoglitori. come un don chisciotte con il suo sancho panza, i due ci conducono in una divertente e illuminante spedizione verso i misteri dell`evoluzione umana, nel solco della miglior divulgazione scientifica.

"un giorno, improvvisamente, mi venne fatto di chiedermi se avevo la coscienza a posto": dopo aver abilmente attraversato la falsa inquietudine senza cui non ci si sente moderni, dopo essersi rinchiusi in quel "pensiero rateale, condominiale" che fa della tranquillita` l`unica regola di vita, mario protagonista senza qualita` e io narrante del romanzo - scopre che il suo avaro programma e` irrimediabilmente entrato in crisi. la realta`, fino ad allora ingabbiata a far da cornice al suo successo, gli si rovescia addosso con la violenza disperata di un temporale. e un`insofferenza, uno sgomento che lo costringe a fare i conti con il passato: come se un demone gli imponesse la sua verita`. dalle vie di una metropoli multiforme e degradata, da una campagna senza tentazioni d`idillio, emergono ricordi, ombre fugaci e disperate, sentimenti traditi; e ritornano colpe e rimorsi cui e` diventato necessario dare un nome. tra mario e la sua "stirpe di morti" si intreccia un silenzioso colloquio, mentre sua sorella maria - che da angelo, da santa, da genio della famiglia, si era trasformata in mostro - sembra chiamarlo dall`abisso.

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