
l`opera da cui questo testo trae i fondamenti, ovvero "l`arte della guerra", e` il maggiore testo di carattere militare della cina antica, nonche` uno dei classici cinesi di maggiore influenza e piu` diffusi nel mondo. il suo pensiero strategico e filosofico, gia` ampiamente utilizzato nei settori politico ed economico, e` ora divenuto anche punto di partenza per una interpretazione della medicina tradizionale applicata sia alla vita militare sia a quella civile.



nonostante l`italia sia delimitata su tre lati da coste e spiagge, il rapporto degli italiani con il mare da "popolo di navigatori" si e` attualizzato nel piu` domestico "navigatori della domenica", nel moderno rito estivo della vacanza al mare. a dispetto della collocazione geografica l`immaginario collettivo dell`italia balneare si rivela riduttivo e mostra segni di una fragilita` dalle origini lontane che risalgono all`essere l`italia una societa` in larga parte agraria e urbana. per molto tempo, quasi fino alla fine del `700, il mare e` rimasto custode estraneo e, a volte, ostile della storia civile del paese. i secoli successivi alla stagione d`oro del mediterraneo cinquecentesco sono quelli che vedono l`eclissarsi dell`identita` marittima del paese e del suo primato e conseguentemente del suo declino, in termini di lavoro, produzione e utilizzazione delle risorse. nell`800 con l`apertura del canale di suez lo stato, facendo lievitare la fantasia e le ambizioni della sua borghesia e con l`opera di risanamento di uomini e ambienti, inneschera` meccanismi decisivi per la riformulazione dei caratteri marittimi della societa` italiana. ma, al di la` delle apparenze, questo processo non riuscira` a elevare la consapevolezza di se` della nuova italia marinara.

il libro si apre con un`analisi della storia economica italiana dal dopoguerra a oggi, e mostra come si sia verificata una crescita formidabile dell`imprenditorialita` privata, accompagnata pero`, a partire dagli anni settanta, dal tracollo dell`economia pubblica. questo sguardo storico permette di misurare i limiti della nostra cultura economica e di indicare nei principi fondanti dell`unione europea le linee-guida delle riforme necessarie. dopo aver ripercorso il processo di integrazione comunitaria, l`autore rivela come in germania, francia e inghilterra la crescita dell`economia si sia innestata su modelli statali differenti tra loro, ma sostanzialmente basati su un rapporto piu` equilibrato fra centro e periferia.

in "aspetti del romanzo", pubblicato per la prima volta nel 1927, forster affronta, non da dotto ma da "uomo del mestiere", i problemi e gli strumenti dell`arte del narrare. cosi`, le categorie che propone al lettore sono a un tempo semplici e fondamentali, non mediate da alcuna impalcatura accademica e insieme sommamente precise: "storia", "persone", "intreccio", "fantasia", "profezia", "modello e ritmo". racconto critico, scrittura e chiarezza concettuale sono le caratteristiche di questo libro, divenuto ormai un classico esempio di saggistica d`autore, piu` importante e illuminante delle migliaia di pagine dedicate alla "scrittura creativa". "sincerita` e grazia di forster", scrive giuseppe pontiggia nella prefazione. "dono di uno stile che emula la poesia con cui si misura".







