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in bucovina, provincia orientale dell`ex impero austro-ungarico, nacque nel 1920 paul celan, poeta ebreo di lingua tedesca, considerato uno dei massimi lirici del xx secolo. a czernowitz, capitale della bucovina, divenuta romena nel 1919, trascorse l`infanzia e gran parte della giovinezza. durante l`occupazione nazista subi` l`internamento in un ghetto e in un campo di lavoro, ma la ferita insanabile fu la deportazione e l`assassinio dei genitori. con la fine del conflitto mondiale e l`annessione della bucovina settentrionale all`ucraina le condizioni di vita degli ebrei sotto il regime comunista s`inasprirono nuovamente. trasferitosi nel 1945 a bucarest, vi rimase due anni, tra i piu` felici e fecondi della sua turbolenta esistenza. giunto clandestinamente in austria, soggiorno` alcuni mesi a vienna. nel luglio del 1948 emigro` a parigi, dove mori` suicida nel 1970. sulla base di un lavoro di ricerca e di documentazione durato vari anni, israel chalfen ripercorre con rigore e fedelta` la prima meta` della vita di celan, la sua dolorosa vicenda umana e intellettuale, risalendo alle radici culturali che ispirarono e permearono la sua densa produzione lirica.

se, a sentire wagner, "poeta e` colui che conosce l`inconscio", una qualche poeticita` di secondo grado compete anche ai medici e agli intellettuali che nella vienna di inizio secolo facevano gruppo, il mercoledi` sera, attorno al "professor freud". dai verbali di quegli incontri risulta che il dibattito sulle opere d`arte e sui loro autori era tutt`altro che episodico o sottomesso a pure esigenze applicative di teorie e concetti psicoanalitici in via di definizione. l`autore ha portato alla luce, scegliendo e ordinando dalla massa dei materiali editi, un libro che era rimasto a lungo seminascosto e quasi crittografato.

tra i maestri indiscussi del pensiero sociologico, durkheim ha esercitato una profonda influenza anche su molte altre discipline, dall`antropologia alla storia, dall`economia politica alla linguistica. l`autore fornisce le chiavi di accesso all`opera e al pensiero di durkheim, collocandoli nel loro contesto storico, passandone in rassegna le tappe principali, dipanandone il filo conduttore, discutendone criticamente gli esiti.

i dialoghi giovanili, il pitagorismo e il platonismo, il valore dell`ermeneutica intesa come scienza fondante, gli scritti polemici e poi i grandi temi del male, del tempo e dell`eternita`. in dieci brevi capitoli maria bettetini traccia una sintesi della vita avventurosa, del pensiero e delle opere di sant`agostino da ippona, con particolare attenzione agli scritti che maggiormente hanno influenzato la cultura dei secoli successivi, dalle confessioni, alla citta` di dio, alla trinita`. il volume non si uniforma alla prassi di distinguere le opere del santo in filosofiche e teologiche, ripartizione estranea ad agostino stesso, ma rintraccia le idee di fondo che strutturano il suo pensiero, le approfondisce e ne segue il tortuoso percorso culturale fino ai giorni nostri.

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