il volume riunisce i reportages viennesi apparsi sul giornale pacifista "neuer tag" tra il 1919 e il 1920. testi che compongono un caleidoscopio popolato da pescecani e profittatori di guerra, disperati regrediti all`autosufficienza come tanti robinson crusoe in una vienna stremata dalla catastrofe bellica e bambini rachitici che giocano in mezzo alla strada con lo sterco dei cavalli, cambiavalute volanti e borsaneristi, caffe` "a` la page" e locali malfamati. con sguardo snebbiato roth coglie nel particolare meno appariscente il peculiare e primigenio elemento viennese, e con linguaggio immaginoso, con un parlato tutto teatrale descrive caratteri e ambienti, figure grottesche e patetiche, marionette e ombre cinesi.
nel 1373 francesco petrarca aveva ormai visto la sconfitta di una battaglia politica condotta con una lunga e inesausta passione, quella per il ritorno a roma della sede pontificia. ma l`idea di roma non ammetteva sconfitte: cosi` il grande intellettuale trasforma l`occasione di una polemica personale in un manifesto di quell`ideale. le pagine dell`invettiva definiscono e ricreano il mito di roma, con rabbia ed entusiasmo, con pieta` di cristiano e rigore di storico, e lo consegnano come conquista storiografica e modello culturale, al rinascimento europeo.
composto da due cicli di poesie - in vita e in morte di laura, la donna amata dal poeta - il "canzoniere" non canta la storia di una passione, ma piuttosto quella di un`anima inquieta, dalla psicologia fragile, perennemente tesa tra l`ideale e la realta`. e il sommesso, controllato colloquio del poeta con se stesso, mirabilmente scandito e intrecciato da ricorrenti motivi, come lo smarrimento tra sogno e realta`, l`angoscia della solitudine o la sua ricerca, le effuse preghiere, le struggenti antinomie del suo animo.
in hardy gli ambienti, i personaggi e gli intrecci tendono spesso ad accumulare piani differenti di realta`, mostrando i fatti e nascondendoli, o fotografandoli con cura per poi disperderne le apparenze in quesiti insolubili. ne risulta un`immagine del mondo ambivalente, ora focalizzata in un mosaico iperrealista di dettagli, ora impressionistica o attraversata da tensioni metafisiche. e infatti tra le pieghe piu` profonde del reale che lo sguardo dell`autore scopre squarci inattesi e repentini di bellezza, concentrati in attimi di fulminante intensita`, e capaci di farci presentire un disegno a monte dell`esistenza.
"allegro occidentale" e` la storia di mister piccolo, uno scrittore giornalista al quale hanno proposto di vedere il mondo (o quanto meno una buona parte di questo) insieme ad altri otto colleghi. e mister piccolo comincia questo lungo viaggio a occhi sbarrati scoprendo subito, da quando mette piede per la prima volta nella business class dell`aereo diretto in sri lanka, che il privilegio sara`, per tutto il tempo della sua odissea, l`unico vero luogo che fa la differenza, quello che uniforma tutti i luoghi, che azzera le distanze geografiche e amplifica quelle sociali, che crea paradisi e li distrugge.
in concomitanza con il settimo centenario della nascita del poeta, la curatrice, tra i massimi specialisti del petrarca volgare, conclude un lavoro durato quasi vent`anni. commentando minuziosamente ogni verso e ogni espressione petrarchesca, il fittissimo richiamo dei testi classici e della poesia volgare precedente e coeva diventa un caleidoscopio culturale e letterario che rifrange, con varieta`, ma con rigorosa precisione, il senso di ogni singola poesia e del "canzoniere" nel suo insieme.
la creativita`: una delle doti peculiari dell`homo sapiens, qualcosa che ci definisce come specie e come individui; la capacita`, a lungo ritenuta unica, di realizzare opere d`arte o trovare soluzioni innovative ai problemi e agli stimoli del mondo. grazie a essa abbiamo creato macchine sempre piu` avanzate, ormai in grado di superarci in molti ambiti. ma se il sogno di riprodurre le caratteristiche della mente umana e` antichissimo, lo sviluppo di una vera e propria intelligenza artificiale - in grado di apprendere dall`esperienza e migliorarsi - e` un percorso ben piu` recente. oggi che l`intelligenza artificiale e` una realta` in via di affermazione, la domanda e`: potrebbe a sua volta dimostrarsi creativa? musica, arti visive, letteratura, matematica, persino l`elaborazione di una nuova lingua: i passi avanti in questi campi sono stati enormi, e tali da far ritenere che si sia sulla strada giusta per raggiungere traguardi un tempo impensabili. possibile che, in un futuro prossimo, le macchine siano in grado di aiutarci a tener viva la nostra immaginazione? marcus du sautoy - studioso e divulgatore di fama internazionale - ripercorre in questo libro i progressi compiuti negli ultimi anni dal machine learning, oltre a esaminare la natura profonda della creativita` umana e a descrivere i processi matematici che vi sono implicati. il risultato e` un volume ricco e affascinante, che offre un`analisi innovativa del mondo dell`ia e dell`essenza di cio` che chiamiamo .
"la grandezza di` svevo consiste anche nella profondita` con la quale ha vissuto la condizione borghese quale condizione totale del trovarsi nel mondo, la vischiosa e camaleontica capacita` della civilta` borghese di confondersi con la vita stessa, di identificarsi con essa, arrogandosi il diritto di rappresentarla nella sua totalita` e di fare un tutt`uno con i sentimenti e i desideri dell`esistenza primaria". (dalla presentazione di claudio magris)
uomo ribelle e ambizioso, pittore inquieto e geniale, jacopo robusti detto il tintoretto ha vissuto solo per dipingere e per la sua arte ha sacrificato tutto (reputazione, guadagni, piaceri), allontanando uno a uno - con la sola eccezione del remissivo dominico - tutti i figli: le femmine in monastero, via da casa i maschi insofferenti alla sua tirannia. finendo per perdere anche la prediletta figlia naturale, marietta, educata contro le convenzioni della societa` per fare di lei la sua creazione piu` riuscita: una musicista, una pittrice, una donna libera. trascinandoci nella venezia di fine cinquecento, fastosa e cosmopolita, minacciata dai turchi e devastata dalla peste, melania g. mazzucco ci restituisce il quadro di un mondo al culmine del suo splendore eppure presago del declino.