
all`inizio di questo romanzo duddy kravitz ha 15 anni, ma si rade due volte al giorno nella speranza di farsi crescere il piu` in fretta possibile la barba. la sua vita non e` facile, nel ghetto ebraico di montreal, e la profezia del nonno ("un uomo senza terra non e` nulla") incombe sul suo futuro come una condanna. o un invito a non arretrare di fronte a nulla pur di raggiungere lo scopo. ed e` in questo senso che duddy la interpreta, costruendosi passo dopo passo una carriera di cialtrone, bugiardo, baro, libertino - in altre parole di sognatore professionista, visto che il suo ultimo approdo, che gli garantira` denaro e gloria, sara` il cinema.


franco marcoaldi evoca la tradizione esopiana e dei bestiari medievali, che sapevano cogliere negli animali i segni di verita` spirituali e insegnamenti morali, e le prove novecentesche di apollinaire e marianne moore. costruisce un bestiario in versi in cui compaiono cani e gatti, ma anche fringuelli, lucertole, cicale e tanti altri esseri viventi che, a differenza degli uomini, vivono un`esistenza piena e sapiente.










un profilo complessivo sull`ultimo movimento letterario italiano che, all`inizio degli anni `60, seppe convogliare le energie e i propositi di una parte cospicua della generazione nata intorno al 1930. tra i nomi piu` noti: arbasino, eco, manganelli, pagliarani, porta, sanguineti. un panorama ideologico che e` possibile solo a grandi linee, date le forti divergenze all`interno del gruppo riguardo la concezione dell`arte: per alcuni l`arte doveva essere astorica e apolitica. per altri (come il sanguineti), essa era inseparabile dall`ideologia. comune era il punto di partenza: il rifiuto dell`ideologia neocapitalistica e del sentimentalismo soggettivo.