

nelle cose umane meglio `il baccanale dello spirito critico` che `la burocrazia della verita``. i due autori invitano il lettore a un viaggio tra i continenti della ragione e gli oceani del dubbio, alla riscoperta del carattere `infallibile` della comprensione umana. la `paura dell`errore` e` la fine della crescita scientifica; ma cio` che e` anatema per la ragione scientifica `dogmatica` e` occasione per lo spirito `critico`. possiamo davvero imparare dai nostri sbagli. modalita` della ricerca scientifica, impatto sull`economia, radici `metafisiche` delle scelte di fondo, ma anche arte e fede: gli autori ripercorrono i grandi problemi della filososia interrogandosi sulla natura dell`indagine filosofica.

riusciremo mai a capire come e` fatta la mente? e saremo in grado di riprodurla artificialmente o di curarla? in questo volume john horgan accompagna il lettore in un viaggio nell`arcipelago della mente umana, che continua a sottrarsi agli sforzi, tutt`altro che congiunti, di neuroscienziati e psicoterapeuti, filosofi e studiosi di intelligenza artificiale, nuovi darwinisti e fautori della genetica del comportamento. per dimostrarlo horgan ci svela la sofisticata crudelta` delle odierne cliniche psichiatriche dove ancora si pratica l`elettroshock, ci mostra i limiti di macchine straordinarie come cog, il robot di star treck, ci spiega che i successi di terapie come il prozac e la psicoanalisi sono da attribuirsi all`effetto placebo.

l`autore delinea in capitoli chiari la struttura del cosmo, l`evoluzione della specie, la nascita delle prime civilta`, fino a cogliere, su questo sfondo, gli aspetti peculiari del fenomeno "scienza". la scienza e` la maggiore eresia che l`uomo abbia mai commesso contro il proprio egocentrismo, contro l`idea che la natura sia profondamente coinvolta nella vicenda del genere umano, cosi` piccola e irrisoria rispetto all`eta` e alla vastita` dell`universo.

la nascita di dolly, il primo clone della storia, ha sollevato dilemmi etici e scientifici e aperto scenari inquietanti. gina kolata, giornalista scientifica, intende mostrare come questo evento scientifico incarni le nostre piu` grandi ambizioni ed evochi le nostre paure piu` profonde.




nel 1929 albert londres, giornalista francese, parte alla scoperta degli ebrei, per incarico del quotidiano "le petit parisien". l`inchiesta lo porta da londra alla russia subcarpatica, poi in transilvania, in bessarabia, in bucovina, in galizia, dove visita gli insediamenti ebraici, testimoniando le difficili condizioni di vita e il diffondersi dell`ideologia sionista. poi da varsavia, vera capitale ebraica in europa, segue le vie delle navi di emigranti verso la terra promessa. e alla fine del viaggio, nel vivo del progetto sionista della neonata tel aviv, a gerusalemme, hebron, safed, che londres registra il "dramma dell`idealismo" alle sue prime battute cruente, tra "focolare nazionale ebraico", rivolta araba e ignavia dell`occidente.

nel 1927 albert londres s`imbarco` per un periplo di quattro mesi nelle colonie francesi d`africa. aveva gia` scritto alcuni articoli sui "piccoli bianchi" di dakar, ma s`impegno` questa volta in un`inchiesta di grande portata sulle pratiche di coloni che si servivano del "motore a banana", cioe` servi che percorrevano per giorni la savana con carichi di manioca. ne trasse un racconto virulento e caustico, che denuncia le migliaia di morti sopraggiunte in nome dello sfruttamento delle foreste e della valorizzazione del territorio. per la violenza della sua denuncia "terra d`ebano" suscito` furiose polemiche e violente smentite.





questo testo nasce dall`esperienza dell`autrice nello studio per la preparazione delle lezioni e dai suggerimenti dei suoi allievi. e quindi un`opera che sintetizza apporti molteplici. benche` la sua origine sia didattica, non si rivolge solo al mondo della scuola, ma vorrebbe raggiungere anche coloro che amano la letteratura italiana e desiderano leggere piccoli saggi introduttivi ai secoli, agli autori, a qualche esempio di lettura delle opere piu` famose. e anche questo un modo per contribuire a cementare la coscienza civile di una nazione che sovente stenta a percepire e dunque a ricostruire la propria memoria storica e letteraria come cosa preziosa, utile e bella.









composti nel 387, i "soliloqui" attuano, come gia` "a se stesso" di marco aurelio, uno sdoppiamento dell`io e si configurano come dialoghi tra agostino e la ragione, ponendo il primo in umile ascolto della seconda. dalle "discussioni" sulla possibilita` di conoscere dio e l`anima, il vero e il falso, agostino giunge a provare l`immortalita` dell`anima attraverso l`immortalita` della verita`.







Donne belle e raffinate, le Nostre, accolte, per queste ragioni, e con buon trattamento, alla corte di Ferrara; donne, pertanto, tra le prime ad essere provviste di reddito personale e di consistenti doti, e, perciò stesso, accasate prontamente (dai duchi) nelle primarie famiglie della città estense. Donne celebrate da poeti, musici e filosofi — dal Tasso al Patrizi, passando per G. de’ Bardi e L. Luzzaschi —, la cui reputazione supera le Alpi e arriva persino in Giappone.



I Garzanti, 1980, IT. La sceneggiatura del film di Fellini introdotta da una nota di Oreste del Buono e dalla trascrizione delle interviste del regista agli orchestrali.