"le lettere di berlicche" hanno reso il nome di lewis noto a milioni di lettori in tutto il mondo. per un`ispirazione improvvisa, all`uscita di una chiesa, una domenica mattina d`estate, si configuro` nella mente dell`autore qualcosa che, per dirla con le sue stesse parole, "potrebbe essere sia utile sia divertente... e consisterebbe in una serie di lettere che un vecchio diavolo in pensione invia ad un giovane diavolo che ha appena cominciato a lavorare sul suo primo `paziente`. l`idea sarebbe quella di mostrare tutta la psicologia della tentazione dall`altro punto di vista". il testo venne scritto velocemente, comparve a puntate su un periodico nel 1941 e l`anno seguente in forma di libro. da quella lontana primavera le riedizioni non si contarono e lewis stesso non riusciva a spiegarsi un tale favore del pubblico, se non per il fatto che le tentazioni descritte avevano un riscontro nella sua personale esperienza.
improvvisamente costretto a sperimentare in prima persona la precarieta` della vita, renzo racconta la propria esistenza, i propri valori, il rapporto con gli altri e il modo in cui tale rapporto viene alterato, rivelato o inverato dalla malattia e dal lungo avvento della morte. ma approssimato per difetto e` soprattutto un romanzo d`amore: quello che lo lega alla moglie valeria, e che obbliga entrambi a un profondo confronto con se` stessi. rifiutando le convenzionali menzogne, scavando nei sentimenti fino alla lacerazione, ognuno dei due protagonisti corre l`estremo e solitario rischio della ricerca della verita`. attraverso la loro storia, con grande lucidita` e forza poetica gina lagorio ha affrontato in anticipo sui tempi (la prima edizione del libro e` del 1971) il tema scomodo della malattia e del lutto, facendone materia di un romanzo.

