sedici punti annotati su un taccuino engadinese: il profilo di un fenomeno su cui il mondo continua a interrogarsi.
tiepolo passo` la vita a eseguire opere su commissione in chiese, palazzi, ville. talvolta affrescando vasti soffitti, come per la residenz di wurzburg o per il palazzo reale di madrid. intorno scorreva la vita di un`epoca - il settecento - che lo apprezzo` e ammiro`, ma senza troppo preoccuparsi di capirlo. cosi` fu piu` facile per tiepolo sfuggirgli, quando volle dedicarsi a effigiare il suo segreto, che tale e` rimasto, in una sequenza di trentatre` incisioni: i capricci e gli scherzi. ciascuno di quei fogli e` il capitolo di un romanzo nero, abbagliante e muto, popolato da personaggi disparati e sconcertanti: efebi fiorenti, satiresse, orientali esoterici, gufi, serpenti e anche pulcinella e morte. li ritroveremo tutti nelle pagine di questo libro, insieme a venere, tempo, mose`, numerosi angeli, armida, cleopatra e beatrice di burgundia: una variegata, zingaresca compagnia sempre in cammino, "tribu` profetica dalle pupille ardenti", come suona un verso di baudelaire. oltre che un intermezzo smagliante nella storia della pittura, tiepolo fu un modo di manifestarsi delle forme, un certo stile nell`ostentarsi della loro sfida. le sue figure rivelavano una fluidita` senza ostacoli e senza sforzi. accedevano a tutti i cieli, senza dimenticare la terra, incarnando per un`ultima volta quella virtu` suprema della civilta` italiana che e` stata la "sprezzatura".
"questo libro cantera` sul vostro scaffale. e troppo soffocato d`amore per suscitare invidia, troppo umile per gli encomi, e tuttavia e` cosi` impressionante da non poter eludere lo stupore". cosi` derek walcott saluto` "in fondo al fiume" - primo libro di jamaica kincaid -, che radunava i racconti poetici gia` accolti dai lettori del "new yorker" come rari gioielli letterari: a scorci di una natura lussureggiante che suscita inquietudini profonde si alternano i ricordi di un`infanzia caribica fatta di scoperte minute e preziose, di dolenti rapporti familiari dominati da una madre che tutto dona e poi tutto nega - "mi cinse con le braccia, stringendomi sempre piu` la testa al petto, finche` non soffocai" -, e che verra` magistralmente celebrata nella torrida e furente autobiografia di mia madre. nulla e` come sembra, in questo libro breve ma inesauribile: e quando i paesaggi si accendono di colori violenti e` per meglio accogliere nell`ombra i sentimenti piu` riposti di una creatura ancora "primitiva e senza ali". la voce della giovane kincaid ("il mio nome mi riempie la bocca") e` schietta, capricciosa e ingannevolmente semplice, e vi risuonano i ritmi laceranti di quella prosa visionaria e incantatoria che sara` soltanto sua.
secondo george steiner l`europa e` innanzitutto un caffe` pieno di gente e di parole, in cui si scrivono versi, si cospira, si filosofeggia e si pratica la conversazione civile. steiner e` tormentato dal sopravvivere anche ai giorni nostri di cio` che chiama l`incubo della storia europea: l`odio etnico, lo sciovinismo nazionalista, i regionalismi sfrenati e la resurrezione dell`antisemitismo. ma anche dall`omologazione culturale verso il basso derivante dalla globalizzazione, che sta cancellando la grande varieta` linguistica e culturale che era il patrimonio migliore del vecchio continente. la frase piu` dura di tutto il libro e` una protesta contro la banalita` e la volgarita` dei prodotti culturali di consumo: "non e` la censura politica che uccide la cultura: sono il dispotismo del mercato di massa, le ricompense di una fama commercializzata".
un`opera diventata un punto di riferimento imprescindibile, uno dei piu` grandi critici del novecento ci accompagna all`origine della nostra letteratura: con la capacita` di analisi e lo stile unico che lo contraddistinguono, gianfranco contini esamina le fondamentali trasformazioni portate alla lingua e alla letteratura italiana dalle "tre corone" dante, petrarca e boccaccio, indaga il ruolo cruciale rivestito da scuole e autori "minori" nel diffondere un nuovo linguaggio poetico ed evidenzia le peculiarita` di opere nate in un contesto linguistico-culturale irripetibile, caratterizzato dall`incontro tra latino e volgari regionali. attraverso un`accurata scelta di testi, contini ci restituisce per intero il fascino e la grandezza di decenni ancora oggi considerati tra i piu` fulgidi nella storia poetica dell`umanita`, e mostra perche` il duecento costituisce davvero "il secolo incomparabilmente piu` importante delle nostre lettere".