





molto prima dell`11 settembre, verso la fine degli anni `90, in europa s`inizio` a parlare di una rete di intercettazioru messa in atto dagli stati uniti a livello planetario. il sistema, conosciuto come echelon, permetterebbe all`america e ai paesi alleati di intercettare le telefonate e le e-mail di cittadini e governi di tutto il mondo. partendo dal mistero echelon (come funziona, quali sono le sue reali capacita` di ascolto, che informazioni passa all`amministrazione statunitense), keefe esplora la natura e contesto delle intercettazioni; incrociando pezzi di storia, rivelazioni investigative e aneddoti illuminanti.


ideata autonomamente, nel 1869, da dmitrij mendeleev e julius lothar meyer, la "tavola periodica degli elementi" continua a restare per lo piu` congelata nell`inerzia dei ricordi scolastici. con il libro di sam kean dietro ogni simbolo e ogni numero atomico si spalancano sequenze inimmaginabili in tutti gli ambiti dell`esperienza e della conoscenza umana. come quelle arcaico-antropologiche sull`antimonio, elemento che troviamo nel giallo del palazzo di nabucodonosor e nel mascara delle donne egizie, usato sia per sedurre che per incutere terrore. o, ancora, quelle medico-sanitarie sulla tossicita` del nitrato d`argento contrapposta alle qualita` terapeutiche dello zolfo, alla base del "prontosil rosso", sulfaminide e primo chemioterapico antibatterico. o, infine, quelle fisico-cosmologiche: tutti gli elementi della tavola, infatti, condividono la stessa genesi stellare (l`esplosione di una supernova) in una fase di contrazione della materia che ha scremato la terra e gli altri pianeti, oltre quattro miliardi e mezzo di anni fa. punteggiato di sorprendenti aneddoti (come quello, evocato nel titolo, del cucchiaino di gallio che si scioglie al contatto del te`, permettendo trucchi alla houdini) e digressioni narrative, il libro di kean e` un`introduzione alla conoscenza di cio` che costituisce il nostro pianeta.









un limpido talento critico, una capacita` fuori dal comune di orientarsi nell`universo contemporaneo di segni e linguaggi plurali: con sguardo allenato da continue combinazioni tra passioni profonde e interessi eclettici, susan sontag traccia un`originalissima, radicale rotta attraverso la teoria, la letteratura, il cinema, il teatro e le arti degli anni sessanta del `900. prima dell`"eta` del nichilismo", sontag scrive gli articoli riuniti nel 1966 in contro l`interpretazione, il suo libro d`esordio come saggista: "un atto di liberazione intellettuale" che la fa in breve diventare una figura di riferimento dello scenario contemporaneo, delle sue rivelazioni, trasgressioni, sperimentazioni, illusioni, della sua opposizione alle gerarchie (alto/basso) e alle polarita` (forma/contenuto, intelletto/sentimento). che scriva dello "stile" come centro di gravita` dell`espressione artistica o disegni una mappa dettagliata e ormai classica delle forme della sensibilita` "camp", che parli degli happening in cui l`azione evade dai teatri o si sposti dal diario di pavese ai taccuini di camus, dalla liberta` di genet alla coscienza disgustata di sartre, il filo delle parole di susan sontag non perde il suo obiettivo: evitare che il vaso di pandora dell`interpretazione-superfetazione si rovesci sull`esperienza dell`opera d`arte, deformandola e saturandola di "significati" a proprio uso e consumo.