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modest musorgskij e` oggi considerato il piu` grande operista russo di tutti i tempi. eppure alla sua scomparsa, avvenuta nel 1881 a s. pietroburgo, all`eta` di quarantadue anni, i suoi contemporanei lo ricordavano per una singola opera, boris godunov, e per un pugno di "eccentriche" composizioni per canto e pianoforte. la sua condizione era al limite dell`indigenza; non aveva rapporti istituzionali, ne` riconoscimenti accademici, ne` famiglia, e neppure una stabile dimora. fu solo attraverso il lavoro e la venerazione dei pochi amici fidati che le sue opere giunsero, in edizioni piu` o` meno rimaneggiate, all`inizio del ventesimo secolo, quando un`ondata di riscoperta ed entusiasmo internazionale riconobbe la forza e la bellezza della sua musica. in questa breve e densa biografia, caryl emerson indaga sulla tragica vita di musorgskij, sulla sua visione del mondo e sul suo itinerario artistico attraverso la filigrana dell`epistolario, delle memorie e delle testimonianze dirette.

"per giamblico, la figura del filosofo coincide ormai con quella del teurgo, che accompagna lo sforzo intellettuale con la magia e l`occultismo. coronamento della filosofia e` infatti il diretto e sovrarazionale contatto con la divinita`, in un cosmo popolato di demoni del bene e del male..." cosi` i due studiosi cortassa e maltese inquadrano la figura di giamblico, nato a calcide in celesiria e morto intorno al 330 d. c. filosofo neoplatonico, personaggio discusso e inquieto, mescolo` nei suoi scritti razionalita` e irrazionalita`, ricerca della verita` e dell`occulto. in quest`opera, curata da claudio moreschini, giamblico ci parla dei grandi misteri della religione egizia, una religione che aveva fatto della morte il cardine sul quale ruotava ogni cosa.

da oltre l`atlantico, guardando alla vecchia europa dall`esilio argentino, lo scrittore polacco scomparso nel 1969 scrive una storia che e` satira, critica, trattato, divertimento, assurdita`, dramma e resa dei conti con il nazionalismo. gombrowicz vi compie un impietoso tentativo di "psicoanalisi nazionale": sviscera, con mezzi spesso poco ortodossi, l`anima polacca mostrandole la sua immagine ridicolizzata, goffa, meschina. e quali armi poteva scegliere per la sua battaglia lui, un esule osteggiato dagli emigrati politici perche` troppo iconoclasta e dalla letteratura ufficiale in quanto emigrato? naturalmente l`ironia e la risata.

"ripercorrere la storia delle donne nell`antichita` greca e romana non e` semplice curiosita` erudita. i radicali mutamenti intervenuti nelle condizioni della vita femminile, il riconoscimento della piena capacita` delle donne di essere titolari di diritti soggettivi e di esercitarli, la conquista della parita` formale con gli uomini non hanno ancora interamente cancellato il retaggio di una plurimillenaria ideologia discriminatoria, di cui solo la storia puo` aiutare a comprendere le matrici e individuare le cause. osservare la vita e seguire le vicende di organizzazioni sociali come quella greca e quella romana aiuta a svelare, se non il momento nel quale nacque la divisione dei ruoli sociali, il momento nel quale questa divisione venne codificata e teorizzata: e comincio` quindi a essere vista, invece che come un fatto culturale, come la conseguenza di una differenza biologica, automaticamente tradotta in inferiorita` delle donne" (dall`introduzione).

credevamo di poter dimenticare tutto quello che abbiamo vissuto come cittadini italiani? michele serra si adopera perche` nessuno debba, perche` nessuno possa dimenticare cosa ci ha portato sin qui. di quando berlusconi regalo` alla regina d`inghilterra un reggiseno di pizzo, pregandola di indossarlo in sua presenza. di quando venne finalmente chiarito che "cariche dello stato" non si riferiva agli esplosivi usati durante la prima repubblica. e di quando il pd diede in affido i suoi elettori a chi garantiva di trattarli con umanita`. torna il breviario umano, sociale e politico di michele serra. in una nuova edizione piu` vasta, piu` ricca, ancora piu` tragicamente comica.

sono raccolti in questo volume i racconti di un grande protagonista della cultura italiana del secondo dopoguerra, le cui radici affondano nei luoghi natii, l`appennino emiliano, le terre di matilde di canossa, fino alle sponde del po. la scelta, curata dal figlio dell`autore, comprende quattro romanzi: "le parole del padre" (1991), un`intensa storia di dialogo tra padre e figlio, tra l`italia contadina dell`anteguerra e quella urbana del dopoguerra; "la valle dei cavalieri" (1993), rievocazione di quasi un secolo di storia italiana, "appennino" (2003), ritratto di due fratelli tanto diversi quanto complementari, e "cameo" (2006), in cui rivive la storia di una comunita` ebraica. a questi si aggiungono cinque racconti nei quali si respirano le stesse atmosfere sospese tra destini individuali e memoria collettiva.

pubblicato nel 1632 e costato all`autore un processo e una condanna da parte del tribunale del sant`uffizio, il "dialogo dei massimi sistemi" e` il capolavoro della letteratura scientifica di ogni tempo e paese. sgombrando il campo da pregiudizi millenari e scontrandosi con le istituzioni, gelose di una dottrina chiusa in formule dogmatiche, galileo espone quello che fara` di lui il padre della scienza moderna: il metodo sperimentale matematico, che da filosofo teorizza e da scienziato attua, inaugurando una nuova concezione dell`uomo e del mondo. composto come una conversazione in quattro giornate tra gentiluomini, il "dialogo" e` un libro esemplare per il rigore della trattazione e per il valore intrinseco dei contenuti, decisivi per l`affermazione della concezione eliocentrica dell`universo; ma resta insuperabile anche per lo stile, capace di alternare nella stessa pagina il registro ironico e la formulazione algebrica, la dimostrazione matematica e la considerazione filosofico-morale, la citazione colta e l`esperienza vissuta. "uno stile tutto cose e tutto pensiero, scevro di ogni pretensione e di ogni maniera" scriveva al proposito francesco de sanctis, "in quella forma diretta e propria in che e` l`ultima perfezione della prosa".

questa biografia si basa su una lunga ricerca durata cinque anni, su un`analisi rigorosa delle fonti, molte delle quali inedite, e sulle testimonianze di chi conobbe il che. in un libro che e` contemporaneamente un saggio, racconto d`avventure, giallo, kalfon, con una scrittura giornalistica e letteraria allo stesso tempo, fa emergere un`immagine del che inedita che va oltre gli stereotipi, per consegnarci la storia di un uomo collocato nel suo tempo, nella sua famiglia, nella sua malattia, che tanta parte ebbe nel forgiare il suo carattere e che cosi` profondamente influenzo` le sue scelte di vita. il volume contiene una prefazione di manuel vazquez montalban.

un vecchio criminale di guerra vive con sua figlia, divisa tra la repulsione e il dovere di accudire. lui e` convinto di avere per unico torto la sconfitta. lei non vuole sapere i capi d`accusa perche` il torto di suo padre non e` per lei riducibile a circostanza, momento della storia. insieme vanno a un appuntamento prescritto dalla kabbala ebraica, che fa coincidere la parola fine con la parola vendetta. pretesto sono le pagine impugnate da uno sconosciuto in una locanda.

"come mai filippini ha scritto cosi` pochi racconti, essendogli la vocazione a narrare altrettanto naturale della vocazione a filosofare?" si chiedeva alfredo giuliani recensendo nel 1991 la pubblicazione postuma dell`ultimo viaggio, il racconto che viene qui finalmente riproposto in una nuova edizione interamente rivista. una domanda che si sono fatti in molti, a cominciare da quello straordinario racconto d`esordio che fu settembre, uscito nel `62 sul "menabo`" di vittorini e calvino. "l`ultimo viaggio", specie se visto alla luce degli altri testi qui raccolti e nati dal fermento avanguardistico degli anni sessanta, segna la tappa estrema di un percorso di ricerca letteraria, filosofica ed esistenziale condotto nel e attraverso il linguaggio: gli alberi, il lago, le montagne sono le immagini ricorrenti di questi racconti, cosi` come la costante presenza di una figura femminile, muta protagonista di una scrittura votata al dialogo con se stessa. in questo volume sono raccolte per la prima volta tutte le opere letterarie pubblicate da enrico filippini. oltre a "l`ultimo viaggio", anche i testi apparsi in rivista negli anni sessanta, ossia i due racconti "settembre" e "in negativo" (quest`ultimo corredato da una sorta di autocommento intitolato "nella coartazione letteraria"), una prosa e due farse teatrali tra cui "giuoco con la scimmia", che resta tra le cose piu` notevoli che il teatro della neoavanguardia italiana abbia mai prodotto.

sotto il pavimento di una vecchia villa vivono gli sgraffignoli, esseri non piu` alti di un mignolo che passano la loro vita "sgraffignolando" o, come dicono loro, "prendendo in prestito" gli oggetti e il cibo necessari all`esistenza quotidiana. un tappo di champagne per loro e` uno sgabello, un francobollo un quadro d`autore e un pezzo degli scacchi una statua a grandezza naturale. non sono banali folletti, ma piccolissimi uomini e piccolissime donne terribilmente veri: un padre, una madre e una figlia adolescente, arietta, smaniosa di uscire dal soffocante appartamento costruito sotto il pavimento. quando pero` arietta viene vista da un bambino in vacanza alla villa, si scatena il panico in tutta la famiglia: perche` per gli sgraffignoli essere visti significa la fine. eta` di lettura: da 10 anni.

dopo un`introduzione generale del curatore, il volume e` organizzato per voci affidate ciascuna a un autore diverso. ogni voce mette in relazione il concetto di laicita` con la politica, le istituzioni democratiche, la ricerca scientifica, la nazione e la patria, la storia, la scuola, la vita e la morte, la fecondazione assistita, le biotecnologie, il darwinismo, il liberalismo, il relativismo. una variegata mappa di concetti che rivendicano la legittimita` del pensiero laico, nel momento in cui il terreno della cultura laica sembra essere diventato oggetto del contendere da parte di numerosi fondamentalismi, non solo religiosi. firmano le voci, tra gli altri: giulio giorello, gian enrico rusconi, gilberto corbellini.

e il catalogo delle opere tedesche e austriache presenti nel museo dell`ermitage di san pietroburgo, quelle comprese tra il quindicesimo e il diciottesimo secolo. in totale le opere di questi due paesi sono oltre le 700 al museo e danno una chiara idea dell`evoluzione dell`arte tedesca e austriaca dal quattrocento ad oggi. le opere maggiormente rappresentate sono quelle tra il settecento e l`ottocento, questo riflette l`interesse della russia per la cultura tedesca e la natura positiva dei rapporti tra russia e germania. sono raccolte opere di denner, grooth, platzer, von aachen e molti altri anche meno conosciuti, ma non per questo meno rappresentativi. ``the hermitage catalogue of western european painting`` e` una collana che raccoglie il primo catalogo scientifico dell`ermitage di san pietroburgo, uno dei piu` preziosi musei del mondo. grazie a quest`opera monumentale - pubblicata in lingua inglese - gli studiosi e gli appassionati d`arte potranno accedere ad un vastissimo repertorio, in gran parte ancora inedito o riprodotto solo su pubblicazioni in lingua russa. curati dai maggiori specialisti russi, i 16 volumi che compongono l`opera presentano, riprodotti in grande formato e sistematicamente schedati, i 5000 dipinti dell`immensa sezione di pittura occidentale dell`ermitage: un percorso che illustra, dal duecento al novecento, i capolavori e le opere meno note di tutte le scuole.

se nasci in afghanistan, nel posto sbagliato e nel momento sbagliato, puo` capitare che, anche se sei un bambino alto come una capra, e uno dei migliori a giocare a buzul-bazi, qualcuno reclami la tua vita. tuo padre e` morto lavorando per un ricco signore, il carico del camion che guidava e` andato perduto e tu dovresti esserne il risarcimento. ecco perche` quando bussano alla porta corri a nasconderti. ma ora stai diventando troppo grande per la buca che tua madre ha scavato vicino alle patate. cosi`, un giorno, lei ti dice che dovete fare un viaggio. ti accompagna in pakistan, ti accarezza i capelli, ti fa promettere che diventerai un uomo per bene e ti lascia solo. da questo tragico atto di amore hanno inizio la prematura vita adulta di enaiatollah akbari e l`incredibile viaggio che lo portera` in italia passando per l`iran, la turchia e la grecia. un`odissea che lo ha messo in contatto con la miseria e la nobilta` degli uomini, e che, nonostante tutto, non e` riuscita a fargli perdere l`ironia ne` a cancellargli dal volto il suo formidabile sorriso. enaiatollah ha infine trovato un posto dove fermarsi e avere la sua eta`.questa e` la sua storia.

"a shirley jackson, che non ha mai avuto bisogno di alzare la voce" con questa dedica si apre "l`incendiaria" di stephen king. e infatti con toni sommessi e deliziosamente sardonici che la diciottenne mary katherine ci racconta della grande casa avita dove vive reclusa, in uno stato di idilliaca felicita`, con la bellissima sorella constance e uno zio invalido. non ci sarebbe nulla di strano nella loro passione per i minuti riti quotidiani, la buona cucina e il giardinaggio, se non fosse che tutti gli altri membri della famiglia blackwood sono morti avvelenati sei anni prima, seduti a tavola, proprio li` in sala da pranzo. e quando in tanta armonia irrompe l`estraneo (nella persona del cugino charles), si snoda sotto i nostri occhi, con piccoli tocchi stregoneschi, una storia sottilmente perturbante che ha le ingannevoli caratteristiche formali di una commedia. ma il malessere che ci invade via via, disorientandoci, ricorda molto da vicino i "brividi silenziosi e cumulativi" che - per usare le parole di un`ammiratrice, dorothy parker abbiamo provato leggendo "la lotteria". perche` anche in queste pagine shirley jackson si dimostra somma maestra del male - un male tanto piu` allarmante in quanto non circoscritto ai `cattivi`, ma come sotteso alla vita stessa, e riscattato solo da piccoli miracoli di follia.

dodici anni prima dell`uscita di the game, ecco il suo nocciolo. un viaggio iniziato in 30 puntate sul quotidiano la repubblica e concluso sulla muraglia cinese, con lo sguardo all`orizzonte: stanno arrivando. sono i barbari che vengono a smantellare la civilta`, pezzo dopo pezzo. ma poi che ci fanno con tutte quelle rovine? le calpestano senza smettere di correre o se ne servono per costruire qualcosa di nuovo? che facce hanno, questi barbari? come si muovono? chi sono davvero? e se loro sono loro, noi chi siamo?

filippo ha quattordici anni e abita a scampia, dove la vita gli da` una sola possibilita`: entrare nel sistema, la camorra. un pomeriggio, pero`, suo zio gli chiede di accompagnarlo alla palestra di judo di gianni maddaloni. con il tempo, il judo gli insegna a guardare le cose in modo nuovo, e presto il ragazzo dovra` scegliere tra un destino segnato dal clan di toni hollywood e la speranza di una nuova vita di quello dei maddaloni. prefazione di gianni maddaloni. eta` di lettura: da 10 anni.

"posso andare soltanto dove i miei appetiti musicali mi portano" cosi` igor stravinskij riassumeva il proprio percorso compositivo, "non abdichero` mai alla regola del mio orecchio". orecchio pronto a cogliere stimoli di ogni sorta, bevuti da una curiosita` sonora mai sazia e rielaborati nel sacro gioco creativo da un ingegno unico, che rivive con sorprendente immediatezza nelle conversazioni con robert craft raccolte in questo volume. prima tappa non puo` che essere san pietroburgo: tra i ricordi di famiglia, la luce e i sapori degli anni di formazione, subito riaffiorano impressioni sonore, le cadenze della bibbia paleoslava, i concerti al teatro mariinskij e le lezioni con nikolaj rimskij-korsakov. la citta` della consacrazione e` parigi, nella stagione dei balletti russi. lungo il filo della memoria di stravinskij lo seguiamo nei continui viaggi, in una girandola di incontri; da satie a picasso, da proust a d`annunzio, da matisse a puccini, da valery a segovia, fino allo sbarco a new york, nel settembre del 1939, da una nave di profughi (la stessa su cui arriva toscanini). pensa a un soggiorno di pochi mesi: rimarra` in america per piu` di trent`anni. robert craft per oltre vent`anni ha vissuto accanto a igor stravinskij (1882-1971) e alla moglie vera a hollywood e new york, accompagnando il compositore in tourne`e e dirigendo i suoi concerti. a partire dagli anni cinquanta ha raccolto e pubblicato a piu` riprese conversazioni e memorie stravinskijane.

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