Wishlist

i prodotti che vorresti acquistare

la "costellazione materna" e` il costrutto teorico unificante proposto da stern: ogni donna che diventa madre, e soprattutto alla nascita del primo figlio, viene a trovarsi, da un punto di vista psicologico, in una situazione nuova che orienta i suoi comportamenti e la sua sensibilita`, le sue tendenze, i suoi timori e i suoi desideri, rimettendo in gioco le sue fantasie infantili. cio` impone all`operatore un diverso modo di concepire e di vivere il rapporto con la paziente. osservare la coppia madre-bambino nell`ottica della "costellazione materna" consente una migliore comprensione e una migliore efficacia terapeutica.

a partire dal concetto basilare di inconscio, l`autrice propone una riflessione sull`intera psicoanalisi, che ai suoi inizi appariva come una pratica liberatoria se non trasgressiva, mentre sembra oggi condotta ad affrontare interrogativi quali ad esempio: ha ancora senso parlare di "funzione paterna"? il transessualismo o le molteplici problematiche della bioetica sono ormai pacificamente acquisite, o invece lasciano aperti aspetti sui quali anche la psicoanalisi puo` dare qualche risposta che eviti le "impasse" del moralismo, del "tutto permesso", della confusione?

"attenzione: colui che entrera` in scena all`inizio di questo romanzo, in qualita` di umile spalatore di fossi, e` uno dei personaggi piu` leggendari prodotti dalla letteratura moderna. attenzione ad arturo bandini, il possente scrittore, lo spietato condottiero, l`invincibile mezzofondista, l`amante irresistibile, il tenero figlio che da` sangue e sudore per mantenere una famiglia di femmine parassite. bandini l`immortale, orgoglio d`italia e d`america; l`astuto bandini che nessuno mette nel sacco; egli sta per fare la propria comparsa e conquistera` il mondo." (sandro veronesi)

"con `pedro paramo`, juan rulfo annuncia il modo attraverso cui la cultura di un intero continente trova forse per la prima volta una voce propria, magari a partire dalla contrazione di nuovi debiti, primo fra tutti quello con william faulkner, e dalla contemporanea accensione di futuri crediti, come la citatissima apertura del frammento 41: `il padre renteria si sarebbe ricordato molti anni dopo della notte in cui la durezza del suo letto lo tenne sveglio e poi lo obbligo` a uscire`, che e` evidente modello per il famoso incipit di `cent`anni di solitudine`: `molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello aureliano buendia si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio`. con quella voce trovata l`america latina entra in conversazione con il resto del mondo e a sua volta lo rigenera, lo porta a trovare nuove strade, racconti e nuove voci ancora." (dalla prefazione di ernesto franco)

This is a wonderful, must-have book for a Beatlemaniac. Back in 1963, in the moment when Beatlemania was reaching its climax in the UK but wasn't really a thing in the US, Terence Spencer, photographer and chronicler from Life Magazine came back from Africa, where he was a reporter, to find his young daughter begging him to write about this gropu of brits few people knew about. He did...and the rest is history.

chi desidera adottare oggi un bambino incontra problemi assai diversi da quelli di un tempo. non ha piu` da accogliere neonati abbandonati in un istituto, ma perlopiu` bambini gia` cresciuti con alle spalle vissuti familiari dolorosi. i genitori adottivi devono quindi essere piu` consapevoli, preparati e selezionati con cura per riuscire laddove altri genitori non sono riusciti. a tutti questi aspetti e ad altri ancora e` dedicato questo libro, che illustra l`iter completo e il quadro normativo delle varie forme di adozione e affidamento, compresa la nuova legge d`adozione internazionale approvata nel dicembre 1998. ma spiega soprattutto le ragioni di chi deve conciliare il desiderio di genitorialita` con la tutela dei diritti dei bambini.

nel testo, oltre a una ricognizione dello sviluppo capitalistico e delle lotte politiche in turchia, in iran, in pakistan e in arabia saudita, e` raccolto il percorso d`analisi che in questi anni ha accompagnato le vicende delle cosiddette "primavere arabe", e il loro scacco nella contesa mediorientale. all`inizio del 2011, all`avvio della crisi in libia, scrivemmo che "in medio oriente e` quasi la regola che le guerre civili siano innesco alle guerre tra stati". da allora quattro conflitti, in libia, in mali, in siria e in yemen, hanno confermato quella legge di movimento, polverizzando la retorica democratica che aveva accompagnato quei sommovimenti politici. ormai e` assodato che la guerra in siria segna la fine degli equilibri di bilancia in medio oriente garantiti dalla potenza americana, com`erano stabiliti da un quarantennio a partire dal 1973. nell`area torna a fare il suo ingresso la russia e torna all`iniziativa politico-militare l`europa. sullo sfondo, il mutamento dei nessi energetici cosi` come della bilancia globale chiama in causa cina e india, e non e` pensabile che un nuovo assetto regionale non prenda in conto i due giganti asiatici.

il 2020 si e` annunciato con la pandemia secolare, un colpo di maglio sulla classe, che ha pagato duramente su vari fronti. appena superato il picco pandemico, la guerra e` tornata in europa, ponendo all`ordine del giorno la battaglia internazionalista. l`accento e` andato subito al contenuto di classe di quella come di ogni guerra. un elemento che accompagna tutte le riflessioni del periodo, e anche il nostro intervento in ambito sindacale, e` l`impegno per un vero sindacato europeo, in grado di dare un respiro continentale alle rivendicazioni dei lavoratori. alla base di questo impegno c`e` la consapevolezza del ruolo inderogabile del partito leninista per la difesa degli interessi anche immediati, ma soprattutto storici, della classe. resta valida l`indicazione di cervetto del 1980: "ci organizziamo per realizzare l`unita` politica della classe attorno al partito, e non intorno al sindacato, perche` questo porta avanti gli interessi delle categorie". e ancora: "occorre fare il doppio lavoro. non siamo sindacalisti, siamo attivisti in campo sindacale. [...] noi di professione siamo rivoluzionari".

Questo sito utilizza solo cookies tecnici e cookies analitics propri e di terzi. Per ulteriori informazioni vedi la nostra informativa. Chiudi