


john meade falkner (1858-1932), uomo di grande cultura e dotato di competenze diverse e notevoli capacita` pratiche e imprenditoriali, affianca ruoli e attivita` molteplici nella sua vita lunga e ricca di interessi. scrittore per hobby piu` che per professione, si e` tuttavia conquistato una posizione stabile e riconosciuta nella storia letteraria inglese grazie a tre soli romanzi, assai diversi tra loro per genere: il fantastico "lo stradivario perduto", "il diamante di barba nera" (romanzo d`avventura e di formazione) e il thriller "lo stemma nebuloso". in essi trasfonde le impressioni e i ricordi degli anni giovanili, l`amore per la natura, e l`interesse mai spento per l`arte, la cultura e l`immaginazione del medioevo.

"il matrimonio per concorso", restituito nella sua prima redazione per la scena, racconta la vicenda di un ex servitore veneziano divenuto mercante il quale, giunto a parigi, cerca di sistemare socialmente la propria figlia offrendola - con un inusuale annuncio matrimoniale - al miglior pretendente.


il volume ripercorre i nodi essenziali dell`esperienza trobadorica, dei suoi rituali (il vassallaggio amoroso, la lode, il segreto, l`occasione, la ricompensa) e insieme propone i ritratti di alcune figure esemplari: marcabru, bernart de ventadorn, bertran de born, aimeric de peguilhan. attraverso queste letture viene in luce che la "fin`amor", l`ideologia dell`amor cortese che riusa il sistema del vassallaggio feudale nel dialogo galante con l`amata, e` una difficile fragile conquista della civilta` e del gusto in una societa` ancora violenta e guerriera.

l`infelicita` degli uomini e` la grande e misteriosa tragedia che affascina e tormenta euripide. i suoi personaggi sono complessi e sfaccettati, ricchi di umanita`. due superbe figure femminili dominano questi drammi: ecuba, cui sono stati uccisi i due figli, ed elettra, cui la madre ha ucciso il padre. esse si muovono in un "paesaggio" allucinante, dove i morti condizionano i vivi e il presente e` sovrastato da un ieri che pone le regole, determina gli eventi. l`odio e la vendetta sono la misura di tutte le cose, ma quando la vendetta e` compiuta e l`odio cade, le cose assumono i loro nudi, desolati contorni. il passaggio dall`odio a una sorta di pieta`, che e` conquista euripidea, e` un tema ripreso e approfondito dal teatro europeo del novecento.

i "souvenirs d`e`gotisme" furono scritti in sole due settimane, dal 20 giugno a 4 luglio 1832. il contesto nel quale l`opera nasce e` noto: l`esperienza infelice del funzionario nello stato pontificio, la noia di civitavecchia e di roma. dall`inizio stendhal aveva concpito il progetto di raccontare la propria vita. in due lettere a domenico fiore aveva scritto che dopo essere stata il biografo di tanti uomini, voleva scrivere di se`. conosceva bene i fatti della sua vita, ma dichiarava di non conoscerne il protagonista. all`amico confidava di avere un bisogno assoluto di sincerita`, di divertirsi a "descrivere tutte le debolezze dell`animale" senza risparmiare nulla.

il romanzo, scritto nel 1926 a parigi, segna la rottura dell`autore con sherwood anderson, uno degli scrittori che piu` influenzarono la sua formazione propugnando la ribellione alle regole strutturali della narrativa americana. ma mentre anderson non era riuscito, distrutte le regole, a costruire nelle sue opere alcun disegno coerente, hemingway seppe trovare una nuova tecnica formale. e in questa feroce satira riecheggia grottescamente tutti i piu` tipici motivi andersoniani.





le numerose edizioni settecentesche che s`intersecano l`una con l`altra, la mancanza degli autografi e la vastita` dell`impresa di fronte alle cento e piu` commedie, alle decine di melodrammi giocosi, di drammi per musica e di altri componimenti teatrali, cui si affiancano poesie, prose e un cospicuo epistolario, hanno impedito fino ad ora che si affrontasse la questione dell`edizione critica delle opere di goldoni. la cultura italiana e internazionale si era rassegnata e accomodata all`ombra della grande, meritoria fatica di giuseppe ortolani iniziata nei primi anni del secolo, senza, tuttavia, un chiaro progetto e senza precisi criteri filologici. alla base di questa edizione nazionale vi e` stata una preliminare indagine sulle stampe volute dall`autore dal 1750 agli anni ultimi della sua vita al fine di determinare, opera per opera, i diversi stadi del testo. da qui la presenza di un ricco apparato di varianti che illustra l`evoluzione della singola opera fino al momento in cui l`autore non impone ad essa una fisionomia definitiva. "i drammi musicali per i comici del san samuele", pochi, stringati e composti dal 1735 al 1743, mostrano un goldoni curioso e attratto dalla sperimentazione. ispirandosi alle parodie che prendono in giro l`opera seria, la pastorale e la tragedia classicheggiante, fiorite a venezia e altrove in quegli anni, l`avvocato accoglie le convenzioni della satira, mitigandone in parte la trivialita`.

























la cronaca, tra magia, leggenda, realta` e antropologia, del grande viaggio compiuto nella seconda meta` del xiii secolo da marco polo nella cina di kubilay khan, il nipote di gengis khan, il signore dei tartari. citta` fantastiche, la setta degli "assassini", gli usi e le crudelta` di una civilta` raffinata, la scoperta della carta moneta, le avventure di viaggio, la nostalgia della patria, il timore di non essere creduto. il volume, riccamente annotato, e` corredato da cartine geografiche, indici, glossari.

una cinquantennale accanita infedelta`: pier paolo pasolini e` stato per walter siti prima un oggetto di studio accademico, poi una palestra critica, quindi un classico di cui curare un monumentale progetto editoriale (le quindicimila pagine in dieci tomi dei "meridiani" mondadori), infine un vizio a cui tornare. ma soprattutto e` stato un inesauribile sparring partner; lo ha combattuto, odiato, imitato senza volere, ha scontato l`angoscia dell`influenza. in questo volume siti raccoglie finalmente tutti i suoi saggi pasoliniani, dal 1972 a oggi, con scritti ad ampio raggio e altri piu` specifici o occasionali. il pasolini di walter siti vale piu` nel complesso che sull`opera singola. poeta nativo, sociologo per amore, intellettuale appassionato; sempre pronto a ributtare sul piatto la vincita, sempre in lotta con l`impotenza dello scrittore. cio` che, sorprendentemente, emerge in queste pagine e` una visione unitaria, un ritratto multiforme capace di tenere insieme la miriade di contraddizioni che hanno caratterizzato pier paolo pasolini. un`interpretazione originale e che matura progressivamente di uno dei nostri autori novecenteschi piu` polemici e discussi, in grado di attrarre, come e` stato per siti, chi voglia riflettere sui rapporti intricati tra letteratura e vita. ma questo libro prende anche, in qualche modo, le sembianze di un addio. l`addio di uno scrittore a un`ossessione, uno specchio deformante, una pietra d`inciampo. un addio inevitabile, forse doloroso, senz`altro liberatorio.

