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"scrissi questo libro a parigi, trovandomi esiliato, rifugiato in tale citta`, sul finire del 1924, in piena dittatura pretoriana e cesariana spagnola e in un singolare stato d`animo, preda di una vera febbre spirituale e di un`angosciosa attesa. qualcuno potra` dire che quest`opera manca di rigore compositivo propriamente detto. di architettura, forse; di vita nella composizione, credo di no. la scrissi, dicevo, quasi febbrilmente, versando in essa, oltre ai pensieri e ai sentimenti che da anni - e tanti! - venivano arandomi l`anima, quelli che mi tormentavano a causa delle disgrazie della mia patria e quelli che nascevano dalle mie occasionali letture del momento. "l`agonia del cristianesimo" riproduce in forma piu` concreta, e, per quanto improvvisata, piu` densa e piu` passionale, molto di cio` che avevo esposto in "del sentimento tragico della vita". e ancora mi rimane il desiderio di tornarci sopra e di sviluppare ulteriormente il mio pensiero. e cio` che dissero facesse san lorenzo via via che si andava abbrustolendo sulla graticola del suo martirio." (dal prologo all`edizione spagnola del 1931)

il gengis e` un potente di oggi: quasi la versione contemporanea di gengis khan, il signore dei mongoli che ebbe l`ambizione di creare il piu` vasto impero della storia. un uomo che ha tutto, vuole tutto. tommaso e` un fumettista e vignettista satirico. maestro di parodie, ha sempre combattuto l`insensatezza dell`eta` moderna, la sopraffazione mediatica e quanti provocano la morte della poesia. il gengis saccheggia la vita di tommaso, che disprezza come l`opposto di se`. gli distrugge l`ordine della famiglia: gli porta via la moglie pupe, gli strappa duccio, un bambino che tommaso ama come e piu` di un figlio. tommaso attraversa, dapprima, la sua personale discesa agli inferi, ma poi reagisce con l`unica freccia al suo arco: l`ironia. e proprio questa gli consentira` di trionfare quando decidera` di attaccare frontalmente il gengis inserendosi proprio nel suo habitat.

jurgen habermas affronta in questo saggio il tema controverso dell`ingegneria genetica e cerca di rispondere alla "controdomanda" suscitata dagli sviluppi della genetica: puo` la filosofia intromettersi nel dibattito senza rinunciare alle convinzioni del pensiero postmetafisico?

la raccolta "poe`mes antiques et modernes" fu pubblicata nel 1826 e mantenne la suddivisione in "libro mistico", "libro antico" e "libro moderno" utilizzata nell`edizione precedente dell`opera nel 1822, in cui vigny affronta prove sempre piu` ambiziose con la consapevolezza di aver aperto una nuova strada alla poesia francese. "les destine`es" invece, pubblicato postumo nel 1864, e` una raccolta pensata con un ordine che componga un quadro contraddittorio e fortemente contrastato.

la cucina di una casa popolare, un tavolo, due uomini seduti intorno. uno dei due e` bianco, l`altro e` nero. sul tavolo c`e` una bibbia. i due uomini parlano. non si conoscevano prima di questa mattina, quando il nero ha strappato il bianco alle rotaie del sunset limited sotto cui stava per lanciarsi. ma quello era solo l`inizio. ora i due devono andare oltre. e cosi` parlano. dai due lati del tavolo, da prospettive, lingue e colori antitetici, fra picchi di comicita` e abissi di disperazione senza contatto possibile oltre all`ingegno folgorante della penna che li ha partoriti. un "romanzo in forma drammatica" che raggiunge il nucleo pulsante dell`indagine esistenziale di mccarthy. non ci sono approdi, prese di posizione, risposte. c`e` solo una domanda: che cosa ti divide dal tuo sunset limited?

la colpa e il desiderio di essere liberi in un romanzo di struggente bellezza. . dopo "il treno dei bambini", viola ardone torna con un`intensa storia di formazione. quella di una ragazza che vuole essere libera in un`epoca in cui nascere donna e` una condanna. un personaggio femminile incantevole, che e` impossibile non amare. un rapporto fra padre e figlia osservato con una delicatezza e una profondita` che commuovono.

. erri de luca. vorrei che tutti potessero ascoltare il canto delle coturnici al sorgere del sole, vedere i caprioli sui pascoli in primavera, i larici arrossati dall`autunno sui cigli delle rocce, il guizzare dei pesci tra le acque chiare dei torrenti e le api raccogliere il nettare dai ciliegi in fiore. in questi racconti scrivo di luoghi paesani, di ambienti naturali ancora vivibili, di quei meravigliosi insetti sociali che sono le api, ma anche di lavori antichi che lentamente e inesorabilmente stanno scomparendo. almeno qui, nel mondo occidentale. nella prima parte leggerete ricordi di tempi assai tristi, quando da giovani, ci trovammo coinvolti in quella che dalla storia viene definita . leggendo piu avanti troverete anche storie di animali selvatici e di uomini che vivevano e qualcuno ancora vive in un ambiente sempre piu difficile da conservare. i miei brevi racconti non parlano di primavere silenziose, di alberi rinsecchiti, di morte per cancro, ma di cose che ancora si possono godere purche` si abbia desiderio di vita, volonta` di camminare e pazienza di osservare. mario rigoni stern cronologia della vita e delle opere a cura di giuseppe mendicino.

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