definito "il libro piu` goethiano sull`arte di curare un giardino", "il giardiniere appassionato" e` il "livre de chevet" per ogni giardiniere appassionato, quello che accoglie l`idea di giardino in tutta la sua immensita` e in tutta la sua leggerezza, sprofondando al tempo stesso nei minimi dettagli.
un sodalizio artistico, spesso un`alleanza, talvolta una complicita`, forse mai una vera amicizia: per oltre vent`anni hugo von hofmannsthal e richard strauss lavorarono insieme, quasi sempre restando lontani, l`uno in austria, l`altro in germania. nelle loro lettere il poeta viennese e il compositore bavarese si scambiano idee e progetti, ma anche gioie e malumori, incoraggiamenti e rimproveri, disegnando ciascuno un autoritratto segreto e dando uno sfondo ideale alle opere nate dalla loro collaborazione, interrotta nell`estate del 1929 dalla morte improvvisa di hofmannsthal, che stava lavorando al libretto di arabella.
prendendo le mosse dalle teorie reichiane, e integrando in esse una forma di massaggio creata dalla fisioterapista norvegese aadel bulow-hansen, gerda boyesen elaboro` il metodo di psicoterapia corporea chiamato `psicologia biodinamica`. questo metodo, che si e` subito diffuso in europa e in america, costituisce, insieme alla tecnica alexander, al rolfing, al metodo feldenkrais, uno dei pilastri di questo vasto e fertile campo di ricerca. nella psicologia biodinamica, il terapeuta suscita, grazie al massaggio, alla parola o al silenzio, uno stimolo interiore; in seguito, egli lascia emergere dalle profondita` del corpo il processo dinamico che provoca l`affiorare delle emozioni, che si evidenziano nelle appropriate reazioni fisiche e vegetative. secondo boyesen, nel corpo vi e` un processo che regola e armonizza le tensioni: la psicoperistalsi ne e` la manifestazione tipica e piu` accessibile, e la terapia si propone di favorirla. recuperando la circolazione bioenergetica e psicoperistaltica, l`individuo si sente felice, in armonia con l`universo e in contatto con la vita e la realta`.
per essere democratici oggi e` ancora necessario essere antifascisti? il riferimento alla resistenza e` tuttora determinante? e a quale resistenza ci si deve riferire? sono questi gli interrogativi ai quali l`autore intende rispondere con questo volume che ripercorre alcuni passaggi decisivi che dalla resistenza armata portano alla democrazia del 1945-47. un momento centrale della nostra memoria storica e della nostra identita` collettiva che si riflette inevitabilmente (da allora in poi) sul grado e sulla qualita` della legittimazione della repubblica.
cosa sono i geni e come si e` giunti alla decifrazione del nostro genoma? quali saranno gli effetti di questa conoscenza? cosa differenzia un uomo da uno scimpanze`? in cosa consistono le anomalie genetiche e cosa conduce alla formazione di un tumore? sono solo alcune delle domande cui edoardo boncinelli da` risposta, offrendo la chiave per interpretare le fondamenta della nostra esistenza, spiegando il rilievo della ricerca genetica e capovolgendo luoghi comuni che tendono a demonizzarla.
un amore intenso e disperato, ma respinto, ispiro` a stendhal quest`opera. "dell`amore" e` infatti il frutto, la reazione a quell`esperienza dolorosa. che cos`e` dunque questo "amore", si chiede stendhal, che puo` tormentare, trasformare, travolgere? puo` l`uomo, cosi` spesso schiacciato dalla malattia d`amore, richiamare quest`ultimo a un interrogatorio che ne metta a nudo l`essere e le forme, l`agire e le leggi? un saggio che rivela tutta la passionalita` e la sensibilita` di un grande autore attraverso l`incanto di una prosa cristallina.
in questa quinta tappa del viaggio di louis ginzberg attraverso la tradizione ebraica, in margine alla bibbia, prosegue e si conclude l`epopea di mose`, tormentato e persino ritroso intermediario fra cielo e terra, ma anche audace condottiero in quel deserto fitto di insidie in cui i figli di israele errano (nel duplice senso del termine) per quaranta, lunghi anni. sono pagine ricche di eventi, in vertiginosa oscillazione tra vette e bassure: la montagna in cima alla quale il profeta parla con dio - e da lui riceve la legge - e il fondovalle dove gli ebrei attendono, divisi tra fervorosa attesa e cupo sconforto; la costruzione del tabernacolo e dell`arca santa, suggello del patto tra dio e il suo popolo, e la trasgressione in cui quest`ultimo puntualmente cade, come nell`emblematico episodio dell`adorazione del vitello d`oro. una dinamica fra meriti e colpe, castighi e retribuzioni scandita da un susseguirsi di immagini nitide, ora struggenti ora crudeli, fino al culmine lacerante della morte del protagonista. via via privato dal signore dell`ispirazione profetica e incapace ormai di comprendere le parole della legge, mose` cerca almeno di stornare da se` la tremenda condanna di non poter calpestare la terra promessa. invano: la potra` scorgere soltanto di lontano, dalla cima del monte in cui dio lo porta a morire, ma in quell`istante essa sara` tutta e solo per il suo sguardo.
Diffidare dei cartelli segnaletici: è la prima regola da osservare. Perché ogni ritratto di Arbasino si moltiplica in altri ritratti, in altre imprevedibili storie. O, come nel caso di Nicolson, il figlio di Vita Sackville-West, in un frenetico dramma che sconvolge quattro coniugi, otto suoceri e "parecchie zie cattive" – e che solo "un delirio dei Fratelli Marx sull’Orient Express" potrebbe eguagliare. Si aggiungano le scintillanti ‘trascritture’ teatrali e musicali, le conversazioni à batons rompus, gli ‘affondi’ critici che valgono un libro e le irresistibili scorribande fra i ‘santini’ nostrani: incluso De Amicis, còlto a Costantinopoli in un bagno turco: "Cioè, praticamente, ecco Al Pacino in Cruising".
il canale mussolini e` l`asse portante su cui si regge la bonifica delle paludi pontine. su questa terra nuova di zecca, creata dai progetti ambiziosi del duce e punteggiata di citta` appena fondate, vengono fatte insediare migliaia di persone arrivate dal nord. un vero e proprio esodo. contadini emiliani, veneti e friulani lasciano le proprie terre, dove non rimaneva altro che stare a "puzzarsi di fame", e diventano i primi attori del nuovo sogno italico di grandezza. tra di loro ci sono i peruzzi, gli eroi di questa saga straordinaria. a farli scendere dalle pianure padane sono il carisma e il coraggio di zio pericle. con lui si trasferiscono i vecchi genitori, tutti i fratelli, le nuore. e poi la nonna, dolce ma inflessibile. il vanitoso adelchi, piu` adatto a comandare che a lavorare. e poi c`e` lei, l`armida, la moglie di pericle, la piu` bella, la piu` generosa, la piu` strana, una strega forse. un poema grandioso che, con il respiro delle grandi narrazioni, intreccia le vicende drammatiche e sorprendenti dei suoi protagonisti a quelle, non meno travagliate, di mezzo secolo di storia italiana. antonio pennacchi rievoca il passato controverso e insieme epico della nazione, animando ricordi e fantasmi con uno sguardo sempre lucido, ironico e spiazzante, ma soprattutto carico di pietas e profonda commozione per i propri personaggi, per quelle tre generazioni di peruzzi che combattono con glorioso accanimento contro le sferzate del destino che sembra non concedere tregua.