
alberto manguel ci propone qui una serie di saggi brevi, come sempre per lui irrituali nel punto di vista e allegramente trasversali rispetto a scrittori, culture ed epoche. si tratta di undici "elogi", dissertazioni colte e spiritose, dalla bibbia al libro tascabile, dalle fiere librarie ai racconti per bambini; un elogio, innamorato e profondo, e` rivolto alla personalita`, all`anima della lingua spagnola; infine, alcuni elogi - personalissimi dell`orrore e del piacere, degli animali, del regalo, dell`impossibile. quest`ultimo e` un`appassionata disamina della situazione dell`amato paese d`origine, l`argentina, nella sua crudezza e "impossibilita`": un viaggio individuale e oggettivo insieme, pieno di brividi e malinconia, con un improvviso guizzo finale che ha la forza cosi` singolare di questo scrittore, il quale sa davvero andare oltre le parole. la scelta del termine "elogio" sembra un omaggio al grande borges (di cui manguel fu amico e allievo) e al suo "elogio dell`ombra"; vila-matas, altra voce di spicco della cultura in lingua spagnola, sta al gioco e intitola la sua prefazione "elogio di alberto manguel".


donatella della porta, studiosa dell`azione collettiva, illustra le principali caratteristiche del movimento no-global. il volume analizza le sue origini, le varie strategie di contestazione, l`organizzazione a rete, le interazioni con governo e polizia, ma anche con la sinistra istituzionale. infine, mette in luce come il movimento, lungi dal rappresentare una reazione puramente negativa ai processi di cambiamento, intreccia, nella rivendicazione di una "globalizzazione dei diritti", domande di giustizia sociale.

