

"dignita` spontanea" e` una raccolta di discorsi tenuti da tsoknyi rinpoche nel 1996 al centro di ritiri rangjung yeshe gomde`, in danimarca, e al nagi gompa, in nepal, per un pubblico di studenti ai primi passi nella pratica o gia` piu` esperti. gli argomenti dei discorsi ricoprono tutti i punti essenziali della pratica dzogchen, dalla base, la visione e la fruizione, fino al trascendimento della meditazione shamatha, la compassione, la meditazione negli stati di sogno, l`unione degli stadi di sviluppo e completamento.




polibio fu un uomo politico greco, comandante della cavalleria della lega achea sconfitta dai romani a pidna nel 168 a.c. fu mandato in ostaggio a roma, dove visse nella casa del vincitore di pidna, emilio paolo e divenne amico del figlio scipione emiliano, il futuro distruttore di cartagine. fu consigliere militare di scipione e lo accompagno` in vari viaggi nel mediterraneo. durante la sua vita polibio vide la conquista del predominio assoluto nel mediterraneo da parte di roma e decise cosi` di raccontare gli avvenimenti eccezionali che portarono alla supremazia di roma e di studiare le ragioni di questo successo.

accanto a omero i greci collocavano, come loro secondo grande poeta, il beota esiodo. con lui si schiude una sfera sociale ben diversa dal mondo dell`aristocrazia e dalla sua cultura: se omero mette anzitutto in piena luce il fatto fondamentale che ogni cultura muove dalla formazione di un tipo d`umanita` aristocratica, in esiodo si rivela la seconda grande sorgente della cultura: il valore del lavoro. il titolo "le opere e i giorni", che i posteri diedero al poema gnomico di esiodo, lo dice perfettamente. l`eroismo non sta soltanto nella lotta dell`eroe cavalleresco con l`avversario che l`osteggia in campo, ma anche nella lotta silenziosa e tenace del lavoratore con la dura terra e con gli elementi. completano questa edizione il poemetto pseudoesiodeo "lo scudo di eracle" e il cosiddetto "certame", opera anonima che narra la leggendaria gara poetica tra esiodo e omero.


a distanza di quattro anni dal precedente libro maurizio cucchi propone un`opera unitaria, una sorta di romanzo in versi per frammenti, secondo una formula che gli e` particolarmente congeniale. c`e` un protagonista, cha appare e talvolta si ritrae, che e` una proiezione dell`autore stesso, e che riflette, tra accidia e amore per la vita, su vari argomenti chiave dell`esistenza in genere e del proprio tempo. parla cosi` dei propri viaggi, si interroga sul rapporto fra fisicita` e psicologia, si confronta con la vita animale, cerca di capire i mutamenti d`epoca, introduce tra ricordo e presenza reale il valore fondante degli affetti.







in che misura i testi antichi greci e latini che noi leggiamo in copie confezionate almeno un millennio dopo che quelle opere erano state scritte, le rispecchiano fedelmente e quali modifiche hanno subi`to? e una questione storica, che ne comporta una piu` operativa: quando si tenta l`edizione di una di quelle opere, quali procedure ci consentono di muoverci in direzione degli originali? e di questo che si occupa la filologia classica, una disciplina coltivata gia` nell`antichita`, fin dal tempo della grande biblioteca di alessandria nel iii e ii secolo a.c., e poi affinatasi principalmente come studio della tradizione. in questo volume luciano canfora si propone di familiarizzare i lettori con i concetti fondamentali di questa disciplina (variante, archetipo, stemma e soprattutto errore), grazie anche al ricorso ad esempi concreti. se nei manoscritti a noi giunti non ci fossero errori, i filologi sarebbero disoccupati. per fortuna ci sono, e percio` gli studiosi da secoli si affannano al fine di ricostruire gli : e prendono spunto proprio dalle difettose copie che abbiamo tra mano. questo libro tenta di raccontare successi e sconfitte, delusioni e delizie, di tale incessante lavoro.

queste cinque raccolte, pubblicate tra il 1928 e il 1937, comprendono novelle risalenti agli anni tra il 1896 e il 1937: quadri siciliani, volti femminili, figure di emarginati popolano questi racconti, nei quali pirandello porta a compimento la sua indagine introspettiva.