


"trovero` ben io il modo di farvi attoniti, o stolti; dovrete ripetere in perpetuo il mio nome. se per oneste imprese mi ricusaste la fama, vi sforzero` darmela per sempre con una trista". cosi` alessandro verri faceva parlare il povero erostrato, che nel 356 avanti cristo appicco` le fiamme al tempio di artemide a efeso, nel tentativo di immortalare - con la distruzione di una delle sette meraviglie del mondo - il proprio oscuro nome. e con il nome di erostrato per titolo, appunto, fernando pessoa compone un saggio per cercare di definire cio` che non gli riusci` mai in vita: la celebrita`. lui - e i suoi innumerevoli eteronimi - scrittore e poeta assolutamente `postumo`, destinato alla notorieta` solo molti anni dopo la sua morte, creatore di miti, lui, che sognava il premio nobel e il quinto impero, cerchera` con questo testo squisitamente letterario - in compagnia di carlyle e browne, di milton e shakespeare - di sistematizzare e di dare una logica a quell`impalpabile e bizzarro fenomeno che si chiama fama.








"la spiaggia del lupo" narra la storia della formazione di una coscienza, nei contraddittori anni settanta. mentre spesso le protagoniste femminili tendono a distrarsi dalla realta`, qui angela vi immette caparbiamente tutta se stessa. senza grandi gesti, senza rimorsi ne` regressioni affronta liberta` e solitudine, amore e sesso, come qualcosa da accettare e da vivere con laica responsabilita` e pure con una disposizione di fondo intimamente religiosa. i luoghi dove angela, insolita giovane donna fedele al proprio "corpo d`amore", compie la sua identificazione sono una liguria poeticamente rivissuta e una milano lacerata e violenta.
