
roth racconta in questo libro (apparso per la prima volta nel 1935) una storia di napoleone, precisamente la fase piu` drammatica del suo epos, quella che va dalla fuga dall`elba sino alla disfatta di waterloo e all`imbarco per sant`elena. sono "cento giorni" che fecero sognare al mondo, per un`ultima volta, prospettive nuove. ma a roth lo sfondo storico non interessa se non in quanto occasione per giungere a qualcos`altro. cio` che lo attira innanzitutto e` la possibilita` di mostrare napoleone "nella sola fase della sua vita in cui e` `uomo` e infelice... vorrei fare di un grande un umile".



alla domanda: "forse anche voi volete andarvene?", il signore ha voluto che nessuno dimenticasse l`impeto con cui simone ha risposto: "come possiamo andar via da te? tu solo hai parole che spiegano la vita". per questo simone e` stato messo come guida di tutti gli altri: perche` ha dato una risposta con una dedizione e un entusiasmo che gli altri non avevano. cosi`, un carisma e` un avvenimento che deriva dal mistero e si propone attraverso una persona: quella persona implica una flessione di metodo, percio` una modalita` di pensare, una modalita` effettiva, una modalita` di vivere la creativita` nel tempo e nello spazio. in tale modalita` il valore del messaggio cristiano e` visto scaturire nella trama stessa delle cose che si vivono come difficolta` da superare.



il teatro, un provino decisivo in un`isola che nasconde un mistero, un maestro un po` sciamano, un po` imbroglione e un po` distrutto, due ragazze in gioco. la seduzione della sapienza che ha divelto il cancello che divide il bene dal male. personaggi inventati e rubati dalla realta` si abbracciano e si lasciano, in uno strano tango buffonesco.

il meglio della produzione poetica di alessandro fo, compresa tra il 1987 e il 2001. filo conduttore dell`intera silloge e` il tono improntato a una garbata levita`, con una propensione narrativa, quasi diaristica. il colto citazionismo, pur attraversando buona parte dei componimenti, non ha mai il sopravvento: le malinconie e le tenerezze della sua poesia sono attente alla "maliosa antologia del vivere quotidiano". sono versi dove conflagrano allegria e tristezza, in cui l`pparente semplicita` dell`incedere non rinuncia a raffinatezze e a far sedimentare minimi apologhi sull`esistenza, prendendo spunto dalle statuine in terracotta del presepe o da umili oggetti della quotidianita`.

vissuto in austria nella prima meta` dell`ottocento, adalbert stifter e` ricordato soprattutto per aver portato nel suo paese l`eredita` goethiana, dandole un tono piu` intimo, piu` sommesso, piu` morale. scrittore molto apprezzato da nietzsche, originale figura di intellettuale eclettico, pittore, giurista, astronomo, matematico, ci ha lasciato ineguagliabili descrizioni della natura e testi nutriti di grande eleganza poetica e profonda saggezza. in questo romanzo di formazione del 1845 stifter analizza uno dei temi ricorrenti della riflessione filosofica e culturale del xix secolo: la contrapposizione tra la vita attiva e quella contemplativa. i due modelli di esistenza sono rappresentati da due personaggi, ludmilla, madre adottiva del giovane victor, e l`anziano zio. se la prima, con la sua inesausta meraviglia di fronte alla bellezza e all`ordine del mondo, esemplifica una vita riuscita, il secondo, con la sua misantropia, la totale mancanza di fede, l`attaccamento sterile alle cose, e` l`emblema di una vita sprecata. sara` nel giovane victor, il cui nome, non a caso, significa "il vincitore", che le due scelte di vita si fonderanno in un ideale fecondo di equilibrio e misura.















questa edizione critica mira a una rettifica delle consuete proposte interpretative dell`opera dello scienziato torinese. il volume ripropone anche la relazione sulle principali ipotesi riguardanti la teoria atomica, formulate da ampe`re, berzelius, dumas e da altri ricercatori del secolo scorso.






orano e` colpita da un`epidemia inesorabile e tremenda. isolata, affamata, incapace di fermare la pestilenza, la citta` diventa il palcoscenico e il vetrino da laboratorio per le passioni di un`umanita` al limite tra disgregazione e solidarieta`. la fede religiosa, l`edonismo di chi non crede alle astrazioni ne` e` capace di "essere felice da solo", il semplice sentimento del proprio dovere sono i protagonisti della vicenda; l`indifferenza, il panico, lo spirito burocratico e l`egoismo gretto gli alleati del morbo. scritto da camus secondo una dimensione corale e con una scrittura che sfiora e supera la confessione, "la peste" e` un romanzo attuale e vivo, una metafora in cui il presente continua a riconoscersi.




quest`antologia dai "saggi" raccoglie i pensieri di michel de montaigne sull`altro da se`, la malattia, il corpo, i cannibali e lo straniero e ripercorre i temi di un`impresa intellettuale che non ha eguali nel pensiero occidentale. che cosa so? che cosa sono? accompagnato da queste domande radicali sul valore delle proprie affermazioni e sulla sua stessa persona e con una volonta` di scarnificazione che avrebbe fatto dei "saggi" il prototipo della letteratura dello scavo interiore, montaigne inizio` un viaggio mentale senza termine ultimo. questo viaggio mentale arrivo` anche a lambire il mondo "barbaro" dei "cannibali" americani scoperti da colombo. avra` l`effetto di una detonazione. nel descrivere i loro costumi e ideali di vita, montaigne impiego` un linguaggio profondamente nuovo. chi sono i veri barbari? sono tali i cannibali, perche` accusati di essere dediti alla poligamia e al consumo rituale di carne umana, oppure sono barbari i conquistadores che in nome del dio cattolico scelgono di correggere i nativi americani con ogni mezzo, opprimendoli e uccidendoli? un`antologia dai "saggi" che valorizza a pieno titolo la loro attualita` laica: vere e proprie macchine di pensiero nelle quali si radica la nostra modernita`.

