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infagottata nella sua uniforme da viaggio, la giovane maria angulema si accinge, incongrua dama di carita` avventizia, a compiere il pellegrinaggio di lourdes con uno scopo segreto e bruciante: rendere al mittente il pesante fardello di dolore che si porta dietro da quando suo padre e` morto in un incidente automobilistico - e "chiedere formale spiegazione e magari soddisfazione di tanta sofferenza al padreterno". ferma nel suo proposito, armata soltanto della sua "anima sbiadita e pesta", l`avventizia si trova subito sommersa, fin dalla stazione di partenza, da "una folla rumorosa composta da pellegrini, parenti dei pellegrini, malati veri, parenti e familiari dei malati veri, malati finti, parenti e familiari dei malati finti, curiosi, sfaccendati, militari in libera uscita, puttane nigeriane, dame o sorelle di carita`, barellieri o fratelli". scaraventata suo malgrado sul palcoscenico delle celebrazioni religiose, maria si accanisce con goffe manovre nel tentativo di espugnare la grotta di massabielle, da cui viene costantemente respinta, mentre sempre piu` incombenti si fanno alcune comparse demoniache - come la micchelina e la nazzarena, cugine diabetiche di montecastrilli, la stridula samantha, la terrifica liona - o angeliche, come il bellissimo gonzalo gomez y morena, barelliere della vergine della macarena di siviglia, di cui maria si crede innamorata prima che tutto venga travolto dall`incontro con il padre che la consola infine di ogni afflizione.

"ii mio giornalaio e` pakistano, il mio lavasecco e` persiano, il mio medico di famiglia e` italiano, il dentista e` brasiliano, il veterinario e` spagnolo, l`imbianchino e` polacco, l`elettricista serbo, il fruttivendolo indiano, il meccanico dell`auto e` bulgaro, la domestica lettone, il portinaio sudafricano, il parcheggiatore libanese, il custode della scuola di mio figlio e` israeliano, l`impiegata della banca che mi sorride sempre e` del bangladesh, il barista che mi fa il cappuccino e` ungherese, il mio barbiere e` una francese, il commesso del noleggio di dvd e` turco, il tecnico del computer e` russo e il mio tassista di fiducia e` dello sri lanka. mi fermo, ma potrei continuare per un pezzo: vivo a londra da oltre sette anni e a volte mi domando dove sono gli inglesi. 8 milioni di abitanti, 3 milioni di stranieri, 130 mila italiani, 300 lingue, 183 sinagoghe, 130 moschee, 13.000 ristoranti, 6.000 pub, 600 cinema, 400 teatri, 300 nightclub, 150 casino`, 18 mila taxi, 275 stazioni del metro`, 649 linee di autobus, 8 stazioni ferroviarie, 5 aeroporti, 5 squadre di calcio della premier league, tutte le religioni della terra, 1 regina, svariati principi, tanti soldi": un racconto brillante e divertente per conoscere tutto il resto che c`e` nella capitale britannica, quello che i turisti non vedono, e capire come sia possibile che una varia umanita` conviva con 10mila volpi sparse in tutta la citta`.

gli amori, le letture, le passioni, gli incontri sono i momenti su cui si focalizza la ricostruzione della vita di emily dickinson, la poetessa statunitense vissuta tra il 1830 e il 1886. e una biografia che vuole lanciare una sfida: rendere il senso di un`esistenza apparentemente priva di avvenimenti, riempita da pochi rapporti umani e che ha lasciato traccia di se` solo nelle poesie e in alcune lettere private. una vita quindi analizzata attraverso strumenti diversi: l`epistolario, le pagine dei diari delle sue amiche piu` intime, le testimonianze di chi la incontro` di persona, la cronaca dei suoi rapporti con le figure maschili cui si rivolse quali "maestri".

"lontano dal pianeta silenzioso" racconta l`avventura di elwin ransom, professore di filologia in vacanza, che due scienziati rapiscono per un loro losco disegno e trasportano sul pianeta malacandra. sfuggito ai rapitori il giorno stesso dello sbarco, solo in un mondo dalle tinte di acquerello, dove le foreste sono labirinti di fragili steli violetti alti dodici metri, ransom incontra hyoi, del popolo dei hrossa, agricoltori e poeti dal nero corpo lucente, e gli altri abitanti del pianeta: gli altissimi e sapientissimi sorn e i pfifltriggi simili a ranocchi, maestri di tutte le arti della pietra e del metallo. scoprendo, con il loro aiuto, i segreti del pianeta malacandra, ransom scoprira` anche il segreto della terra, il "pianeta silenzioso" che da millenni ha cessato di conversare con gli altri mondi.

gloria ghilanti aveva 12 anni la sera dell`8 settembre 1943 quando a roma inizio` la guerra di liberazione nazionale e i 271 giorni dell`occupazione nazista nella citta`. bambina intelligente e sin troppo vivace era figlia di un giornalista antifascista che aveva gia` scontato due anni di confino e faceva parte del gruppo dirigente del movimento comunista d`italia. gloria tenne un diario di quei giorni e quel diario ha attraversato mezzo secolo per giungere a noi. e` la stessa gloria a spiegarci perche` ha aspettato tanti anni per pubblicare il libro: modestia e convinzione di non aver fatto nulla di eccezionale.

mara e` una giovane di monteguidi, piccolo paese della val d`elsa, che all`indomani della liberazione conosce il partigiano bube, eroe della resistenza, e se ne innamora. questi, tornato alla vita civile imbottito di precetti di violenza e vendetta, ha commesso un delitto e, dopo un periodo alla macchia, viene catturato e condannato a quattordici anni di carcere. mara, maturata proprio grazie alla forza del sentimento per bube e divenuta ormai donna, decide di aspettare l`amato con animo fedele e ostinato. con questo romanzo - pubblicato nel 1960 e seguito nel 1963 da una celebre versione cinematografica interpretata da claudia cardinale - cassola si aggiudica il premio strega e raggiunge il successo anche internazionale. "la ragazza di bube" segna una profonda cesura nella narrativa italiana del dopoguerra: benche` ispirato a una vicenda realmente accaduta, il romanzo si arricchisce di elementi psicologici e lirici superando le istanze neorealiste, tanto per il linguaggio quanto per il rifiuto dei dogmatismi ideologici. "il romanzo" sostiene infatti cassola "viene prima di ogni interpretazione della realta`, e` la ricerca continua della verita` degli uomini."

in italia i crimini di guerra commessi all`estero negli anni del fascismo costituiscono un trauma rimosso, mai affrontato. non stiamo parlando di eventi isolati, ma di crimini diffusi e reiterati: rappresaglie, fucilazioni di ostaggi, impiccagioni, uso di armi chimiche, campi di concentramento, stragi di civili che hanno devastato intere regioni, in africa e in europa, per piu` di vent`anni. questo libro ricostruisce la vita e le storie di alcuni degli uomini che hanno ordinato, condotto o partecipato fattivamente a quelle brutali violenze: giovani e meno giovani, generali e soldati, fascisti e non, in tanti hanno contribuito a quell`inferno. l`hanno fatto per convenienza o per scelta ideologica? erano fascisti convinti o soldati che eseguivano gli ordini? o furono, come nel caso tedesco, uomini comuni, `buoni italiani`, che scelsero l`orrore per interesse o perche` convinti di operare per il bene della patria?

"moltissime teorie della traduzione, che negli anni stanno sempre piu` infittendosi, se non la maggior parte, si sviluppano senza contenere al loro interno degli esempi pratici, che e` come fare un libro sui dinosauri senza inserirvi neanche una illustrazione. ho voluto portare avanti un approccio alla traduzione non dall`alto, ma dal basso, esaminando esperienze concrete, provando si` a chiarire dei punti teorici, ma senza preoccuparmi troppo di arrivare a una teoria definitiva." questo volume, diventato un classico contemporaneo per gli studi sulla traduzione, si propone di agitare problemi teorici partendo da esperienze pratiche, quelle che l`autore ha fatto nel corso degli anni come correttore di traduzioni altrui, come traduttore in proprio e come autore tradotto che ha collaborato con i propri traduttori. la questione centrale e` naturalmente che cosa voglia dire tradurre, e la risposta - ovvero la domanda di partenza - e` che cosa significhi "dire quasi la stessa cosa". a prima vista sembra che il problema stia tutto in quel "quasi" ma, riflettendoci, molti sono gli interrogativi anche rispetto al "dire", rispetto allo "stessa" e soprattutto rispetto alla "cosa".

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