"se e` vero che le vicende della sua vita sono parte integrante dell`importanza di socrate, si deve comunque dare tutto il rilievo possibile al fatto che egli mori` assassinato" dichiara perentoriamente manlio sgalambro. tuttavia platone "omette pietosamente quella parola", e dal canto suo nietzsche afferma - certo a ragione - che "socrate volle morire". ma chi desidera morire, osserva sgalambro, "si trova intrappolato in una insana contraddizione", giacche` nello stesso tempo vuole vivere. e cosi` fu anche per socrate, che delego` infatti il compito a un "benefattore" (euergetikos) - cosi` egli defini` l`assassino - e con cio` introdusse una volta per tutte nella filosofia la figura dell`omicida. eppure la speculazione filosofica ha per lo piu` evitato di porsi le domande cruciali che ne derivano: quale mistero cela il delitto in se stesso? chi e` l`assassino nella sua essenza? domande che invece non teme di affrontare qui sgalambro, tenace esploratore delle zone impervie del pensiero, spingendo lo sguardo verso quel punto dove l`espressione "`l`uomo e` mortale` non significa in primis che `l`uomo muore` - insigne banalita` concettuale -, ma che l`uomo e` datore di morte".
le lettere, scritte in gran parte nel campo di westerboek, che ci permettono di udire la voce di etty fino all`ultimo, fino a una cartolina gettata dal treno che la portava ad auschwitz.
nel 1983 la televisione inglese mando` in onda "il naturalista dilettante", una serie di 13 documentari girati sotto la supervisione di durrell. questo libro e` la cronaca delle fortunose riprese, durate un anno, che portarono l`autore e la sua troupe dal canada a panama, dal sudafrica alle isole shetland. durrell ricrea un suo piccolo, ricchissimo ecosistema itinerante in cui si fondono satira e zoologia, scienze e cabaret: uomini e bestie, colti nel loro ambiente naturale, sono infatti trasferiti in una vera "commedia animale" dove a tutti e` riservata una nicchia. ma durrell non dimentica di istruire: insegna, per esempio, come girare un documentario e commentarlo con voce ferma a pochi passi da un rinoceronte innervosito.
personaggio curioso, religioso senza vocazione, autore di poesie licenziose, monsignor della casa e` ricordato soprattutto per quest`unica opera, nella quale il raffinato uomo di chiesa, ma soprattutto di corte, presenta il supremo ideale di gentiluomo del rinascimento, illustrandone tutte le caratteristiche ed i comportamenti.
le basta vederlo una volta sola, quel bambino ricco, ben vestito, dai riccioli bruni, dai grandi occhi splendenti, che abita nella meravigliosa villa sulla collina e di cui dicono sia un suo lontano cugino, per essere certa che lo amera` per sempre, di un amore assoluto e immedicabile. a kiev, la famiglia di ada abita nella citta` bassa, quella degli ebrei poveri, e suo padre appartiene alla congrega dei maklers, gli intermediari, quegli umili e tenaci individui che si guadagnano da vivere comprando e vendendo di tutto, la seta come il carbone, il te` come le barbabietole. fra le due citta` sembra non esserci nessun rapporto, se non il disprezzo degli uni e l`invidia degli altri. eppure, quando il ragazzine harry si trovera` di fronte la bambina ada, ne sara` al tempo stesso inorridito e attratto: "come un cagnolino ben nutrito e curato che senta nella foresta l`ululato famelico dei lupi, i suoi fratelli selvaggi". molti anni dopo il destino li fara` rincontrare a parigi: e harry cedera` a quella misteriosa attrazione del sangue che ada esercita su di lui.
dei 142 libri che componevano l`imponente "storia" di livio ne sono pervenuti solo 35. con stile maestoso e scorrevole il grande storico ripercorreva le vicende di roma, dall`arrivo di enea in italia ai funerali di druso, figliastro di augusto (9 a.c.), con l`intento di fornire all`urbe, nel momento culminante della sua potenza e della sua gloria, un`esposizione artisticamente valida del suo passato. il successo della storia liviana fu enorme fin dall`antichita`, non solo per il suo valore storiografico quanto per la visione d`insieme, che vede quasi prevalere gli aspetti artistici, letterari e morali su quelli puramente storici. questi libri proseguono il racconto delle tre guerre sannitiche gia` avviato nei libri vii-viii con il definitivo trionfo nella penisola che portera` la potenza romana ad affacciarsi piu` decisamente sul mediterraneo.
la specie umana e` stata sul punto di estinguersi? puo` la genetica spiegare l`amore ossessivo di certe persone per i gatti? perche` nascono individui privi di impronte digitali e bambini con la coda? che cosa possono dirci i geni sulla morte prematura del faraone tutankhamon o sulla vicenda di tsutomu yamaguchi, il giapponese sopravvissuto a due esplosioni nucleari? quale combinazione genetica creo` le dita straordinariamente flessibili di paganini? con la consueta brillantezza e il peculiare gusto per l`aneddoto scientifico, kean esplora queste e altre questioni, e ci mostra come da qualche parte, nel groviglio di filamenti della doppia elica, si trovino le risposte a molti misteri sugli esseri umani. la decifrazione del codice genetico non e` stata facile, ma grazie a essa gli scienziati sono ora in grado di leggere le storie stupefacenti e vecchie di migliaia (o a volte milioni) di anni scritte nel nostro dna. come un antico oracolo che non ha ancora smesso di parlare, il dna sa raccontarci le grandi saghe delle origini e dell`evoluzione della nostra specie, la piu` dominante che il nostro pianeta abbia conosciuto, e insieme le semplici storie individuali, dimostrando l`impatto decisivo che l`eredita` genetica ha sul destino di ciascuno di noi. ma non si pensi che il sequenziamento del genoma umano rappresenti un punto d`arrivo.
nei dodici canti finali delle dionisiache - summa abbagliante del mito greco e nel contempo dei molti modi poetici, dall`epico all`erotico all`elegiaco, di quella civilta` - nonno trascina il lettore alternando sapientemente toni, motivi e atmosfere esotiche. l`immane carneficina esito dei sei anni della guerra indiana esige che i comandanti sospendano le ostilita` per onorare i morti - e la descrizione dei giochi funebri celebrati per commemorare ofelte diventa l`occasione per una virtuosistica gara con il modello omerico. esperto nell`arte del differimento, nonno ne rinvia ulteriormente l`inevitabile conclusione inserendo come vertiginoso intermezzo l`episodio di fetonte, precipitato dal cielo per aver osato guidare il carro del sole. sconfitto il re degli indiani deriade in duello, dioniso giunge prima in libano, terra del suo avo cadmo, e poi a tebe, sua citta` natale. ma una nuova serie di avventure lo portera` in altri luoghi della grecia e in frigia, dove, unitosi ad aura, dara` vita alla sua terza incarnazione, iacco, il cui avvento lo libera da ogni responsabilita` verso gli uomini -e consente a nonno di chiudere il poema conducendo il suo eroe, divinizzato, sull`olimpo. la letteratura epica greca si apre con omero e si chiude con nonno, sommo poeta che visse nelle estreme propaggini del mondo pagano (v secolo d.c.) e per secoli venne dimenticato. con questo quarto volume - corredato di un saggio introduttivo, di un commento e di un indice analitico relativo all`intero testo delle dionisiache - si conclude l`opera avviata da dario del corno nel 1997. i primi tre volumi sono apparsi presso adelphi fra il 1997 e il 2005.
I Garzanti, 1979, IT. Questo libro è un'introduzione allo studio storico del cinema, un itinerario di ricerca, costruito a partire da una serie di domande che propongono continue questioni di metodo: un film non si legge come un testo scritto e ciò richiede allo storico un vero e proprio lavoro di riconversione.Sorlin si prefigge di approntare degli schemi teorici atti a mettere il film in rapporto col sistema entro cui è stato prodotto, per stabilire come un film possa servire a farci meglio capire la nostra storia recente.