
un rosario di storie concatenate: ciascuna inizia con l`ultima frase della precedente. ogni storia e` istante di una vita, bloccata come in un fotogramma. come se, in un teatro, l`occhio di bue illuminasse per un momento il protagonista che si racconta, per poi passare a quello successivo. ci sono molte vite, in questo libro. alcune: il generale assediato, abbandonato dal suo sovrano; il clown innamorato della trapezista; la prostituta cui un ragazzino ha appena dichiarato il suo amore; il condannato a morte in attesa dell`esecuzione, un ex amante di robespierre che attende di vederlo salire la ghigliottina.

occhi che osservano il mondo, quello altrui e il proprio, e lo registrano sulla pagina. quanto abbiamo tra le mani non e` una semplice cronaca in versi della realta`; piuttosto una ricostruzione pittorica o un colorato mosaico di visioni e sensazioni. frammenti che prendono corpo in versi sciolti dalla metrica e da qualsivoglia schema che possa imbrigliare le libere associazioni della memoria e del pensiero. questo e` un libro facile da leggere, eppure mai banale. facile: perche` non camuffa la sostanza dietro involuzioni verbali o dietro un lessico artificioso, ma va invece dritto al punto. e mai banale: perche` rinuncia all`approccio didascalico scegliendo invece la via dell.allusione, del racconto per immagini; e perche` capace di scovare punti di vista insoliti, dettagli rivelatori di situazioni, stati d`animo e relazioni.

"tutti noi pensiamo di vivere in un paese `mediamente` civile per quanto riguarda il rispetto dei diritti fondamentali, il diritto alla salute, al lavoro, alle pari opportunita`, all`accesso ai servizi. e in questo `mediamente` diamo per acquisite le conquiste fatte nei decenni passati, immaginiamo che siano diventate pratiche sociali, economiche, mediche condivise da tutti e dappertutto con gli stessi standard. non e` cosi`... il terreno sul quale rosetta papa, mi sura questo incredibile arretramento e` quello strategico della `salute della donna`". (riccardo iacona, giornalista)


