"vi abbondano spicchi di luna e cio` che comunemente e quasi turisticamente (siamo, tuttavia, nel 1935) circola nel bazar orientale. molti colori indaco, pavone, oro, verdi profondi e molte manciate di pietre che non giureremmo preziose. ma l`atmosfera c`e`: quel nescio quid, quel qualche cosa di morbido, di incosciente, di vizioso e di oppiaceo, di aromatico e di inebriante che parve entusiasmare lettori come gide, malraux e camus... quell`aria da narghile`, da oppio e da vizi segreti gira a spirale intorno a tutto il libro e lascia forse pensare che il successo ottenuto non ne sia estraneo. ma tant`e`, il nostro interesse di lettore e` dato da un particolare profumo artificioso, ma non artificiale e ormai assolutamente introvabile oggi. questo profumo e` l`esotismo, merce distrutta dal calpestio dei nuovi asiatici, delle orde di coloro che non sanno piu` sognare, immaginare e nemmeno vedere". (goffredo parise)
il coperto dei figini era un antico e popolare casamento che si stagliava di fronte al duomo di milano. quando, a partire dal 1864, la zona venne ristrutturata per l`ampliamento della piazza e la costruzione della galleria, anche il coperto venne abbattuto: una porzione della vecchia milano moriva, sostituita da altri spazi e da nuove classi sociali. tarchetti ambiento` in quel modesto ma storico quartiere il suo primo romanzo, paolina. e` la storia di un matrimonio "che non s`ha da fare": due giovani poveri e onesti, un nobile arrogante e corrotto, un rapimento, uno stupro. una vicenda tragica con una sconvolgente sorpresa finale, narrata con la rabbia tipica degli scapigliati, ma anche con la malinconia che suscitano le cose scomparse.