

scritto nel 1901, questo dramma si pone sulla soglia del secolo come prefigurazione di tutte le audacie del teatro moderno. "tutto puo` avvenire, tutto e` possibile e probabile. tempo e spazio non esistono; su base minima di realta`, l`immaginazione disegna nuovi motivi: un misto di ricordi, esperienze, invenzioni, assurdita` e improvvisazioni". cosi` scriveva strindberg presentando il sogno. in effetti anche il lettore di oggi rimane stupefatto davanti alla naturalezza con cui strindberg scavalca tutte le convenzioni teatrali del tempo per addentrarsi in una nuova regione, in una nuova forma, che si potrebbe definire "teatro psichico".

ufficiale degli alpini in russia, protagonista della resistenza nel cuneese, revelli si e` battuto per dar voce ai dimenticati di sempre: i soldati, i reduci, i contadini delle campagne piu` povere. questa e` la testimonianza delle storie vere e tragiche di cui furono protagonisti gli alpini della cuneese sul fronte russo: lo sfacelo di un esercito, la tragedia di uomini gettati allo sbaraglio, beffati e traditi, che pure riscoprirono in se` le profonde ragioni della dignita` del vivere. "la strada del davai ("avanti, cammina!" in russo) non mi ha fatto dormire - ricorda mario rigoni stern - non perche` i fatti raccontati mi siano nuovi, ma per la verita` atroce che continua nella vita dei sopravvissuti, e per la luce in cui sono messe queste testimonianze".

"siamo condannati ad avere fede - sostiene l`autore - se vogliamo vivere. con la nostra parte oscura combattere un`altra parte oscura. l`animale che e` in noi, non il nostro intelletto, ci porta avanti, verso le vette piu` alte della spiritualita`. qui vedo il paradosso della fede". una ricerca dei segni della propria fede piu` sotto il segno di kafka che di dostoevskij, perche` avere fede e` un impegno tragico. lo scrittore ne indaga l`origine tra le paure infantili, le menzogne dell`eta` adulta e l`illuminazione della grazia. una ricerca che ben presto si muta in un corpo a corpo con la questione del male e della sofferenza: la fede come necessita` della nostra vita senza certezze.







siamo tra mississippi e missouri, nel pieno della grande depressione e del proibizionismo. una casa "buia, desolata e meditabonda" persa tra boschetti di cedri e prati inselvatichiti, nasconde una distilleria clandestina gestita da una banda di magnaccia e sbandati. qui un pomeriggio, con un accompagnatore gia` ubriaco, irrompe come un`aliena temple drake, studentessa diciassettenne "non piu` proprio bambina, non ancora donna". "dritta come una freccia nel vestitino succinto", il cappellino spinto all`indietro a sprigionare "quel che di licenzioso", temple inneschera` un tragico domino di perversione e di morte. momento fatale sara` l`incontro tra i suoi occhi "tutti pupilla" e quelli, simili a "due grumi di gomma", del capobanda popeye, dal volto perennemente contratto nella smorfia supplice di chi si accende una sigaretta dietro l`altra - un volto corrotto che porta incisa la perdita dell`innocenza di un intero paese. dopo aver freddato un suo scagnozzo e deflorato la ragazza tra le mura sventrate del fienile, popeye riuscira` a segregarla in un bordello di memphis e a far incolpare del delitto uno dei suoi uomini; ma un beffardo contrappasso si abbattera` su di lui, lasciando il lettore scosso e attonito perche` "forse e` nell`istante in cui ci rendiamo conto, in cui ammettiamo che nel male vi e` un disegno logico, e` allora che moriamo".

Omnibus Press, 1996, UK. Una guida indispensabile all'ascolto della musica di Neil Young con un esame accurato di ogni canzone pubblicata a partire dagli esordi con i Buffalo Springsteen fino a Mirror Ball, il disco insieme ai Pearl Jam del 1995. Per conoscere ogni dettaglio delle collaborazioni di Young con Buffalo Springsfield, Crazy Horse, Crosby Stills & Nash e Pearl Jam e un percorso critico attraverso trentanove album. Un indice delle canzoni rende agevole la consultazione e un corollario fotografico che comprende anche un inserto a colori di 8 pagine fa in modo che la lettura sia estremamente piacevole. In Inglese.