
"il teatro, di per se`, consente di vivere nuove identita` e se l`identita` e` anche la forma che il mondo ci da`, il teatro consente di togliere una pelle e indossarne un`altra. consente, anche alla persona disabile, di avere una propria "altra" vita magari piu` semplice da accettare e da manifestare di quella che realmente gli appartiene. permette di prendersi un innocua vacanza, anche se per poco e all`interno del gioco della recita, da quel penoso sentimento del limite personale che, seppure reso un po` piu` consapevole dall`ineludibile lavoro di elaborazione del lutto, e` pur sempre troppo difficile da tollerare ".

la storia dei filosofi in mezzo alle onde e` caratterizzata da passioni e lotte. ed e` legata piu` che mai al rapporto tra filosofia e politica, a partire da platone e dal tentativo di governare la nave dello stato senza farla affondare. grandi protagonisti del pensiero hanno navigato dialogando con eroi, come l`ulisse di omero e di dante, sbarcando in isole, come utopia, cercando un senso nella storia, come hegel. ripetendo a gran voce che, nei naufragi come nelle tempeste, si parla di noi, dei problemi dell`europa e della politica che stiamo vivendo. introduzione di massimo cacciari.


il libro narra in versi la storia della famiglia dell`autore. e suddiviso in quattro parti, ognuna delle quali puo` essere considerata una composizione autonoma. ne "gli antecedenti" le vicende piu` antiche si snodano a formare caratteri famigliari ancora oggi ben riconoscibili. "la pietra dei talenti" evidenzia la prima fase di crescita in un`epoca eroica: qui si susseguono il dramma della divisione del patrimonio, l`alternanza delle generazioni, l`andare e venire delle fortune. "ascesa e caduta del principe" e` dedicata alla figura del padre, avvocato di talento e personaggio chiave del libro. "il libro di dora" vede invece protagonista la madre, in apparenza succube e perdente, ma che avra` la propria rivincita attraverso i figli.


nell`imminenza della beatificazione di pio ix, giulio andreotti e` tornato ad immergersi nelle carte della roma dell`ottocento. salutato agli esordi come un liberale, giovanni maria mastai-ferretti deluse i patrioti che lo avrebbero voluto alla testa di una confederazione italica. per questo l`immagine ricorrente di lui non e` benevola e lo si collega al controverso sillabo e al concilio che proclamo` l`infallibilita` del sommo pontefice. con questa ricerca, andreotti vuole allontanarsi dalla figura del capo di stato, per mettere in luce l`aspetto spirituale dell`immagine di pio ix.


l`eta` forte narra la vita di simone de beauvoir a partire dalla sua emancipazione intellettuale e sentimentale. rivivono le prime esperienze d`insegnante a marsiglia, a rouen, a parigi, i lunghi viaggi attraverso la spagna, la grecia, l`italia e il marocco, gli incontri e le discussioni con gli intellettuali francesi, da paul nizan a merleau-ponty, da camus a queneau. in ognuna di queste esperienze, la beauvoir ha vicino sartre, l`uomo con cui ha diviso aspirazioni, difficolta`, problemi.






il nome di galsworthy non deve rimanere associato esclusivamente alla saga dei forsyte. c`e`, infatti, un nutrito filone della sua opera, di cui "il primo e l`ultimo" e` un esempio, nel quale rispetto all`abituale affresco sociale ha maggiore spazio il tema della giustizia, che ossessiono` sempre l`autore, critico soprattutto di una concezione formalistica della legge. qui la storia e` quella di un uomo, fratello del procuratore del re ad edimburgo, il quale, commesso un omicidio, vorrebbe autodenunciarsi...




il mito di diana e atteone ha avuto sempre qualcosa di decisivo da dire agli uomini, e nelle sue numerose versioni - cosi` come nelle rappresentazioni pittoriche, da tiziano a rembrandt - ha sedotto le piu` grandi menti del pensiero e della letteratura occidentali. in questo libro, a meta` tra il saggio e la favola, tra l`excursus erudito e la








c`e` stato un tempo in cui varvara stepanova era solo la moglie di rodcenko e la fama di frida kahlo non superava i confini del messico. in quei lunghi decenni di oblio, le pittrici e scultrici che avevano svolto un ruolo primario nel grande rinnovamento artistico della prima meta` del novecento si trovavano relegate in una provincia remota e marginale della storia dell`arte. solo poche personalita` erano state risparmiate da quella rimozione dovuta alla disattenzione o al pregiudizio dei critici, all`autocensura delle stesse artiste, alle persecuzioni razziali, alle devastazioni delle guerre mondiali. l`altra meta` dell`avanguardia, la mostra ideata da lea vergine nel 1980, strappo` il velo che celava l`attivita` di oltre cento artiste europee, russe, americane che, come scrisse giorgio manganelli "ignorate, scomparse, rintanate, morte e disperse, o pensose sul tema del morire, ormai ignare di se stesse, avevano portato alla strepitosa avventura dell`avanguardia una ricchezza straordinaria". fu una scoperta che fisso` un canone valido a livello internazionale e impose all`attenzione di critica e pubblico opere e talenti che da allora hanno attratto un interesse costante - basti ricordare il caso di carol rama. tuttora insuperato per rigore critico e estensione delle esperienze indicate, il catalogo dell`esposizione e` oggi ripubblicato in forma di libro come riferimento imprescindibile per chiunque voglia conoscere il ruolo dell`arte femminile nei movimenti di punta del secolo passato.

