
john meade falkner (1858-1932), uomo di grande cultura e dotato di competenze diverse e notevoli capacita` pratiche e imprenditoriali, affianca ruoli e attivita` molteplici nella sua vita lunga e ricca di interessi. scrittore per hobby piu` che per professione, si e` tuttavia conquistato una posizione stabile e riconosciuta nella storia letteraria inglese grazie a tre soli romanzi, assai diversi tra loro per genere: il fantastico "lo stradivario perduto", "il diamante di barba nera" (romanzo d`avventura e di formazione) e il thriller "lo stemma nebuloso". in essi trasfonde le impressioni e i ricordi degli anni giovanili, l`amore per la natura, e l`interesse mai spento per l`arte, la cultura e l`immaginazione del medioevo.

giuseppe de rita analizza la crescente delegittimazione delle istituzioni in italia. considerati entro una prospettiva di lungo periodo, gli elementi di fragilita` e ambiguita` delle istituzioni vengono ricondotti alle origini dell`unificazione italiana, in quello scarto fra unita` politica e amministrativa evidente fin dal 1870. ma e` con gli anni sessanta che le istituzioni dello stato italiano da fattori di "traino" di una societa` arretrata e arcaica si trovano a rincorrere una societa` in forte sviluppo. fino agli ultimi anni dove si assiste, sempre piu` impotenti, a una progressiva distanza fra istituzioni e societa`, ampiamente attraversate da processi di "molecolarita`".

milano o la citta`. cosi`, attraverso frammenti di esistenze eccentriche, questi racconti vogliono rappresentare che cosa vuol dire vivere insieme in una citta` oggi. e che cosa vuol dire vivere una citta` nell`epoca in cui sembra smarrita la possibilita` di riconoscerne un`identita`. giorgio fontana raffigura "la capacita` di milano di essere piu` reale di ogni sogno o perversione" attraverso l`estate "atlantica" di un giovane sbandato, l`estate degli sgomberi dei centri sociali. per helena janeczek la metropoli emerge come un ologramma colorato dagli sprazzi di conversazione di un ragazzino che parla dentro un gioco elettronico con un partner che sta lontano, a caltanissetta, e, a poco a poco, diventa presente e amico piu` dei compagni vicini. l`ingegnere slavo di di stefano confessa al commissario la sua assurda ribellione perche` "milano non era piu` il paradiso grigio che avevo conosciuto all`arrivo". l`esperienza urbana del supplente di marco balzano culmina nell`incontro con un alunno ricoverato in una casa alloggio per pazienti psichiatrici. neige de benedetti trova la citta` in un tram perche` "l`unica cosa di cui si parla a milano e` partire". e "dove voi siete io sono gia` stato, dove vado io e` dove voi non arriverete" conclude il suo racconto il fuggitivo di francesco m. cataluccio: una specie di eterno viandante, profugo siriano mezzo ebreo che nelle architetture pretenziose della stazione rivive luoghi percorsi da generazioni passate.


"in un certo periodo della mia vita sono stato cristiano" scrive emmanuel carre`re nella quarta di copertina dell`edizione francese del regno. "lo sono stato per tre anni. non lo sono piu`". due decenni dopo, tuttavia, prova il bisogno di "tornarci su", di ripercorrere i sentieri del nuovo testamento: non da credente, questa volta, bensi` "da investigatore". senza mai dimenticarsi di essere prima di tutto un romanziere. cosi`, conducendo la sua inchiesta su "quella piccola setta ebraica che sarebbe diventata il cristianesimo", carre`re fa rivivere davanti ai nostri occhi gli uomini e gli eventi del i secolo dopo cristo quasi fossero a noi contemporanei: in primo luogo l`ebreo saulo, persecutore dei cristiani, e il medico macedone luca (quelli che oggi conosciamo come l`apostolo paolo e l`evangelista luca); ma anche il giovane timoteo, filippo di cesarea, giacomo, pietro, nerone e il suo precettore seneca, lo storico flavio giuseppe e l`imperatore costantino - e l`incendio di roma, la guerra giudaica, la persecuzione dei cristiani; riuscendo a trasformare tutto cio`, e` stato scritto, "in un`avventura erudita ed esaltante, un`avventura screziata di autoderisione e di un sense of humour che per certi versi ricorda brian di nazareth dei monty python". al tempo stesso, come gia` in "limonov", carre`re ci racconta di se`, e di sua moglie, della sua madrina, di uno psicoanalista sagace, del suo amico buddhista, di una baby-sitter squinternata, di un video porno trovato in rete, di philip k. dick...



il 9 maggio 1936, dal balcone di piazza venezia, mussolini annunciava agli italiani la . l`etiopia, fin dai tempi della disastrosa battaglia di adua del 1896, era stata l`oggetto del desiderio del colonialismo italiano. gli italiani per decenni l`avevano voluta, sognata, avevano ucciso ed erano morti per possederla. il duce aveva piani grandiosi: eliminare l`emigrazione all`estero popolando l`etiopia con milioni di italiani, che avrebbero dato vita a una societa` ideale, produttiva, razzialmente pura e perfettamente fascista. in decine di migliaia risposero all`appello, lasciarono le loro case e partirono, convinti dalla propaganda del regime che avrebbero potuto fare fortuna in una terra ricca di opportunita`. la realta` sarebbe stata molto diversa. ma quali furono le esperienze di coloro che si trasferirono nelle terre del negus? dove e come emigrarono? quanto fu diversa la loro quotidianita` da quella vissuta in italia? come interagirono con gli etiopici e con il regime? la risposta a queste domande ci restituisce la storia degli uomini e delle donne che colonizzarono l`impero, con i loro sogni e le loro aspettative, le loro esperienze e i loro giudizi su questa breve, ma decisiva, esperienza oltremare.