


una clinica svizzera, una localita` amena, le cure asettiche di un personale altamente specializzato; qui il protagonista inizia una terapia che non riesce a sottrarlo a un`intensa curiosita` per gli altri e a un insopprimibile desiderio di vivere. l`attrazione per alcune pazienti, le discussioni con i medici, l`autoanalisi instancabile, il ricordo sempre vivo e spesso lancinante di un passato mondano nel segno di un frenetico e quasi disperato attivismo: le bianche pareti di una clinica della confederazione stentano a contenere tutte queste pulsioni. e cosi`, alla fine, il protagonista riaffermera` con forza se stesso, la sua passione-malattia di vivere.


"di jacopo ricciardi mi colpisce il carattere di instabilita` dinamica dei suoi versi, della sua pagina. le sue poesie pragmatiche mi hanno spesso fatto pensare a jackson pollock e all`action painting, con quanto di apparentemente casuale e di sostanzialmente ineludibile, necessario, era nel suo strepitoso gesto estetico." (maurizio cucchi)

le questioni, qui pubblicate, della tommasiana "summa theologiae" sono dedicate alla felicita`, che sta a cuore ad ogni essere umano, il quale tende all`appagamento del desiderio. questa tensione accomuna tutti e spiega il dinamismo dell`agire, ma le posizioni divergono quando si tratta di individuare quel bene, conseguendo il quale si puo` raggiungere la piena realizzazione della persona, o felicita`. questa ci puo` essere procurata dalle ricchezze? o dai piaceri? o dal potere? o dagli onori e dalla gloria? il genio speculativo dell`aquinate, che non a caso e` un classico della filosofia, considera realisticamente la condizione umana e fa vedere come ogni uomo ha di fatto un fine ultimo, che vive, a torto o a ragione, come il bene supremo, e che motiva le sue scelte e la sua gerarchia di valori. ma e` decisivo scoprire il vero fine ultimo, che non delude il desiderio infinito dell`uomo originato dalla sua dimensione razionale -, in quanto e` il bene non manchevole, ne` caduco, ne` strumentale, sulla base del quale si giustifica razionalmente l`etica come ordo amoris. l`ampio saggio introduttivo, la traduzione, il ricco apparato di note e gli altri apparati mirano a favorire la comprensione del pensiero dell`aquinate - dal quale anche oggi c`e` molto da imparare - nelle sue molteplici articolazioni e nell`odierno contesto culturale, attuando, percio`, anche un dialogo critico con il pensiero moderno e contemporaneo.

i diari sono documenti segreti scritti per divenire pubblici. nella maggior parte dei casi sono nelle intenzioni dell`autore la sua ultima opera, quella che gli permettera` di prendere ancora una volta la parola dopo la morte e di costringere gli altri ad ascoltare [...]. credo che i diari di montanelli non facciano eccezione alla regola e siano quindi, nelle intenzioni dell`autore, destinati alla pubblicazione. per alcune ragioni. in primo luogo l`autore parla sempre e soprattutto di se stesso. attenzione. vi sono in queste pagine non meno di un centinaio di personaggi, da leo longanesi, a giovanni ansaldo, da giuseppe prezzolini a eugenio montale, da ugo la malfa a leo valiani, da giovanni agnelli a bruno visentini, da mariano rumor ad amintore fanfani, da vittorio cini a guido carli, da wally toscanini a jose`phine baker, da giovanni spadolini a silvio berlusconi, da henry kissinger a raymond aron. vi e` la lunga galleria dei colleghi: eugenio scalfari, piero ottone, giorgio bocca, gaetano afeltra, michele mottola, enzo bet-tiza, bino buzzati, alberto ronchey, giovanni russo. ma entrano in scena, dicono qualche parola, talvolta un breve monologo, e lasciano il palcoscenico. sono caratteristi e comparse che ruotano intorno al sole del protagonista. il loro scopo e` quello di porgere la battuta a montanelli o di sollecitare il suo talento di ritrattista.


salvatore natoli rilegge foucault, a vent`anni dalla morte, e nell`introduzione spiega i motivi della sua scelta: "foucault ha pensato in modo originale e non tanto o non solo per gli argomenti di cui trattava - mai astratti, ma radicati sempre nelle istanze del presente - ma soprattutto perche` ha cambiato le modalita` consuete dell`interrogare, del rispondere: in breve, ha impresso una diversa curvatura ai modi abituali di fare teoria, ha prodotto, per dirla nel suo linguaggio, un vero e proprio effetto di campo. per questo ritengo piu` che mai opportuno riprendere, oggi, le fila del suo pensiero, per segnalare l`ampiezza degli effetti e mostrare quanto sia ancora fecondo per noi".










"l`irrealta` quotidiana" e` un "saggio romanzesco" il cui nucleo e` l`esperienza di una cura psicoanalitica intesa come terapia del "sentimento d`irrealta`", ossia di quel sentimento dovuto a uno stato di alienazione psichica e politica. e questo un tema caro a ottieri, un tema che viene via via declinato in termini psicologici, politici, autobiografici, filosofici fino ad abbracciare il grande capitolo della follia.



fu definito `la mente migliore del fascismo`, ma a lui si rivolgevano anche gli antifascisti. era il leader della fronda che si proponeva di cambiare il regime dall`interno, segui` mussolini prima con entusiasmo, poi con molti dubbi fino al 25 luglio 1943, quando firmo` l`ordine del giorno grandi, ma non cerco` mai di salire sul carro dei presunti vincitori. questo volume raccoglie i diari di bottai dagli `anni del consenso` fino al 1944, quando l`italia era divisa in due.