 
	Stephen Kellogg, originario della scena di Boston, è un rocker, singer songwriter emergente. Ha già alcuni dischi al suo attivo, con un forte amore per Tom Petty & The Heartbreakers, ma sa anche fare musica sua, con radici molto ben definite. Questo nuovo album è stato inciso in quattro posti diversi, in America, e ci dà un saggio delle possibilità di Kellogg. Infatti Stephen ha registrato ad Atlanta (con la produzione di Travis McNabb dei Better Than Ezra), quindi a Boulder (con la produzione di Gregory Alan Isakov), ed anche a Woodstock e Washigton, DC
 
	Dopo l'ottimo esordio di qualche anno fa, Long Way Down, il giovane cantautore britannico continua a fare parlare di sè con questo secondo lavoro. Il disco, prodotto da Jim Abbiss (Arctic Monkeys, Kasabian, Adele), conferma tutto quanto di buono è stato scritto attorno a lui. Odell ha dei musicisti a cui si ispira, il primo Elton John ed anche Billy Joel. L'uso del piano, e non solo, lo avvicina ai due grandi, ma poi è anche il suo essere british, il suo modo di cantare, di fare musica in un certo modo, che lo affianca a questi grandi. Comunque Odell sa scrivere, canta bene e, a conti fatti, non è una meteora.Edizione normale con 11 canzoni
 
	Secondo lavoro da solista per Will Butler degli Arcade Fire. Si tratta di un disco dal vivo, registrato per lo più il 4 Giugno 2015 a Chicago, alla LIncoln Hall. Butler, a capo della sua band, Policy, presenta cinque canzoni nuove di zecca, cinque del disco precedente e due uscite solo per il giornale The Guardian. Una scelta personale, dove l'autore mischia la sua esperienza di rocker con sonorità tipiche degli Arcade Fire, in un melting pot di suoni decisamente coinvolgente.
 
	Cantautore ( rock) irlandese, Vance ha sempre avuto il sostegno della stampa britannica, oltre che il supporto di vari musicisti, locali e non, a cominciare da Ed Sheeran.
Con questo terzo lavoro, Vance mischia folk, rock  e  acoustic blues . Le canzoni hanno molta forza, ma il suono, rispetto ai dischi precedenti, risulta più curato. 
 
	Dopo l'interessante The Shipwreck From The Shore, Anthony D'amato approda al nuovo album, in ottima compagnia. Il disco è stato inciso ad Omaha con la produzione di Mike Mogis (Bright Eyes, First Aid Kit). Nell'album suonano musicisti del calibro di Conor Oberst ed anche membri dei Bright Eyes, The Faint e Cursive. Un disco dal suono ampio, molto curato, lavorato anche nei particolari, grazie ad una produzione ricca ed a una strumentazione larger than life. Secondo NPR " he writes in the tradition of Bruce Springsteen or Josh Ritter ", mentre la rivista inglese Uncut scrive, a sua volta, che la sua musica ha "echoes with early Bob Dylan".
 
	Era già da un pò di tempo (da Eagle Rock Fire, Maggio 2014), che Joe Purdy non si faceva vivo. Who Will Be Next? è un disco totalmente nuovo, con una band alle spalle ed uno splendido suono, tra rock e radici. Il violino di Scarlet Rivera (ve la ricordate, con Dylan?) e la steel guitar di Chris John Hillman sono due degli strumenti guida di un disco bello, intenso e profondo. Ballate classiche, scrittura lucida, per una manciata di canzoni di alto livello. Come ogni disco di Joe Purdy, anche questo ha una reperibilità abbastanza difficile. Disponibilità abbastanza limitata.
 
	Il nuovo album, 2016, Versione Deluxe, con due brani aggiunti: Don't Want Can't e In The Name of The Wee Man.
Vista l'imminente visita nella nostra penisola, offriamo il disco, nella versione deluxe ed in digipack, ad un prezzo molto conveniente. 
 
	Ristampa rimasterizzata in digipack Culture Factory Usa.

Una bella sorpresa! Kiefer Sutherland, attore affermato, figlio d'arte (Donald Sutherland), esordisce come solista con un disco di pura Americana, tra rock e country, suonato alla grande e cantato con forza, passione e misura. Kiefer sembra un veterano, ha il look ma, sopratutto, sa cantare e scrivere canzoni. Il disco, elettrico e deciso, è tra le cose più belle di questo periodo, in ambito Americana. Lo confermano canzoni come Can't Stay Away, Truth in Your Eyes, I'm Going Home, Calling Out Your Name, Down in a Hole.
