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"si puo` dunque ben sperare che questa lettera ponga un freno alle bestemmie dei sacrileghi, almeno in parte, e liberi dagli scrupoli le persone pie. forse servira` anche d`incentivo a che su questo punto ovvero su questa materia si scriva di piu`. prego allora tutti coloro cui sta a cuore la verita` di volere accogliere quest`opera nel modo migliore e d`intercedere fedelmente presso dio per una retta comprensione della scrittura divina, a giovamento e incremento dell`intera cristianita`. amen. norimberga, 15 settembre dell`anno 1530." lutero scrive infatti la "lettera del tradurre" (1530) reagendo polemicamente a chi aveva contestato la sua traduzione del nuovo testamento. e un serrato dibattito intorno alla traduzione dei testi sacri in difesa delle sue tesi.

eroi si nasce o si diventa? eroi si nasce o si muore? normalmente eroi si muore, altrimenti eroi non si diventa. come si dimostra nel famoso assedio di alcantares.

lettere dal carcere e` un libro unico. forse interminabile. e un libro postumo, la cui prima edizione ho sotto mano, un libro di famiglia, come lo e` per non poche famiglie italiane. la sua storia, come spiega francesco giasi nell`introduzione, inizia il giorno dopo la morte del suo autore, avvenuta a roma il 27 aprile 1937. la prima edizione contava 218 lettere. qui sono 511, di cui 12 inedite. e la storia personalissima di un pensiero conteso fra logiche di apparato, liberta` di visione, dolore e tenacia di impegno. le lettere corrono parallele alla stesura dei quaderni del carcere, che rappresentano a loro volta una delle vette del pensiero saggistico italiano del novecento, tradotti e studiati in tutto il mondo. ne costituiscono il parallelo esistenziale e, forse, la premessa e la condizione. in tutte le sue edizioni, per merito dei o nonostante i suoi curatori, lettere dal carcere e` sempre apparso al suo lettore non come un libro-archivio, ma come un`opera compiuta e autonoma, perche` autoritratto di un pensiero vivente nel suo divenire, nel suo dispiegarsi, ma anche nella sua novita` radicale. l`ultima lettera della prima edizione (qui 442) era diretta al figlio delio: <... mi sento un po` stanco e non posso scriverti molto. tu scrivimi sempre e di tutto cio` che ti interessa nella scuola. io penso che la storia ti piace, come piaceva a me quando avevo la tua eta`, perche` riguarda gli uomini viventi e tutto cio` che riguarda gli uomini, quanti piu uomini e` possibile, tutti gli uomini del mondo in quanto si uniscono tra loro in societa` e lavorano e lottano e migliorano se stessi non puo` non piacerti piu di ogni altra cosa. ma e` cosi?>. con un album fotografico.

disteso lungo l`arco di un ventennio (dal 1950 ai primi anni settanta) e costruito avendo negli occhi i luoghi e i volti di tanti viaggi, il "diario" brulica di pensieri che sperimentano tutte le forme possibili del rapporto tra la mente e la realta`. vi troviamo velenosi "calembour" concentrati come saggi, aforismi e massime perforanti e definitivi, microritratti di taglio, apologhi surreali e corrosivi, sequenze in zapping, tra incanto e sarcasmo. l`irrefrenabile tendenza all`autodistruzione della specie umana pervade "diario degli errori" come un malinconico leitmotiv: ma la crudele esattezza della tassonomia e` in flaiano venata dalla "pietas" del moralista disilluso.

nel suo romanzo piu` personale, paulo coelho torna con un viaggio alla scoperta di se`. come santiago, il pastore dell`"alchimista", anche paulo sta affrontando una profonda crisi di fede ed e` alla ricerca di un cammino che l`aiuti nella sua rinascita spirituale. l`unica vera possibilita` e` di ricominciare tutto da capo. cosi` intraprende un viaggio che lo condurra` attraverso l`africa, l`europa e l`asia lungo il percorso della transiberiana, un viaggio che gli riportera` energia e passione. quello che paulo non sa e` che incontrera` hilal, una giovane violinista piena di talento, che ha amato cinquecento anni prima, ma che ha tradito con un gesto di codardia talmente estremo da impedirgli di raggiungere la felicita` in questa vita. insieme inizieranno un viaggio mistico nel tempo e nello spazio che li portera` piu` vicino all`amore, al perdono e al coraggio di superare tutti gli ostacoli che la vita, inevitabilmente, ci presenta. "aleph" ci invita a riflettere sul significato del nostro viaggio personale. siamo davvero quello che vogliamo essere, facciamo davvero quello che vogliamo fare? molti libri si leggono. "aleph" si vive. "aleph" e` un romanzo che parla di come affrontare le proprie paure, credere nel proprio istinto e aprire la mente alle infinite strade che collegano tutti noi mentre affrontiamo insieme il viaggio della vita, pur seguendo percorsi diversi.

le poesie di michelstaedter ci fanno sentire, in un`altra forma, la stessa vibrazione estrema di la persuasione e la rettorica. composte fra il 1900 e il 1910, risentono solo superficialmente del clima letterario italiano di quegli anni. mentre subito vi affiorano quei temi ultimi a cui michelstaedter dedico` la sua riflessione filosofica: i temi di chi e` mosso da un`invincibile vocazione a spingersi al di la` del bordo della vita, . all`inizio con timbro adolescenziale, e ancora tenuto alla sudditanza verso temi obbligati, poi con un piglio sempre piu` sicuro, e distaccandosi rapidamente da ogni dipendenza, michelstaedter svela anche qui il suo dono specifico, quello dell`immediatezza nel pensiero, e ci guida attraverso un mare sempre piu` aperto e pericoloso, il vero , un mare assente, rispetto al quale si puo` dire che .

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