

non e` pensabile che il centro-sinistra vada avanti a oltranza in condizioni cosi` balorde. l`italia che non si riconosce nella destra merita qualcosa di meglio. esser stati sinistrati per una dozzina di anni, quelli del berlusconismo onnivoro raccontati in questo libro, non deve ne puo` tradursi nel fare i sinistrati a vita. se il centro-sinistra non adotta l`unica possibile contromisura cioe` la costruzione di un`efficace guida riformista, puo` anche vincere la partita delle elezioni, ma quella del buon governo e` perduta in partenza.






l`"orestea", scrive savino nella sua nota storica, e` "un indimenticabile pezzo di maestria teatrale". il fasto architettonico della scena e la sua ricchezza di suggestioni; il saggio impiego dell`ambiguita`, in un dramma di nascosti rancori e sospirate vendette; la lingua poetica che non parla, ma che scolpisce e dipinge, evoca spazi e solitudini immense, addensa emozioni e sentimenti contrastanti; la variazione sapiente del ritmo e l`uso della "suspense", che inceppa l`azione sospesa sull`orlo del gesto, quadro plastico d`orrore teso: ecco gli elementi di questa "maestria". la volonta` degli eroi di eschilo e` un rovello interiore, non piu` un dio che dall`esterno guida e sospinge. il dovere di scegliere e` il polo tragico del suo teatro: colpire o ritrarsi? soffocare o sciogliere la guerra interiore che ci strazia? introduzione di umberto albini.





alla vigilia della caduta del muro di berlino, irene lascia il "paese del dittatore" dove e` nata e cresciuta e si mette in viaggio per "l`altro paese". in perenne movimento tra stazioni grandi e piccole, treni e sale d`aspetto, irene affronta il passaggio da un luogo familiare a una terra straniera, e la difficolta` di mettervi radici. con il suo stile secco e tagliente e una narrazione priva di tentazioni sentimentali, in questo romanzo, per tanti aspetti autobiografico, il premio nobel herta muller racconta l`esperienza della fuga dalla dittatura e di un esilio volontario, che non per questo risulta pero` meno doloroso. racconta di un`esistenza "slegata", ovvero priva di legami e alla ricerca di un tessuto che le permetta di connettere i momenti sparsi della sua esistenza; degli amori, delle inibizioni, di nostalgie e ricordi di una donna di trentacinque anni "non piu` giovane", che vive tra i confini.