

sin dalle origini la psicoanalisi ha riconosciuto che i mondi interni di una generazione si trasmettono a quelle che seguono. le terapie genitore-bambino a orientamento psicodinamico si fondano sull`assunzione che l`esperienza di se` del bambino prende vita grazie all`interazione con l`altro significativo, e che, sebbene le prime relazioni siano immerse in una dimensione sottocorticale e presimbolica, la mente e lo sviluppo del bambino sono in gran parte forgiati dalle dinamiche relazionali con le figure di attaccamento primarie. il "paziente" quindi non e` ne` il genitore ne` il bambino, ma la loro relazione, e per questo la psicoterapia congiunta si delinea come la modalita` elettiva di intervento in presenza di difficolta` interpersonali. questo libro offre un resoconto chiaro, esauriente e razionale del modello utilizzato nell`ambito del progetto genitore-bambino dell`anna freud centre, fornendo un ricchissimo materiale clinico che permette di ricostruire lo sviluppo del processo terapeutico nell`intervento con le singole famiglie e con i gruppi. partendo dalle recenti scoperte neuroscientifiche che hanno evidenziato come sin dalla nascita l`essere umano abbia molti strumenti per leggere e comprendere i segnali inviati dal mondo circostante, il modello presentato considera il bambino un soggetto attivo e creativo nel percorso terapeutico e illustra le tecniche che promuovono la sua partecipazione.


uno dei piu` grandi storici dell`arte del novecento rilegge in modo originale la straordinaria stagione della pittura veneziana dai bellini a mantegna. lo scopo del libro e` quello di mostrare, sul nascere, quelle che saranno le costanti della pittura veneziana, ossia di una delle piu` grandi e longeve scuole della pittura europea. i pittori veneziani seppero trarre dalla lunga storia di venezia e bisanzio, dagli ori e dai rilievi-icone bizantini presenti nelle chiese della loro citta`, quanto avrebbe avuto valore per l`eta` nuova.











il 6 agosto del 1284 e` la festa di san sisto: un giorno solitamente fausto per pisa. quel giorno, al largo di livorno, nei pressi delle secche della meloria, genovesi e pisani si affrontarono in una delle piu` grandi battaglie navali del medioevo. la causa immediata e` la contesa per il controllo della corsica. in realta`, al centro v`e` soprattutto il tentativo di affermare la propria supremazia su tutto il tirreno al fine di salvaguardare le rotte per la sicilia, l`africa settentrionale e il levante mediterraneo. in effetti, le due citta` giunsero allo scontro al culmine di una serie di rivolgimenti - dalla caduta dell`impero latino di costantinopoli all`ascesa della potenza angioina, allo scoppio della guerra del vespro - che mettevano in discussione gli equilibri raggiunti a fatica. la ricostruzione del volto di questa battaglia e della sua lunga preparazione consente di riportare alla luce, oltre alla brutalita` del combattimento sul mare, il profilo di un medioevo diverso: quello marittimo e navale, dove gli orizzonti improvvisamente si allargano e dove piccole citta` si rendono protagoniste di rivoluzioni - da quella commerciale a quella nautica, a quella finanziaria - capaci di mutare il corso della storia.

tra oriente e occidente sembra che sia sempre esistito un vero e proprio scontro di civilta`. nel nostro immaginario, le guerre persiane per secoli hanno simboleggiato proprio questo: la lotta perenne tra il dispotismo orientale e la liberta` dell`occidente. basti pensare ai 300 delle termopili che resistono eroicamente all`invasione delle sterminate masse del gran re. al contrario, per lunghi millenni a partire dalle antichissime civilta` mesopotamiche, il nostro occidente (europeo) e` stato una sorta di appendice al grande complesso orientale (asiatico). ancora al tempo delle guerre persiane il grande impero vedeva la grecia come un problema marginale. furono proprio quei conflitti a trasformare i pesi sulla bilancia: il loro esito diede alla grecia la forza non solo di resistere, ma anzi di reagire e infine prevalere. viste le enormi differenze di potenza militare, di bacino demografico, di tradizione dominatrice, tra il grande impero e la piccola grecia, e` stato ovvio per il mondo occidentale costruire la propria immagine come qualitativamente superiore, facendo emergere i valori della democrazia contro il dispotismo orientale, delle liberta` contro l`asservimento generalizzato, delle individualita` contro la sottomissione etnica.

con l`umilta` dei glossatori e una inesauribile passione per l`arte del divulgare, emilio pasquini e antonio quaglio firmano una edizione commentata della commedia che si segnala per la sua didascalica ed esauriente chiarezza. alle introduzioni e al ricco apparato di note i due curatori affidano il compito di prendere per mano il lettore e guidarlo, fra le insidie e le trappole esegetiche che si nascondono dietro ogni terzina, alla scoperta dell`insuperato prodigio poetico della commedia. con un obiettivo solo in apparenza modesto: mettere sempre al centro il testo e la lingua di dante, eroe di un epico viaggio impegnato in uno strenuo corpo a corpo con i propri mezzi espressivi per redigere