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Chiusi per ferie dall' 11 al 30 Agosto

come scrive borges, e` nelle saghe islandesi che nasce il romanzo moderno, in quel mondo di eroismi, intrighi, epiche famigliari e vicende intime. e fra tutte la "laxd?la saga" occupa un posto di assoluto rilievo per la bellezza poetica e le passioni che rappresenta. coprendo 150 anni, narra le tormentate sorti di un clan norvegese che alla fine del ix secolo e` il primo colonizzatore dell`islanda dell`ovest, la valle del laxa, il fiume dei salmoni, restituendoci un potente affresco del medioevo vichingo in un`eta` di transizione, quando il cristianesimo fa breccia nell`antico universo pagano. ma questa saga deve la sua speciale fama e unicita` anche al ruolo dominante che hanno le donne: la grande matriarca unnr, che conduce la famiglia dalla scozia alle orcadi alle faroe prima di prendersi la sua terra sul suolo islandese; la schiava melkorka, che si finge muta per non rivelare al padrone e amante di essere la figlia di un re d`irlanda; e soprattutto gudrun, "la donna piu` bella che fosse mai nata in terra d`islanda", fiera, passionale, femme fatale e "femminista", una delle eroine piu` popolari e affascinanti delle antiche saghe. protagonista di un dramma di amore e vendetta che portera` kjartan e bolli, amici fraterni, a combattersi fino alla morte, gudrun si chiudera` in una dolorosa e algida solitudine, finendo i suoi giorni come suora eremita.

viviani ha ormai al suo attivo una lunga serie di libri che hanno fatto la storia della poesia italiana contemporanea. in questo percorso ha attraversato diverse fasi, variando la sua voce e la forma dei testi. nei suoi libri piu` recenti era emersa una scrittura aforistico-assertiva che affrontava direttamente i temi delle "cose ultime" che piu` gli stanno a cuore. con questa nuova raccolta, pur non derogando all`essenzialita` dei pensieri e delle occasioni (la natura come misura esemplare, il riconoscimento dei limiti umani, la fine), si manifesta una svolta, o per meglio dire un ritorno, verso un dire piu` allusivo, ambiguo, sfuggente, a volte enigmatico, sorprendente per associazioni ed esiti linguistici. dunque una rinnovata fiducia nella poesia e, sempre di piu`, nella voce umana, luminosa e fragile; e anche nella percezione di cio` che dura piu` dell`uomo, purche` si proceda col necessario rispetto: sapendo che qualsiasi invocazione o preghiera e` un osare, un gesto che sfiora l`azzardo. e che quindi va compiuto con consapevole riserbo.

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