
il libro di fallada, pubblicato nel 1932, racconta le vicende di un giovane commesso, di sua moglie, del loro bambino. una famiglia come tante della piccola borghesia che si ritrova alle prese con le crescenti difficolta` economiche e con lo spettro della disoccupazione in una germania in cui e` imminente l`ascesa al potere di hitler. "e da gente come questa, come i freschi sposi pinneberg - modesti, pazienti, onesti - che sono venuti fuori i nazisti?" si domanda ralf darendorf il sociologo tedesco che ha evidenziato per primo l`importanza di una lettura del romanzo in chiave sociale e politica. proprio dietro la trama apparentemente semplice - fare i conti con la vita di ogni giorno, la poverta` crescente, le incertezze del futuro in un misto di impotenza e di rassegnazione - si coglie il drammatico quadro sociale in un momento cruciale della storia della germania che portera` all`olocausto e alla seconda guerra mondiale.

"la mia pittura non nasce sul cavalletto. non tendo praticamente mai la tela prima di dipingerla. preferisco fissarla non tesa sul muro o per terra. ho bisogno della resistenza di una superficie dura. mi sento piu` a mio agio se la tela e` stesa sul pavimento. mi sento piu` vicino, piu` parte del quadro: posso camminarci intorno, lavorare sui quattro lati, essere letteralmente nel quadro. e un metodo simile a quello degli indiani del west che lavorano sulla sabbia. mi allontano sempre piu` dagli strumenti tradizionali del pittore come il cavalletto, la tavolozza, i pennelli... preferisco la stecca, la spatola, il coltello e la pittura fluida che faccio sgocciolare, o un impasto grasso di sabbia, di vetro polverizzato e di altri materiali non pittorici. quando sono nel mio quadro, non sono cosciente di quello che faccio. solo dopo, in una sorta di "presa di coscienza", vedo cio` che ho fatto. non ho paura di modificare, di distruggere l`immagine, perche` un quadro ha una vita propria. tento di lasciarla emergere. solo quando perdo il contatto con il quadro il risultato e` caotico. solo se c`e` un`armonia totale, un rapporto naturale di dare e avere, il quadro riesce". con fotografie e introduzione di hans namuth.

l`autrice, docente di antropologia, si interroga sullo statuto scientifico della disciplina che insegna. testo dalle forti suggestioni antropologiche, "orizzonti incrociati", invita a riflettere in modo non occasionale su tanti perche` di un`importante disciplina accademica.



"innanzitutto questo libro parla di amore: il greco antico e` stata la storia piu` lunga e bella della mia vita. non importa che sappiate il greco oppure no. se si`, vi svelero` particolarita` di cui al liceo nessuno vi ha parlato, mentre vi tormentavano tra declinazioni e paradigmi. se no, ma state cominciando a studiarlo, ancora meglio. la vostra curiosita` sara` una pagina bianca da riempire. per tutti, questa lingua nasconde modi di dire che vi faranno sentire a casa, permettendovi di esprimere parole o concetti ai quali pensate ogni giorno, ma che proprio non si possono dire in italiano. ad esempio, i numeri delle parole erano tre, singolare, plurale e duale - due per gli occhi, due per gli amanti; esisteva un modo verbale per esprimere il desiderio, l`ottativo, e non esisteva il futuro. insomma, il greco antico era un modo di vedere il mondo, un modo ancora e soprattutto oggi utile e geniale. non sono previsti esami ne` compiti in classe: se alla fine della lettura saro` riuscita a coinvolgervi e a rispondere a domande che mai vi eravate posti, se finalmente avrete capito la ragione di tante ore di studio, avro` raggiunto il mio obiettivo."

dallo sfarzo dei cesari ai maestri del rinascimento, dallo splendore del barocco ai rigori urbanistici della capitale d`italia, fino alle contraddizioni della modernita`: una rassegna inimitabile di mondi, epoche, culture che da duemila anni alimentano il mito della citta` eterna. fra le succose novita` di questa nuova edizione della guida verde: le tracce della citta` coloniale e le porte dell`accoglienza negli appassionati reportage della scrittrice igiaba scego; la grande bellezza da federico fellini a paolo sorrentino: la citta` di cinecitta` nei racconti dello scrittore paolo di paolo; le icone del patrimonio archeologico vs la gloria effimera dell`arte di strada: pigneto, torpignattara, tor marancia, una rassegna del grande museo all`aperto di urban art romana; sotto le stelle dell`antica roma: manifestazioni, iniziative, percorsi serali tra le magnetiche rovine; osterie, trattorie, vinerie, mercati: il culto del cibo alla romana e il meticciato gastronomico dei sapori dal mondo; in bicicletta sull`appia antica: accessi, percorsi, punti noleggio sulla regina viarum delle ciclabili; una ricca sezione di indirizzi utili e le tavole cartografiche della citta` riunite in un pratico atlantino interno alla guida, corredato da un indice delle vie e delle strade.