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questa storia quasi intollerabilmente scarna di una passione devastante - che ha per teatro uno scalcinato distributore di benzina su una statale a pochi chilometri da san francisco, per ostacolo un marito rozzo e brutale e per via di fuga nient`altro che la tenebra - ha stretto, e continua a stringere, con i suoi lettori lo stesso patto di sangue che lega i suoi protagonisti, portando spesso anche i primi (per girare "ossessione" luchino visconti svendette i gioielli di famiglia) alla rovina. il perche` lo si capira` leggendo, e fatalmente arrendendosi fin dal primo incontro, come frank chambers, a cora, uno dei piu` temibili e vessatori fantasmi femminili che abbiano mai abitato le pagine di un romanzo: nelle parole dello stesso cain, neppure una donna, ma "il desiderio fatto realta`".

a trentotto anni dalla sua prima pubblicazione, torna, arricchito da una nota biografica di sergio franco, il libro di piazza sulla persecuzione degli ebrei: perche` la gente non dimentichi. l`autore ha conosciuto l`inferno di auschwitz nelle sue pieghe piu` drammatiche e violente. e` stato chiuso per un giorno in una camera a gas che per un caso non ha funzionato. il racconto di quelle centinaia di persone pigiate la` dentro, coscienti di cio` che li attendeva e` qualcosa che non si puo` scordare piu`. piazza, forse anche perche` non ne ebbe il tempo, a differenza di primo levi, non si pone domande sul senso della sua esperienza. la descrive cosi` come l`ha vissuta, fino al ritorno alla liberta`.

betti vive a parigi, e` appena uscita da un divorzio e per arrotondare lo stipendio lavora nella rosticceria araba di hassan. tra i clienti abituali spicca suleiman - algerino, professore in un liceo di periferia, musulmano praticante e depresso. betti e suleiman si guardano, si scrutano, lanciandosi occhiate di sfuggita e sperando che prima o poi uno dei due faccia un passo avanti. ma quando finalmente si incontrano casualmente a una festa e si parlano per la prima volta entrambi rimangono delusi. si immergono di nuovo nelle rispettive solitudini concedendosi qualche altro appuntamento. ed e` proprio la solitudine che alla fine salda il loro rapporto, che all`inizio ruota attorno alla voglia di betti di soggiacere alle fantasie erotiche dell`uomo, spesso al limite della violenza, ma che poi si tramuta in sincera intesa. betti riesce cosi` a rielaborare il trauma legato alla sua prima storia d`amore: ha solo quattordici anni quando si innamora di ennio - un meccanico trentenne sposato - con il quale, in cambio della sua innocenza, impara a conoscere i segreti del proprio corpo e del sesso. la moglie di ennio li scopre e denuncia il marito per pedofilia. betti e ennio scappano, vanno a torino, ma la polizia li blocca, nasce uno scontro a fuoco e ennio perde la vita. da allora betti non e` piu` riuscita a voltare pagina, ma soprattutto non e` piu` stata capace di ammettere con se stessa di meritare un futuro migliore. e forse con suleiman, un uomo cosi` diverso, ha l`ultima possibita`.

erede del cosmopolitismo settecentesco e delle tradizioni democratiche elvetiche, gottfried keller, nato nel 1819 e morto nel 1890, e` rappresentante di un realismo inteso come compimento della tradizione classica. e in una svizzera omerica, in paesaggi di grandiosita` calma e solenne, che si compie il destino tragico dei due giovani innamorati, vittime dell`avidita` dei padri e storditi dalle dissonanze del mondo; in un pallido mattino d`autunno, consumato l`amore su un barcone alla deriva, si lasceranno cadere, tenendosi strettamente abbracciati, nelle fredde acque di un fiume.

londra. un ragazzo italiano lavora come spammer, ovvero scrive email che truffano la gente per conto di una fantomatica agenzia di comunicazione. un giorno si pente, ruba l`intero indirizzario e spedisce un messaggio di scuse a 16 milioni di persone. le conseguenze sono imprevedibili: migliaia di risposte, tra ammiratori che apprezzano l`outing e persone che lo criticano duramente. cosi` duramente che lo spammer, pentito ma anche vittima degli eventi, e` costretto a raccontare la sua storia per filo e per segno. inizia cosi` un`appassionata confessione che, email dopo email, riporta in vita la sua struggente e sfortunatissima storia d`amore. mentre racconta cosa e` accaduto, lo spammer aggiorna anche i suoi lettori sulle difficolta` quotidiane in una londra grigia, senza cuore e senza "ragazze educate", dove il suo amico matt e` bullizzato per essere astemio e nessuno trova cio` che sta cercando. ed e` cosi` che, in poche settimane, conquista la stima e l`affetto di tutti, anche dei piu` restii. in molti non si perdono un`email, fanno il tifo per lui, gli scrivono consigli. fino al colpo di scena finale, all`altezza di un pubblico di 16 milioni di lettori, piu` o meno consenzienti.

molti anni prima che lo facessero gli sceneggiatori dei grandi serial americani, roberto bola?o aveva usato nel suo romanzo d`esordio quella che potremmo chiamare la tecnica delle . in questo congegno narrativo - dove con una trama decisamente noir, che gira attorno al ritrovamento di un cadavere, si intersecano diverse storie d`amore - tre sono infatti le voci che si alternano: quella di un messicano in esilio, attratto dalla cupa e sfuggente caridad, che vive da clandestina in un campeggio della costa brava e va in giro con un coltello nascosto sotto la maglietta; quella del gestore del campeggio, affascinato dalla bellissima nuria, campionessa nazionale di pattinaggio; e quella di un funzionario socialista, un ciccione pateticamente innamorato della capricciosa pattinatrice, per la quale, stornando fondi pubblici, fa costruire una pista di ghiaccio dentro una grande villa fatiscente di proprieta` del comune. seminando sapientemente indizi preziosi e tracce fuorvianti, bola?o riesce a creare la rarefatta atmosfera di suspense di un thriller - anche se sa perfettamente che la legge non finisce sempre per trionfare, che non tutti gli assassini vengono arrestati e non tutti gli innamorati vivranno felici e contenti - e conduce la narrazione di questo con la consueta, ipnotica visionarieta`.

l`8 settembre 1943, con l`occupazione nazista del nostro paese, poco meno di un milione di militari italiani vennero disarmati e catturati dai tedeschi. alcuni riuscirono a dileguarsi nel caos di quelle settimane, alcuni - una volta entrati nei campi di prigionia - aderirono alla repubblica sociale italiana e tornarono in italia. ma la stragrande maggioranza, circa 600.000, preferi` rimanere nei campi di prigionia piuttosto che aderire alla rsi. colpito dal rifiuto dei prigionieri, nell`estate del 1944 hitler li trasformo` in `lavoratori volontari`, ovvero coatti. per le pessime condizioni di vita nei campi, circa 50.000 persero la vita. gli internati militari italiani (imi), dunque, furono protagonisti del primo `referendum antifascista`, ma hanno sempre fatto fatica a trovare un riconoscimento nella memoria della guerra e della resistenza e in questi ultimi anni sono diventati un oggetto di contesa politica. il loro `no` al fascismo di salo` e` stato depotenziato di ogni valore morale e politico. sono tornati a essere dei prigionieri e non dei `resistenti senz`armi`. un esempio di `battaglia sulla memoria` nella quale la resistenza rischia di essere di nuovo accantonata.

provocatore, intrigante, trasgressivo, un meridiano di estrema leggibilita` consacra a classico truman capote, un autore che deve la sua fama alla duplice figura di enfant terrible della letteratura prima e di grande eccentrico poi. si trovano qui raccolte la produzione narrativa piu` importante e significativa di capote, che permette al lettore di coglierne le qualita` migliori (l`abilita` nel costruire intrecci narrativi sempre avvincenti, la maestria stilistica, l`inesauribile capacita` di sorprendere), e un`ampia scelta della sua produzione giornalistica (ritratti e reportages di viaggio precedentemente mai tradotti in italiano).

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