













gli anni turbinosi di un`italia ove i nodi di una modernizzazione non risolta vengono al pettine. anni settanta: il decennio piu lungo del secolo breve inizia nel 1966 con gli

se avete in mano questo libro vuol dire che siete tra coloro che gadda lo hanno solo sentito nominare ("l`ingegnere della letteratura", "il joyce italiano"), ma finora non lo hanno mai letto ("gadda e` troppo difficile", "gadda bisogna tradurlo"). oppure fate parte, come gli autori di questa impresa, della categoria degli "adepti", ovvero di coloro che in un certo momento della vita hanno incontrato un libro di gadda e, dopo lo smarrimento iniziale, hanno deciso che non lo avrebbero posato finche` non ne avessero capito almeno una pagina. perche` leggere gadda e` un`avventura: un esercizio di conoscenza, un viaggio nella lingua italiana, un corso pratico di ironia. a volte si ride irrefrenabilmente, fino alle lacrime, altre volte e` un riso amaro, sarcastico. questo gaddabolario, scritto dagli "adepti" per chi non lo e` ancora, raccoglie e spiega duecentodiciannove parole gaddiane - un numero da cabala "ingravallesca": via merulana 219 e` il centro in cui convergono tutti i delitti del pasticciaccio - da abracadabrante a zoluzzo. uno strumento indispensabile per addentrarsi, di parola in parola, nei labirinti dell`ingegnere e perdersi nel piacere della sua incomparabile prosa.

"di tanto in tanto, per offese reali o presunte, mia madre e mio padre smettono di parlarmi. in inghilterra c`e` una curiosa espressione per indicare la cosa: si dice "essere mandati a coventry"". raccolta di scritti letterari, culturali e in parte memoir, "coventry" affronta temi diversissimi come le dinamiche familiari, le questioni di genere, l`opera di autori quali natalia ginzburg, d. h. lawrence e kazuo ishiguro. ne emerge un libro coraggioso, colto e di esemplare bellezza formale, che offre il meglio del pensiero di rachel cusk. lo sguardo analitico, ma anche pieno di echi e sfumature, di una delle scrittrici piu` importanti dei nostri anni. al centro delle sue riflessioni, il nesso tra la produzione artistica e lo splendido groviglio che sono le nostre esistenze.