

Wilko Johnson, già chitarrista nei primi Dr. Feelgood, ha vinto la sua battaglia contro il cancro ed ha ritrovato la fama grazie al disco pubblicato alcuni anni fa assieme a Roger Daltrey (Going Back Home), ed ora pubblica il suo nuovo disco come solista, il primo da almeno trenta anni a questa parte. Un disco solido ed elettrico, tra rock e blues, pulsante di energia e vitale come poche altre cose sentite ultimamente. Assiene a Wilko ci sono i due compagni di sempe: Norman Watt Roy al basso e Dylan Howe alla batteria. Più che i testi, anche introspettivi e legati ai fatti accaduti di recente, è importante la musica: e in questo caso Wilko Johnson mostra di che pasta è fatto e di volereri trovare nella sua musica il meglio di quanto ha fatto in passato. Rockin' the blues.

il primo dei tre racconti di questo volume, "giorni aperti" (scritto nel `40), ha per protagonista un giovane soldato alle prese con l`esperienza della guerra: una situazione vissuta con terrore ma anche come un`avventura, con il gusto picaresco di una scommessa sulla scoperta della vita. "labirinto" (composto durante la guerra) racconta la crudele caccia fratricida che conclude la fuga verso la salvezza di quattro partigiani. in "il gelo della mattina" (che risale invece all`immediato dopoguerra) vediamo infine un uomo costretto a confrontarsi con l`ineluttabile, la morte della moglie, combattuto tra la propria vilta` e un opposto sentimento di pieta`, tra l`agitarsi di desideri inconfessabili e il peso del rimorso.