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marc chagall (1887-1985) scrisse "la mia vita" in lingua russa tra il 1921 e il 1922, poco prima di lasciare definitivamente mosca dopo l`esperienza esaltante e dolorosa della rivoluzione, e nello stesso periodo compose i disegni che accompagnano il testo. l`opera, tradotta in francese dalla moglie, bella chagall, apparve a parigi nel 1931, presso la librairie stock con il titolo di "ma vie", e venne ristampata nel 1957 con lievi modifiche e integrazioni dell`artista.

stalking e` un termine che indica il ripetuto tentativo da parte di un individuo di diventare padrone della vita di un altro seguendone le tracce e i movimenti, come in una caccia, ossessionandolo. inizialmente con modi gentili, via via con una insistenza impressionante e maniacale. e gli esiti sono devastanti, talvolta mortali. secondo l`istat sono oltre 7 milioni in italia le vittime di violenza fisica e/o psichica, in massima parte donne. e poco meno della meta`, ovvero 2 milioni e 777 mila, ha dovuto sopportare un`azione di stalking. come emerge da queste storie la vittima di uno stalker non ha una specifica tutela giuridica, puo` difendersi al massimo con una denuncia per molestie (sei mesi di pena, nella stragrande maggioranza dei casi mai scontati in carcere). nulla in confronto al pericolo a cui si espone con la sua stessa reazione. questa inchiesta nasce da una ricerca condotta sul campo e porta alla luce, per la prima volta, un fenomeno diffusissimo eppure ancora malcompreso e frainteso. perche` non si possa piu` dire che non si sapeva.

qual e` l`origine dei miti americani? in che modo la storia antropologica del nuovo mondo, a partire dalla scoperta di colombo fino ai nostri giorni, si intreccia al suo racconto letterario e, in tempi piu` recenti, cinematografico? questo saggio di leslie a. fiedler, uscito nell`edizione italiana all`inizio degli anni settanta e ormai diventato un classico, indaga a fondo "quella peculiare forma di follia che consiste nel sognare e raggiungere il west": gli archetipi della frontiera, della corsa all`ovest, della contrapposizione violenta fra "pellerossa" e "visopallido", ma anche dell`incontro con "l`altro" come conoscenza e iniziazione. risalendo all`antichita`, passando per dante e shakespeare, fino a fenimore cooper, twain, hemingway e frost, fiedler ridisegna la figura dell`"indiano", anomalia antropologica che mai si e` lasciata tradurre nei termini dell`occidente europeo e poi americano, e per questo additata con orrore e poi sterminata, anche se la letteratura ci offre opzioni piu` sfaccettate e ambivalenti. la letteratura e il cinema western hanno tentato - invano, come dimostra fiedler attraverso una carrellata di figure emblematiche, pocahontas su tutte - di trasfigurare i miti fondatori dell`america e di cancellarne le premesse innominabili. come incubi che riemergono dall`inconscio collettivo di un popolo, parole e immagini non possono reprimere la tragedia del genocidio, la distruzione dei "selvaggi". introduzione di claudio gorlier.

milano o la citta`. cosi`, attraverso frammenti di esistenze eccentriche, questi racconti vogliono rappresentare che cosa vuol dire vivere insieme in una citta` oggi. e che cosa vuol dire vivere una citta` nell`epoca in cui sembra smarrita la possibilita` di riconoscerne un`identita`. giorgio fontana raffigura "la capacita` di milano di essere piu` reale di ogni sogno o perversione" attraverso l`estate "atlantica" di un giovane sbandato, l`estate degli sgomberi dei centri sociali. per helena janeczek la metropoli emerge come un ologramma colorato dagli sprazzi di conversazione di un ragazzino che parla dentro un gioco elettronico con un partner che sta lontano, a caltanissetta, e, a poco a poco, diventa presente e amico piu` dei compagni vicini. l`ingegnere slavo di di stefano confessa al commissario la sua assurda ribellione perche` "milano non era piu` il paradiso grigio che avevo conosciuto all`arrivo". l`esperienza urbana del supplente di marco balzano culmina nell`incontro con un alunno ricoverato in una casa alloggio per pazienti psichiatrici. neige de benedetti trova la citta` in un tram perche` "l`unica cosa di cui si parla a milano e` partire". e "dove voi siete io sono gia` stato, dove vado io e` dove voi non arriverete" conclude il suo racconto il fuggitivo di francesco m. cataluccio: una specie di eterno viandante, profugo siriano mezzo ebreo che nelle architetture pretenziose della stazione rivive luoghi percorsi da generazioni passate.

pochi registi, se non nessuno, hanno il tipo di impatto che martin scorsese ha avuto sul cinema americano. vincitore di tutti i piu` prestigiosi premi cinematografici, compreso l`oscar, scorsese e` una leggenda vivente. in questa biografia, mary pat kelly traccia l`evoluzione personale e artistica di scorsese dai primi lavori come i film per studenti e mean streets fino ai capolavori come taxi driver, toro scatenato, re per una notte, quei bravi ragazzi. attraverso interviste allo stesso scorsese, a star come robert de niro, paul newman, liza minnelli e nick nolte, a sceneggiatori e direttori della fotografia, nonche` a familiari e amici, martin scorsese. un viaggio rivela la storia di un uomo come solo la sua comunita` e i suoi colleghi artisti possono fare, consentendoci di sbirciare, grazie a una prospettiva privilegiata, all`interno della vita del regista, avvicinandoci alle dinamiche nella realizzazione di film iconici e alla mente incredibile che li ha creati. un resoconto straordinario di uno dei piu` acclamati registi di tutti i tempi. prefazioni di leonardo dicaprio e steven spielberg.

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