Cofanetto di 4 CD. 105 brani registrati per la Columbia dal 1949 al 1957. Include libretto di 60 pagine.
Esordio per questo chitarrista rock blues di New York sponsorizzato da Popa Chubby.
Ristampa rimasterizzata Sundazed, con due canzoni in più. Album del 1965
9 CD. 225 canzoni, registrate tra il 1929 ed il 1933. Molte appaiono su CD per la prima volte, alcune sono rarissime. Autry è il precursore del genere western, il singing cowboy per antonomasia. Contiene anche un libro fotografico di 100 pagine.
Kenny Chesney, negli Stati Uniti, ha venduto diversi milioni di dischi ed i suoi concerti sono tra quelli che incassano di più. In Europa non è conosciuto, se non da chi ama la sua musica, un country pop con influenze caraibiche, con un tocco alla Jimmy Buffett. Questo nuovo lavoro, preceduto dal singolo cantato assieme a Tim McGraw, contiene anche un duetto, dal vivo, con Grace Potter.
Registrato a New York, Central Park, 1993. Johnny Cash, Waylon Jennings, Willie Nelson e Kris Kristofferson, nell'ultimo tour che hanno fatto assieme, con la leggendaria formazione degli Highwaymen. 13 canzoni, tra cui Get Rhythm, Big River, Crazy, Desperados Waiting For A Train, Help me Make it Trough The Night, Are You Sure Hank Done This Way ed altre. Una occasione unica per vedere i quattro grandi assieme sullo stesso palco.
Nuovissima antologia che fa da companion ad American Outlaws, il triplo CD con DVD dal vivo. Ci sono i classici, ma anche degli inediti, come la versione di studio di One Too Many Mornings, fiore all'occhiello del box, versione in cui Johnny Cash e Waylon Jennings sono raggiunti da Willie Nelson e Kris Kristofferson. Poi ci sono anche delle live versions inedite (tre). 16 canzoni in totale. Perfetto per chi non ha nulla della band.
Ristampa del concept album datato 1959 in cui Marty Robbins celebra il vecchio West. Un classico assoluto, con la versione originale di El Paso, poi ripresa dai Grateful Dead. Nuova versione in vinile, con 4 brani aggiunti. Vinile 180 grammi, stampa Eu. Nuova edizione, in vinile colorato.
Nuovo album del grande texano per la Legacy ( è il tredicesimo) e, come i precedenti, la produzione è di Buddy Cannon. Willie e Buddy hanno scritto diverse nuove canzoni, ma poi Nelson si è rivolto anche al suo songbook personale, scegliendo canzoni di Guy Clark, Sonny Trockmorton, Mac Davis e Buzz Rabin. Ride Me Back Home chiude una trilogia sulla mortalità, iniziata con God's Problem Child e proseguita con Last Man Standing.Un disco di pure country, come i precedenti, arrangiato in modo sublime e cantato con voce, al solito, straordinaria. Gli anni passano, ma Willie Nelson non mostra di accorgersene. Basta ascoltare brani come Ride Me Back Home, My Favorite Picture of You, Seven Year Itch, Just The Way You Are, It's Hard to Be Humble per rendersene conto.
Suo padre, Chris LeDoux, cowboy con il respiro del grande country singer, se ne è andato diversi anni fa ma Ned, suo figlio, è qui per ricordarci che suo padre ha tracciato la via e che lui vuole percorrere le stesse strade. Country classico, con echi westrn e qualche rimembranza old fashioned. Ma, sopratutto, buona musica, belle canzoni, arrangiamenti senza sbavature. Insomma, la classe non mente e Ned LeDoux, come già aveva dimostrato nel precedente lavoro ( Sagebrush, uscito due anni fa) è qui per reastare a lungo.
Dopo il successso del primo volume, edito alcuni mesi fa, Sturgill Simpson pubblica una secionda raccolta di brani a carattere bluegrass. Ma questa volta si tratta di canzoni del suo repertorio, che sono nuovamente incise, ma in puro stile bluegrass. E, per rendere ancora migliore l'operazione, Simpson lavora a stretto contatto con una serie di musicisti bluegrass. Infatti in questo nuovo lavoro troviamo coinvolti musicisti del calibro di Tim O'Brien e Mark Howard, il banjoista Scott Vestal, il violinista Stuart Duncan e la mandolinista/vocalist Sierra Hull
Beaumonster è una sorta di antolgoia degli incontri musicali che Dayton ha fatto nel corso della sua carriera. Rocker con evidenti concessioni al country, ma anche una forte passione per il blues, Jesse Dayton ha incontrato molti musicisti, con cui ha diviso le sale di incisione ed in questo disco si è divertito ad interpretare brani di musicisti con cui ha suonato in passato. Ecco quindi canzoni di Willie Nelson, Townes Van Zandt, Kinky Friedman, Ray Price, Doug Sahm, Waylon Jennings, ma anche X, Supersuckers e Social Distortion.
Non contento della sua produzione solista, Willie entra nei suoi studios a Pedernales, ed incide un disco coi suoi famigliari, tutti musicisti comunque. Fanno parte del progetto la sorella Bobbie, i figli Lukas e Micah, le figlie Amy e Paula e musicisti fidati come Mickey Raphael, Kevin e Paul English. Il disco, decisamente bello, anzi godibilissimo, contiene una serie di canzoni che Willie considera tra le sue favorite. Keep on the Sunnyside ( Carter Family), In the Garden ( noto traditional ), I Saw The LIght ( Hank Williams ), Why Me (Kris Kristofferson), All Things Must Pass ( George Harrison ) ed il classico Family Bible. Uno dei dischi più belli, di sempre, di Willie Nelson. Copia non sigillata.
Willie Nelson, 89 anni compiuti proprio a fine Aprile ed un nuovo album, il settantaduesimo della sua incredibile carriera. Al contrario degli ultimi dischi, qui non ci sono covers, ma canzoni nuove, alcune scritte per l'occasione, come quelle composte da Willie asxsieme a Buddy Cannon, cinque. Per la cronaca Buddy Cannon è il suo produttore da alcuni anni a questa parte. Poi abbiamo un brano firmato in coppia da Rodney Crowell e Chris Stapleton (I'll Love You Till The Day I Die), alcune canzoni date al grande texano da writers della scena di Nashville, per chiudere con due classici come With A Little Help From My Friends (The Beatles, resa celebre da Joe Cocker) e Tower Of Song di Leonard Cohen. Sempre grande musica da parte di Willie.
LP. Rounder Records, 1972, USA. Il primo album solista del banjoista bluegrass. Copia americana sigillata.
LP. Horizon Music, 1979, USA. Un album in cui il mandolinista mischia bluegrass, folk e jazz in maniera creativa in particolar modo nel brano Dawgology, un chiaro riferimento al chitarrista francese Django Reinhart che ha ispirato i virtuosismi di Grisman.