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elisa vorrebbe solo una cosa: annullarsi in gilles. vivere per e attraverso gilles, non essere altro che sua moglie. preparargli la cena, guardarlo mangiare, guardare i suoi occhi, la sua bocca, i suoi capelli. ma il giorno in cui elisa capisce che gilles, suo marito, e` diventato l`amante di sua sorella, tutto crolla attorno a lei. eppure sceglie di tacere, di sorridere, di sopportare in silenzio l`indifferenza di gilles, perfino che gilles le parli del suo amore per l`altra, della sua gelosia. madeleine bourdouxhe, considerata tra i maggiori scrittori belgi del secolo scorso, pubblico` questo romanzo nel 1937.

in una stanza disperatamente vuota una donna culla su una sedia a dondolo una bambina di pochi mesi. ha l`impressione di avere commesso qualcosa di terribile, ma non ne e` certa, tutti i suoi ricordi sono sfocati. contempla la piccola quasi si aspettasse da lei una risposta, una rivelazione. poi, un bagliore: ha quarantadue anni e ha abbandonato il bel marito che la tradiva, la sua casa, una vita invidiabile per rintanarsi li`, in un appartamento spoglio, in un quartiere popolato di bazar orientali dov`e` una straniera. il giorno prima ha ucciso a coltellate il suo analista, incapace di alleviare le crisi di terrore di cui soffre, in segreto, da tre anni. di quel che e` stata ambiziosa direttrice della comunicazione con ufficio sugli champs-elyse`es, moglie e figlia devota, non le resta che un nome, viviane elisabeth fauville, regale e fragile relitto di un`esistenza inappuntabile, della scrupolosa obbedienza alle leggi dell`abitudine e della necessita`. certa solo del delitto che ha commesso, e del colpo di grazia che non potra` tardare, per tutti minacciosa e impenetrabile, ancorata alla realta` solo dall`ingombrante presenza della figlia, viviane esce dai binari che guidavano il suo destino, si addentra in una parigi oscura e parallela, affonda, e ci trascina, in un gorgo di insostenibile angoscia, di acuto disagio sino all`esplosivo epilogo.

sotto il titolo "il seminario" e` raccolto l`insegnamento orale che lacan tenne a parigi senza interruzione dal 1953 fino a poco prima della sua morte. a roma, nell`estate del 1953, alcuni mesi prima quindi dell`inizio del suo seminario, si era tenuto un congresso in cui lacan aveva pronunciato il cosiddetto "discorso di roma", che segna l`inizio del suo insegnamento e che trovera` forma definitiva nel testo "funzione e campo della parola e del linguaggio in psicoanalisi". per i primi dieci anni lacan si dedichera` al commento della teoria e della pratica clinica di freud, facendo anche riferimento ai lavori degli psicoanalisti formati da freud. dal 1964 in poi, invece, ossia dalla rottura definitiva con l`associazione freudiana, lacan si dedichera` alla messa a punto della dottrina psicoanalitica che stava elaborando, precisando gli aspetti strutturali e logici della scoperta freudiana. questo "seminario" e` il primo della serie dedicata all`opera di freud. come indica il titolo stesso, "gli scritti tecnici di freud", lacan prende spunto da alcuni articoli, che all`epoca furono riuniti in francia in una pubblicazione e che mettono l`accento sull`applicazione clinica della teoria freudiana. per questo i temi trattati riguardano sostanzialmente la conduzione della cura, e quindi interessano chiunque si domandi da che posizione uno psicoanalista possa ascoltare e possa interloquire con chi gli si rivolge.

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Il saggio/romanzo di Quammen ha uno strano fascino, forse perché estremamente ben documentato e preciso, forse perché incute una certa angoscia nel lettore. Nocciolo del testo è il concetto di Spillover, che in gergo tecnico indica quel salto di qualità che un virus tenta per passare da un animale all'essere umano. I virus sembrerebbero i protagonisti di questo romanzo medico di straordinaria voluminosità, forse gli antagonisti di una lotta che ha foggiato l'esistenza di noi esseri mortali.

le impronte sul mare sono le piu crudeli. a parte chi le lascia nessun altro le vede. ora l`acqua vibra spinta dal vento in piccole onde bianche, a migliaia, verso il largo: e mentre si aspetta l`arrivo dell`anticiclone, strane apparizioni sconvolgono l`europa. ma a noi e` dato seguire il destino di poche persone. una donna, un ragazzo e un bambino. da quando suo figlio e` scomparso, karolina e` una madre disarmata, fa scorrere i giorni persa nell`attesa. sistema il letto di andreas come se lui dovesse rientrare a casa la sera, ma non lo vede da molto tempo, e sa che nel suo computer ruggiscono filmati estremisti che fanno tremare. khaled e` un ragazzino forse siriano, arrivato in europa con il fratello e la promessa di un lavoro. ora e` rimasto solo e non ha piu niente di cui aver cura, a parte quel trolley rosso che non molla mai. li dentro tiene il suo segreto. tra sbarchi di clandestini in massa e pattuglie della polizia che presidiano il paese, una nuova inquietudine infesta i sonni della gente: torme di bambini evanescenti che occupano lo spazio in silenzio, con uno sguardo che fa paura. , lo definisce qualcuno. ma tutti i personaggi del romanzo di evelina santangelo sono spiriti nascosti, fiammate bianche che arrivano dai roghi piu profondi. e hanno da raccontarci qualcosa d`importante che la forza della letteratura fa detonare, pagina dopo pagina, verso un finale sorprendente.

due romanzi brevi in cui prendono forma i "piccoli regni" dello scrittore, universi oscuri e bizzarri dai mirabolanti legami con il mondo dela realta`. la principessa, il nano e la prigione e` ambientato in epoca tardo-medioevale. il luogo dell`azione e` un mondo antico i cui centri di potere sono incarnati dal castello inaccessibile, la prigione sotterranea, il nano intrigante, il principe geloso e la principessa virtuosa. la seconda storia, catalogo di una mostra: l`arte di edmund moorash 1810-1846, mette in scena la vita di quattro americani e le affermazioni critiche e biografiche con cui vengono presentati 26 dipinti di uno di essi per il catalogo di una mostra a lui dedicata. una parodia dei territori romantici della disperazione e della follia.

in questo testo ormai classico, pubblicato per la prima volta nel 1981, habermas analizza l`ipotesi che la razionalita` non sia esclusivamente di tipo funzionalistico, finalizzata cioe` a uno scopo e tale da ridurre gli individui a strumenti, ma possa essere di tipo discorsivo, ovvero piu` emancipativa, e scaturire dal dialogo tra soggetti non isolati nel mondo sociale. come il linguaggio non e` solo un insieme di termini ma anche discorso rivolto a qualcuno con cui ci si deve intendere (e che in quell`intesa si realizza), cosi` la legittimazione delle istituzioni politiche dipende in gran parte dalla , in grado di favorire la formazione di una volonta` collettiva e di promuovere la partecipazione democratica da parte di individui non asserviti. un`opera tuttora centrale nella produzione dell`autore, che viene qui riproposta in un`edizione rivista e arricchita della nuova presentazione di alessandro ferrara e di un testo inedito scritto per l`occasione dallo stesso habermas.

difficile trovare qualcuno che ci dica la verita`, visto che siamo noi stessi i primi a evitarla. eppure non fa che inseguirci: ce l`abbiamo scritta sulla pelle, indelebile e spontanea come la penna biro su un taccuino. quello che avete per le mani e` un libro che non assomiglia a nessun altro. un romanzo, una confessione, un saggio, un memoir, una meditazione brillante e appassionata sui nostri desideri, e su quest`epoca che ci vuole trasformare in esibizionisti e gladiatori. provate a pensare a chi, nella vita, vi ha detto davvero come stavano le cose. tiziano scarpa, per esempio, non potra` mai dimenticare la studentessa di filosofia: quella compagna di universita` cosi` sincera da raccontargli ogni suo tormento d`amore a letto - nel senso che glieli raccontava proprio mentre era a letto con lui. a questa campionessa mondiale di sincerita` si affiancano vari personaggi e diversi modi di vivere la schiettezza: fra i tanti, la ragazza dagli occhi spiritati, il vecchio amico di famiglia, la storica dell`arte, il depresso misterioso. sono momenti rivelatori dei rapporti con gli altri, che, guardando indietro, fanno ridere, soffrire e a volte disperare. l`occasione per ricordare questi episodi e` una vacanza in grecia: giorni luminosi costellati di piccoli incidenti, imbarazzi, intimita` impreviste. seduto sotto l`ombrellone, lo scrittore mette a confronto la naturalezza dei corpi nudi con l`abito stretto delle parole. cosi`, tra resoconti imperdibili e aneddoti bene invecchiati in cantina, si apre un`altra pista, quella piu` riflessiva, per difendersi da quest`epoca che ci vorrebbe tutti esibizionisti e gladiatori sociali. setacciando le interviste di attrici ottantenni impudiche, la fantascienza dist

il volume propone una lettura critica delle parabole evangeliche del seminatore e dei lavoratori della vigna.

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