Dopo due dischi come leader dei Day Of The Outlaw, Eastham debutta come solista con un disco interessante che mischia old school country con brani più rock, anche southern rock. Dotato di un bella voce, Eastham scrive anche buone canzoni ed il suo disco si fa notare per la pulizia dei suoni e l'energia con cui esegue le canzoni. File under: Jason Isbell, Steve Earle e Neil Young. Da tenere d'occhio.
Non pensavamo fosse ancora in giro, invece eccolo di nuovo tra noi. Si tratta di Mark Lindsay, lead singer di Paul Revere and the Riders. E questo nuovo disco ha energia e forza interpretativa da vendere. Sudore, feeling, una manciata di canzoni tra garage rock e forti accenni sixties, per rievocare un periodo indimenticabile.
Rosanne Cash e suo marito John Leventhal fanno un viaggio nel Sud degli Usa. Un viaggio che è servito ad ispirare il disco più bello e profondo della figlia di Johnny Cash. Un disco di ballate intrise dagli umori e dai suoni del profondo Sud. Canzoni intense, drammatiche, piene di forza e di significati. Un disco da gustare a fondo, che si rivela come un'opera di grande valore.Partecipano John Prine, Tony Joe White, Kristofferson, Rodney Crowell. Uno dei probabili dischi del 2014.
Una band in continua evoluzione, tra rock e psychedelia. Questo nuovo lavoro, che raccoglie sei brani lunghi, tra improvvisazione e ricerca. definisce perfettamente il sound innovativo della band.
Una nuova band, ma anche un side project per due membri degli Street Dog, Mike McColgan e Johnny Rioux, che hanno unito le forze con Rick Barton, ex Dropkick Murphys. Il risultato è un album di rock, niente punk, con venature southern rock ed un tocco di gospel. Un disco che riporta la musica normale in un alveo di musicisti editi ad altri suoni. Tonificante.
Per collezionisti e fans della band di Brian Fallon. Contiene canzoni edite come b-sides di singoli, versioni dal vivo, brani acustici (59 sounds, American Slang, Great Expectations), demos di canzoni edite in altra forma, She Loves You ed altre rarità.
Nono album per la cantautrice di Los Angeles. Eleni Mandell è molto amata dalla critica americana, tanto che i precedenti dischi (I Can See The Future, Miracle of Love, Wishbone) hanno ricevuto critiche lusinghiere. Inciso a Londra, con la produzione di Neil Brockbank, che in passato aveva lavorato anche con Nick Lowe, l'album conferma ll talento della musicista..
Già We Are Augustines, la formazione capitanata da Billy McCarthy arriva al secondo album. La tragedia che aveva permeato l'esordio non è scomparsa, ma la musica dà segni di speranza ed aperture melodiche. Il suono è potente, la voce di McCarthy anche e la musica ci avvolge in tourbillon di suoni ed emozioni che crescono ad ogni ascolto. Non è facile descrivere quello che il trio di New York riesce a dare, bisogna solo ascoltare e riascoltare le loro canzoni, crescono a vista d'occhio. Una delle migliori band band, nella scena attuale.
Dopo un silenzio durato qualche anno, la band di Todd Park Mohr, originaria del Colorado, torna definitivamente al Blues. Un percorso nato e sviluppato in 25 anni di carriera, con dischi più o meno belli. Questa volta, grazie anche alla produzione esperta di Steve Jordan, uno che conosce i suoni, il gruppo torna al meglio della forma. Rock blues elettrico, suonato in maniera diretta, con il fantasma di Robert Johnson inserito profondamente nei solchi dell'album.
Les Claypool, leader dei Primus, è un personaggio strano. Questa volta ci propone un duo, con tanto di batteria suonata, dal secondo elemento, il chitarrista Marc Haggard. Un disco particolare che mischia rock e radici, ben lontano dalle sonorità hard dei Primus, più vicino a certi suoni quasi Americana. Breani di Claypool, ma anche covers di genere completamente diverso.
Il nuovo progetto di Brandon Boyd degli Incubus. Prodotto da Brendan O'Brien.
Jonathan Clay e Zach Chance sono cresciuti assieme nella piccola città di Magnolia, Texas. Hanno condiviso vita e passioni, musicali sopratutto. Creedence ed Everly Brothers, ma anche Willie Nelson, Guy Clark e Stevie Ray Vaughan sono entrati nel loro dna. Poi hanno iniziato a fare musica, affinando il proprio stile che ha assunto le tonalità del suono Americana più classico, con una propensione al rock. Hanno registrato con calma il loro disco d'esordio, a Los Angeles, basandolo anche su fatti accaduti, su un viaggio nelle montagne dello Utah. Una bella sopresa.
Il disco precedente, Indestructible Machine, le ha aperto le porte, ma con questo nuovo lavoro Lydia non si ripete e passa da un hillbilly country tirato e vigoroso, ad un rock and roll sempre molto deciso, ma dagli orizzonti musicali molto più aperto.
Omaggio ai Fuzztones, da parte di band psichedeliche degli anni sessanta. Brani registrati per l'occasione da: Vanilla Fudge, Dave Allan & The Arrows, Shadows of Knight, Electric Prunes, Sean Bonniwell, Vagrants, Strawberry Alarm Clock, Question Mark & The Mysterians, The Pretty Things e molti altri. Edizione molto limitata.
Nuovo album, 2014. Prodotto da Larry Klein.
Jam band californiana con una bella esperienza alle spalle. Improvvisano molto, ma hanno anche solide radici nel progressive rock europeo anni settanta ( Pink Floyd, King Crimson ). E qui raggiungono l'apice della loro creatività con un brano che supera i 47 minuti. Una performance creativa, completamente strumentale che arriva dopo ben otto anni di silenzio.
Band originaria del Tennessee che ha il mito degli Eagles. Fanno del country rock, molto anni settanta, con la steel guitar in decisa evidenza. Canzoni aperte, belle melodie, senso del ritmo. Silver Seas sono atipici, visto da dove vengono, ma sanno suonare e scrivono belle canzoni. Decisamente gradevoli.
Tammy è la figlia di Ronnie Van Zant, membro fondatore e voce solista dei Lynyrd Skynyrd. Una delle famiglie più musicali della musica americana. Prodotto da Robert White Johnson, già dietro alla consolle per i dischi di Johnny Van Zant e dei Van Zant Brothers( Johnny e Donnie ), il disco è proprio un affare di famiglia. I fans del suono sudista sono avvertiti e, anche se Tammy non fa brani di suo padre, il titolo è già tutto un programma.
L'unico disco registrato assieme da Stevie Ray e Jimmy Vaughan.
