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chiunque, se interrogato su quale sia il dono che piu` ardentemente vorrebbe un giorno ricevere dagli de`i, risponderebbe: "un po` di serenita`." eppure la natura di tale stato d`animo e` quanto mai misteriosa: tutti la desiderano, ma forse nessuno sa bene di cosa si tratti. nulla a che fare con felicita`, gioia, soddisfazione, contentezza: esperienze destinate alla radicale inafferrabilita` dell`attimo fuggente cosi` ben tematizzato da orazio. il sentimento qui interrogato riguarda l`eterno; un eterno perfettamente "immanente", pero`; che non osa strapparci via dal giogo della temporalita`, e incantarci con la favola di una salvezza sempre di la` da venire: che non va confusa con quanto vanamente promesso da troppe utopie, sia laiche che religiose.

il volume esamina, nelle sue varie dimensioni e nel succedersi delle sue fasi, un secolo di storia della cina, a partire dall`aggressione imperialista attorno alla meta` del secolo scorso fino alla nascita nel 1949 della repubblica popolare. vi prevale l`analisi della situazione sociale, ma insieme non vengono tralasciati la vita culturale, le istituzioni politiche e le vicende diplomatiche. di questo secolo di storia il libro offre una visione d`insieme che coglie il senso dell`evoluzione di quel paese e contribuisce a chiarire i caratteri della rivoluzione cinese e la sua collocazione nel mondo di oggi.

come si sono formati il sole e la terra? come finiranno? ci sono altre terre o siamo soli nell`universo? l`esplorazione spaziale, di cui l`autore e` uno dei protagonisti nell`ambito dei programmi di lancio delle sonde voyager e cassini, ci ha insegnato sul nostro sistema solare e sulla sua origine nel corso di una generazione piu` di quanto l`umanita` sia riuscita a mettere insieme in quaranta secoli di storia. in questo volume l`autore ci presenta i molteplici aspetti dell`universo e del sistema solare, raccontando quattro miliardi e mezzo di anni di una storia che risulta molto diversa da quella che crediamo di conoscere.

dupront comincia con l`analizzare i due tratti fondamentali che specificano la realta` attuale dell`istituzione ecclesiastica, cioe` la liberta` conquistata nei confronti delle potenze temporali e la portata dell`opera di secolarizzazione. passa poi a esaminare tre dei "segni dei tempi" attraverso i quali si manifestano le inquietudini spirituali del presente, rispondendo alle quali la chiesa ritroverebbe la propria carica profetica: l`attesa della parola, la scoperta dell`altro e il bisogno del sacro.

lo slogan lanciato una quindicina di anni fa e che da` il titolo all`ultimo libro del sociologo francese, e` ormai sulla bocca di tutti anche in italia. naturalmente, la chiave di volta, dal punto di vista politico e sindacale, e` la riduzione del salario che dovrebbe accompagnare o no il passaggio alla settimana di 32 ore, o di quattro giornate lavorative. lavorare meno senza diminuire i redditi presuppone, per compensare la perdita di salario, l`invenzione di un concetto nuovo: il "secondo assegno" che ridistribuisce globalmente la produttivita` del sistema senza gravare sui costi aziendali. e soprattutto implica una strategia complessa di lotta contro la disoccupazione.

la disoccupazione ha oggi carattere strutturale, ha origine nelle nuove forme di cambiamento tecnologico ed e` tendenzialmente irreversibile. nella economia e nelle societa` di oggi ci sono disoccupati che una eventuale crescita della produzione di merci non riassorbira`, mentre contraddittoriamente ci sono bisogni sociali insoddisfatti. c`e` a un tempo spreco e penuria. secondo l`autore, constatata l`insufficienza delle politiche keynesiane, la soluzione del problema "troppe merci, poco lavoro" va cercata anche al di fuori della parte mercantile dell`economia e della societa`. in particolare bisogna che lo stato, facendosi carico di quello che i privati non fanno, metta in moto lavori concreti che producano valori d`uso e producano servizi di cui c`e` bisogno.

fin dai primissimi anni cinquanta, claude le`vi strauss levo` la sua voce nel nascente dibattito sul problema del razzismo. lo fece con "razza e storia" dove attribuiva al carattere etnocentrico proprio della civilta` occidentale la responsabilita` della nascita delle teorie naziste. a suo parere era essenziale rifiutare l`idea del primato dell`occidente. queste riflessioni furono sviluppate e corrette nell`intervento, datato 1971, dal titolo "razza e cultura". i due scritti sono stati raccolti in questo volume e stupiscono per la tragica attualita` di quanto denunciano. in appendice viene presentata l`intervista rilasciata da le`vi strauss nel giugno 2000 a marcello massenzio.

"la dismissione" e` opera che ha guadagnato nel tempo una bruciante attualita`. vi si leggono le sorti dell`ilva di bagnoli e della napoli operaia attraverso la vicenda di vincenzo buonocore, entrato all`ilva come semplice manovale e diventato, con gli anni, tecnico specializzato alla guida delle colate continue. a lui viene affidato l`incarico di smontare il suo reparto, venduto ai cinesi. al colpo durissimo reagisce in maniera imprevedibile. in preda a uno stato di esaltazione nevrotica, decide di eseguire il compito assegnatogli con una precisione e un rigore "assoluti". questa dismissione, dice a se stesso, dovra` avvenire "bullone per bullone", dovra` essere il mio "capolavoro", la prova tangibile del mio genio operaio. la meravigliosa dedizione di buonocore non cancella il lavoro negato ne` tantomeno la sconfitta, che e` la sua ma anche quella di tutta napoli e del paese nel suo insieme. il romanzo si chiude con un corteo funebre, tanto straziante quanto simbolico, e con il presagio di futuri disastri: dal dilagare della disoccupazione all`imperio di una camorra destinata a non avere piu` freni. a napoli si e` aggiunta taranto, ma il quesito rimane lo stesso: perche` tanta cieca improvvisazione? la risposta di buonocore - di tutti i buonocore d`italia, vecchi e nuovi - non muta: perche` abbiamo un capitalismo straccione e una classe dirigente inetta e famelica.

l`italia che cambia degli anni settanta non sembra aver voglia di cambiare in via icaro 15, milano. si`, certo, l`eco arriva anche li` ma elvira, la portinaia, e`, come un secolo prima, alla merce` di inquilini gretti, litigiosi, pettegoli. un universo di maligne ottusita` e luoghi comuni che tuttavia diventa teatro del mondo nell`immaginazione duttile e porosa di chino, il figlio adolescente di elvira. quando, al quinto piano, prende casa amelia lynd, un`anziana signora dall`incedere altero, maniere impeccabili, madrelingua inglese, chino ne avverte subito il carisma e ne diventa adorante discepolo. da dove viene? cos`ha da nascondere? qual e` il suo segreto? gli inquilini la mettono al bando, la ostracizzano. chino si muove, con una sorta di strana ebbrezza, fra i sogni combattivi della madre - diventare proprietaria di uno degli appartamenti abitati dai suoi aguzzini - e le utopie della nuova madre-maestra dalla quale apprende la magia delle parole, le parole che raccontano e le parole che semplicemente dicono. proprio allora la commedia quotidiana cede al dramma e le vicende di via icaro e della sua portineria subiscono una fortissima accelerazione. e chino deve imparare piu` in fretta, di che passioni, di che ambizioni, di che febbri e` intessuta la vita.

corrine e russel hanno due gemelli nati da una fecondazione artificiale. luke e sasha hanno una figlia ribelle, ashley. sono due famiglie newyorkesi ricche e colte, ma solo apparentemente felici, il cui precario equilibrio si rompe in seguito all`11 settembre. luke e` scampato alla tragedia per un banale ritardo; corrine fa la volontaria nelle squadre di supporto alle forze dell`ordine che scavano tra le rovine. sull`onda degli avvenimenti luke e corrine si innamorano, sognando di poter recuperare una giovinezza perduta e ricominciare una nuova vita sulle rovine di quella precedente. ma quando ashley, la figlia di luke, finira` in ospedale per un`overdose, l`entusiasmo si esaurira` e tutto rientrera` nella normalita`. forse.

"il pluralismo non e` ne` la societa` multietnica, plurirazziale, multiculturale, ne` il decentramento statuale, ne` la frammentazione locale (...) in queste pagine noi ci occuperemo del pluralismo in connessione con la storia e l`esperienza democratica. faremo riferimento all`italia, dove il pluralismo rappresenta a tutt`oggi una cultura debole, e dovremo quindi riferirci anche a paesi come gli stati uniti d`america, nei quali la tradizione pluralistica e` sempre stata forte e continua, e dove, per dirla subito, il pluralismo non e` solo una ideologia o una teoria, ma soprattutto un costume, una cultura, una pratica." (dalla premessa dell`autore)

noto soprattutto per i , lovecraft ha parallelamente edificato un universo di altipiani desolati, lande sterminate, abissi senza fine, giardini lussureggianti e antiche rovine. un paesaggio inafferrabile eppure concretissimo che testimonia un passato fatto di palazzi dalle guglie dorate e di mari tempestosi a cui si puo` accedere soltanto sognando. sono luoghi dove la nostalgia e il fantastico compongono un impasto unico e prezioso. e proprio in questo contesto che si muove e agisce randolph carter, riconoscibilissimo alter ego dell`autore e protagonista di un ciclo di storie composte tra il 1919 e il 1932: questo volume vuole illuminare una zona meno esplorata della narrativa di lovecraft, quella onirica, dove l`orrore e` soltanto suggerito, bisbigliato, intravisto. un tassello fondamentale nel percorso di un autore che non cessa di parlare al nostro presente. la prima volta che randolph carter fa la sua comparsa e` in un breve racconto datato 1919. come spessissimo accade in lovecraft, la scintilla creativa che ha dato origine alla scrittura va rintracciata in un sogno; la sua inarrestabile vita onirica lo spinse col tempo a darsi un compito: afferrare l`impalpabilita` delle visioni prodotte dal suo subconscio per poter riversare ogni cosa sulla pagina. svegliandosi nel pieno di un incubo - con le immagini ancora vivide impresse nella memoria, cercando di prolungare a dismisura lo stato di dormiveglia - si metteva a scrivere tutto quanto riuscisse a ricordare prima che svanisse ogni traccia. e fu cosi` che in una notte di dicembre lovecraft sogno`, e poi trascrisse sul suo taccuino nella maniera piu` accurata possibile, la storia di un uomo (se stesso, a cui avrebbe dato il nome di randolph carter) che insieme a un amico si avventura in un cimitero spingendosi . il suo alter ego piu` importante era appena nato (dalla prefazione di marco peano).

"i promessi sposi", il romanzo italiano per eccellenza, viene proposto qui nell`edizione curata da enrico ghidetti, professore ordinario di letteratura italiana alla "sapienza" di roma ed in seguito all`universita` di firenze. il testo di manzoni e` preceduto da un testo introduttivo di ghidetti intitolato "progetto, storia e destino di un libro per tutti".

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