Il nuovo lavoro di Matt Mays, rocker sconosciuto ai più, eroe per pochi, è un disco da tenere d'occhio. Con Neil Young nel cuore, il senso della rock ballad classica nella scrittura, Mays si propone con un disco rock, elettrico al punto giusto, come da tempo non si sentiva. Canzoni come Indio, Dull Knife, Queen of the Portland Street stanno a dimostrare la valenza del musicista. Piano, armonica e chitarre in evidenza, come nella migliore tradizione del rock classico.
Cantautrice al suo esordio, la Flower mischia canzone d'autore, briciole folk ed una visione rock molto personale. Bel disco, autogestito e non facile da trovare.
Giovane band al suo esordio. I Dirty Street ci vengono proposti dalla Alive, etichetta che, in tempi recenti, ci ha regalato i dischi di Lee Bains III, Hollis Brown e Buffalo Killers. Quindi già sinonimo di qualità. Giovane band, tra blues rock e psichedelia, che si rifà al blues elettrico di matrice anglosassone degli anni settanta. Da tenere d'occhio.