quarantatre` e` un romanzo articolato in sette capitoli, che prendono ciascuno il titolo da una ricetta di cucina. la protagonista si rivolge alla madre, morta piu` di trent`anni prima, quando lei era ancora bambina, e le racconta la propria vita, secondo una scansione cronologica che diventa pero` anche scansione tematica, segnata appunto dalle ricette che rappresentano gli snodi cruciali di un`esistenza. il colloquio con la madre diventa un percorso alla ricerca di se` in un dialogo continuo tra identificazione e affrancamento dalla figura materna. ma e` anche una sorprendente analisi di come i ricordi si modifichino nel tempo adeguandosi ai nostri bisogni. solo dopo aver raggiunto e superato l`eta` che aveva la madre al momento della morte, quarantatre` anni, la protagonista riesce a sentirsi davvero autonoma e capisce che il modo piu` giusto e piu` bello per ricordarla consiste nel considerare la madre sua pari, una donna adulta come lei, una figura forte, impossibile da dimenticare, il cuore della famiglia, il nucleo da cui prende vita il senso delle cose.
"io non so chi sei", nove storie di amore omosessuale. i personaggi di pastore si muovono tra solitudini (come nel racconto "filippo", in cui una madre si confronta con il tempo che passa), scelte decisive (succede in "`u piscicani" dove in una nevosa notte natalizia bisogna decidere da che parte stare), lutti (nello straziante e lucidissimo "ghost whisperer"), storie ironiche e divertenti (come nel caso del racconto "finocchi"), ipocrisie famigliari (nel racconto "manca il latte" un uomo e` alle prese con la propria identita`), ricerca di se` stessi (in "serpenti" il protagonista cerca in tutti i modi di trovare una risposta a cio` che di risposte non ha bisogno). ma "io non so chi sei" e` anche un libro che si confronta con la societa` e i suoi pregiudizi, e lo fa soprattutto con l`ultimo racconto, "io sono tommaso"; nel frastuono di denunce urlate, di violenze mediatiche e non, di falsi e veri moralismi, giancarlo pastore mantiene l`equilibrio e scende nell`animo mostrando in tutta la sua vulnerabilita` e durezza un mondo spesso interpretato per stereotipi.
