

agli inizi degli anni trenta, a milano, un piccolo nucleo di artisti si dedica a una pittura chiara, impostata soprattutto sulla luce. i piu` vecchi di loro hanno poco piu` di trent`anni, e si raccolgono intorno al critico edoardo persico. nelle loro opere un nuovo rapporto fra arte e sentimento, fra arte e vita, subentra all`arte staccata dalla psicologia predicata dal ritorno all`ordine; un senso inquieto della brevita` del tempo sostituisce la ricerca di una dimensione di eternita`. nasce cosi` una pittura che comunica un senso di fragilita`, la cui leggerezza stessa e` l`emblema della vulnerabilita` di tutto cio` che esiste. definita inizialmente "romanticismo impressionista", questa pittura verra` chiamata da leonardo borgese, e poi da guido piovene, chiarismo.




Quartetto di San Francisco, depositario di un sound chitarristico molto pop oriented. Assomigliano ai primi Modern Lovers, ma senza Jonathan Richman.
Sixties rules again.

nelle letture oggi prevalenti l`aspetto civile del pensiero di leopardi viene cancellato come un`illusione giovanile, destinata a scomparire con la lucidita` dell`eta` matura. al contrario, in tutta l`opera di leopardi, compresa quella degli ultimi anni, la coscienza della fragilita` e` una risorsa preziosa, perche` offre agli uomini una formidabile occasione di solidarieta`. e proprio su questo tema della fragilita` si concentra il saggio di franco cassano, docente di sociologia della conoscenza nell`universita` di bari.
