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"era un`anima troppo ardente per accontentarsi della realta` della vita", dice a proposito di una sua eroina stendhal. i modi per non accontentarsi della realta` della vita, gli stratagemmi usati dall`immaginazione o dall`intelligenza per riuscirvi - cioe` le illusioni, le chimere, le utopie, le speranze - sono analizzati in questo libro attraverso fonti letterarie, narrative, poetiche, meditative della cultura occidentale. e tra le molte interessanti sorprese, vi e` quella che delle varie epoche forse la piu` sensibile al ruolo delle illusioni e la piu` pronta a riflettervi fu l`illuminismo, l`eta` della ragione, cioe` di quella facolta` che impone un approccio al reale apparentemente opposto al vagheggiar chimere. ma questa notizia in apparenza contraddittoria suggerisce quale sia la direzione di ricerca di questo studio di vastita` e profondita` inedite sul suo argomento. non vi e` contrasto od opposizione tra la ragione che giudica e conosce e l`illusione che allarga gli orizzonti.

quarta raccolta della sua prodigiosa giovinezza, e` anche il primo libro che palazzeschi riusci` a pubblicare - grazie all`interessamento di un personaggio d`eccezione come filippo tommaso marinetti - al di fuori del ristretto ambito della natia firenze. in particolare, il componimento che da` il titolo al volume e` ben presto entrato a far parte dei testi canonici della poesia del novecento, siglando una componente essenziale della poetica palazzeschiana, giocosa e anarchica, spesso confusa meccanicamente con il futurismo. snodo fondamentale per tutte le avanguardie del xx secolo, ha avuto una bizzarra sorte editoriale, non essendo mai piu` stato ristampato come raccolta a se` dopo la prima edizione del 1910. introvabile da gran tempo nelle nostre librerie, quest`opera si riaffaccia ora finalmente alle stampe, riproponendosi intatta nella sua forza alle nuove generazioni di lettori che vedono ancora nella poesia una fonte inesauribile e bruciante di verita`.

quante sillabe ci sono nella parola aereo? in quale emisfero vivono i pinguini? qual e` il mare piu` profondo d`italia? due dei sette re di roma ebbero lo stesso nome, quali? cosa sono di a da in con su per tra fra? che differenza c`e` tra stalattiti e stalagmiti? c`e` stato un tempo in cui sapevi rispondere a tutte queste domande (o quasi). erano gli anni in cui portavi il grembiulino, la cartella sulle spalle con quaderni e pennarelli colorati e seduto dietro al tuo banchetto ascoltavi, almeno un po`, la maestra. facevi le elementari e di li` a poco avresti superato il primo grande scoglio della tua vita: l`esame di quinta. ma che cosa e` rimasto di tutto quello che hai imparato? quanto ti ricordi di quelle ore spese a guardare la lavagna? non e` che magari oggi un ragazzino di dieci anni ne sa molto piu` di te? mettiti alla prova con centinaia di domande, divise per materia, e scopri se anche oggi saresti in grado di superare l`esame di quinta elementare. e se urge un ripasso ci sono tante schede un po` ironiche e un po` serie, con il sapore del caro vecchio sussidiario per non dimenticarti piu` che "tale e quale non si apostrofano mai davanti a vocale" o che "dassi e stassi sono errori grassi"!

Oggi l'apprendimento delle lingue non inizia più con la morfologia e la sintassi ma con la conversazione, come avviene del resto nell'apprendimento della lingua materna, e la morfologia e la sintassi sono riservate a un momento successivo dello studio. La tecnica pura continua invece a precedere o per lo meno ad accompagnare cocciutamente l'apprendimento della musica. E questo è un segno della mancata evoluzione della didattica, un segno che non è il solo ma sicuramente uno dei motivi della progressiva rarefazione dei dilettanti che la musica dovrebbero studiarla da dilettanti. In una didattica del pianoforte che volesse scrollarsi di dosso un po' della polvere che la ricopre e che la soffoca il Pianista virtuoso di Hanon non sarebbe in realtà del tutto inutile ma costituirebbe un punto di arrivo, un testo di perfezionamento, non di base.

Questa biografia – confutando luoghi comuni, riesaminando da capo ogni partitura, combattendo appropriazioni nazionalistiche – vuole riportare Beethoven alla sua vera origine, e raccontare quanto ci sia di contemporaneo nella sua natura di esule, nido di contraddizioni, laboratorio per una sintesi tra i linguaggi. Nel suo carattere contraddittorio che ne fa il cantore di ogni moderna solitudine: il compositore per sempre nostro contemporaneo.

in un tempo di profonde incertezze e instabilita, carlo cottarelli fa il punto con schiettezza e rigore su sette grandi sfide globali che stanno plasmando il nostro presente e determineranno il nostro futuro sociale ed economico. dal riassetto del potere internazionale tra cina e stati uniti - in particolare dopo l?insediamento della nuova amministrazione di trump - e l?ascesa di nuove potenze globali al crescente ruolo economico-politico delle multinazionali tecnologiche, dalle minacce del riscaldamento globale alle sfide poste dai flussi migratori, dalle sempre piu forti tensioni interne dell?unione europea al progressivo calo delle nascite, nonche alla situazione italiana e al futuro della sua economia. fronti aperti, ma soprattutto irrisolti, per i quali e arrivato il tempo di "rimboccarsi le maniche" e provare a trovare soluzioni concrete e realistiche, anche se oggi ci sembrano irraggiungibili. rispetto alle generazioni passate, che hanno affrontato e superato problemi ben piu complessi dei nostri, partiamo certo da basi piu solide. ma le incognite sono molte, e se vogliamo non farci trovare impreparati e cercare di superare gli ostacoli davanti a noi, il primo, urgente passo e prendere piena coscienza della situazione, dirsi le cose come stanno, senza giri di parole, senza abbandonarsi al pessimismo ne cullarsi in un cieco ottimismo, e senza ricorrere a scorciatoie. cottarelli offre una riflessione lucida e necessaria, che non tace gli aspetti piu complicati e controversi delle singole questioni e rappresenta un punto di partenza imprescindibile. perche solo con onesta e consapevolezza possiamo affrontare un futuro incerto con nervi saldi e sguardo critico.

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